Alla Lidl di Saint-Christophe hanno scioperato quasi tutti i lavoratori

A spiegarlo, dopo lo sciopero di venerdì, i sindacati. La Uil attacca la proprietà: "La Lidl ha tentato di ovviare alla chiusura con l’impiego di capi area, capi filiale ed una lavoratrice, tutti provenienti da altra regione per sostituire il personale in sciopero".
Lo sciopero dei sindacati alla Lidl di Saint-Christophe
Lavoro

“La quasi totalità delle lavoratrici e dei lavoratori del supermercato Lidl, di Saint-Christophe, 34 addetti su 35, ha aderito allo sciopero nazionale proclamato dalla Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil per venerdì 18 Luglio, a seguito dell’esito negativo dell’incontro con la Direzione Lidl Italia dello scorso 10 luglio sul rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale”.

A spiegarlo, in una nota, i sindacati stessi, che aggiungono: “La giornata di sciopero ribadisce la posizione di tutte le lavoratrici e dei lavoratori, la necessità di trovare una soluzione adeguata al contratto integrativo, ormai in corso da più di due anni, con l’obiettivo di migliorare le proposte dell’impresa, ad oggi non soddisfacenti”.

“Per contrastare l’azione di sciopero, in molte regioni, l’azienda ha intrapreso iniziative che omettono il rispetto del Contratto Nazionale attraverso pressioni sui lavoratori, oltre al cambio di turno, trasferte ed inserimenti di personale intermittente – attaccano le parti sociali –. In Valle d’Aosta, tenuto conto che a causa degli scioperi precedenti e la massiccia adesione dei lavoratori l’azienda ha dovuto chiudere il super mercato, la Lidl ha tentato di ovviare alla chiusura con l’impiego di capi area, capi filiale ed una lavoratrice, tutti provenienti da altra regione per sostituire il personale in sciopero”.

“Tale comportamento viola la legge 300/70, articolo 28 sull’attività antisindacale per la quale il Sindacato intende avviare le contromisure”, dice il segretario regionale Uiltucs Raffaele Statti.

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