Vigili del fuoco e Forestali, dai sindacati l’“ultimo sollecito” alla Regione
“La pazienza è esaurita”. Sono le parole che Luca Pison, componente della segreteria regionale del Comitato Nazionale Pompieri – Co.Na.Po, sceglie per sintetizzare i contenuti della lettera inviata pochi giorni fa alle autorità regionali (i Presidenti della Giunta e del Consiglio e i gruppi consiliari) e firmata anche dalle funzioni pubbliche di Cgil, Cisl e Uil, in fatto di rivendicazioni sindacali del Corpo valdostano dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale della Valle d’Aosta.
Una missiva mirata a porre nuovamente agli occhi di piazza Deffeyes il tema dell’“allineamento economico, normativo e previdenziale con i colleghi nazionali”, ma soprattutto per preavvisare che, “in assenza di un serrato e proficuo percorso di soluzione delle problematiche in tempistiche certe e concordate”, verranno avviate “le procedure di mobilitazione” dei lavoratori.
Intervenendo al contenitore di attualità del primo mattino di Radio Proposta inBlu, “Valle d’Aosta Minuto per Minuto”, il rappresentante del sindacato autonomo dei Vigili del fuoco ha invitato la comunità a “non prendere le nostre richieste semplicemente come un divario retributivo che abbiamo nei confronti dei colleghi del corpo nazionale, piuttosto che dei colleghi forestali”. Anche perché – ha aggiunto Pison – “sono istanze che non si rivolgono solamente ai lavoratori, ma hanno delle importanti ricadute anche in termini di sicurezza per il nostro territorio”.
Per quanto riguarda i Vigili del fuoco, le istanze – manifestate “da ormai diverso tempo, parliamo non di settimane, ma di anni” – riguardano il fatto che, “a differenza del Corpo nazionale, che negli anni ha avuto uno sviluppo enorme, in termini di dotazione di personale, di attrezzature, di automezzi e di procedure che si sono evolute nel tempo, il Corpo valdostano è rimasto fermo quasi a vent’anni fa, quando è stato regionalizzato”.
Un esempio? Il rappresentante del Co.Na.Po lo ha individuato, tra gli altri, nel dato sul personale. Negli anni Duemila, il Corpo nazionale vedeva 26mila unità “e il Corpo valdostano, allora neonato, ne contava un centinaio”. “I nostri amministratori – ha aggiunto Pison – possono dire che, diventando regionale, ha avuto un grosso impulso, con l’organico che è cresciuto, raggiungendo fino a 180 unità”. Però, è proseguito il ragionamento, il raffronto ad oggi dice di quasi 33mila unità nell’organico nazionale (“quindi è cresciuto enormemente”), mentre “il Corpo valdostano sta diminuendo le proprie unità che stanno andando in pensione, o – cosa ancora più grave, ritengo – se ne sta andando verso il Corpo nazionale”.
Negli ultimi quattro anni, ha sottolineato il rappresentante sindacale, “abbiamo avuto 7 colleghi che sono transitati nel Corpo nazionale, per ragioni che possono essere facilmente comprensibili: non solamente per un ritorno economico, ma anche per una soddisfazione personale lavorativa”. “Il nostro più grande cruccio – ha concluso il rappresentante sindacale – è che la Regione abbia speso così tanto per due corpi, che poi decide di sottoutilizzare”.
Spedita la lettera, definita nell’oggetto della stessa un “ultimo sollecito”, il Co.Na.Po e gli altri sindacati aspettano “una risposta da parte del governo e dell’amministrazione regionale”. Dopodiché, “insieme alle altre sigle, insieme a tutti i lavoratori dei due Corpi, decideremo quali saranno le future azioni da portare avanti”.