L’aggiornamento del Piano generale del traffico urbano di Aosta, approvato dalla Giunta comunale ai primi di luglio, non smette di far discutere. Da un lato sono piovute, giusto ieri, le critiche di Confcommercio, e a poco è servito il tentativo dell’Assessore Sartore di fare da “pompiere” qualche giorno fa.
Dopo la bocciatura arrivata dalla Lega, un’altra arriva – sempre dall’opposizione consiliare, presente peraltro in massa all’incontro di ieri – da Rinascimento Valle d’Aosta.
In una nota, il movimento scrive infatti che il “nuovo” Pgtu è “deficitario, carente e avulso dai bisogni dei cittadini e dei commercianti”.
O meglio: “Pur ribadendo, come chiaramente esplicitato in campagna elettorale e nel programma, che Rinascimento è a favore di processi di pedonalizzazione e di valorizzazione del traffico ciclabile con piste attrezzate – si legge in una nota –, occorre precisare che tali principi devono essere adottati attraverso una attenta contestualizzazione e nella considerazione degli impatti sulle attività commerciali e sui fabbisogni concreti di mobilità”.
Secondo Rinascimento, in soldoni, il documento è “una mera riedizione di quello del 2011”, oltretutto “totalmente avulso dalla realtà della Città, quasi sembrerebbe redatto da chi la città non la conosce per nulla”.
Un Pgtu che contiene – prosegue il movimento – “in larga parte contenuti del tutto generici e vaghi oltre che tecnicamente non suffragati”, che rischia “l’innesco di danni economici enormi per molte attività commerciali privandole di fatto di flussi di clientela” ma che soprattutto trascura “completamente gli investimenti (reperimento fondi e relative procedure e tempi) per l’attuazione”.
“È chiaro e sotto gli occhi di tutti come sia di pessima immagine e utilità pubblica chiudere parte del traffico su una Piazza, come ad esempio quella dell’Arco d’Augusto, e poi posizionare per anni delle presunte sedute di cemento sull’asfalto della vecchia strada senza implementare da subito investimenti di rifacimento della pavimentazione e consono arredo urbano”, si legge ancora.
“In conclusione – spiega Giovanni Girardini, Presidente di Rinascimento Valle d’Aosta – non possiamo che essere molto sfavorevoli rispetto ai contenuti del documento fatto proprio dalla maggioranza e auspichiamo un profondo riesame che parta dalla consultazione delle categorie economiche, delle rappresentanze dei cittadini, dalla stessa Amministrazione Regionale che ci pare non essere per nulla coinvolta e soprattutto dalla conoscenza attenta delle specificità della nostra Città”.