“Il Partito Democratico fa parte di PCP nel rispetto degli accordi presi”

A dichiaralo sono alcuni iscritti e rappresentanti a vario titolo di cariche istituzionali interne ed esterne che tirano in causa la Segretaria Sara Timpano: "E' oggettivo che chi dichiara di potersi esprimere per il PD è privo di qualsiasi potere in merito, e lo sa". 
La presentazione del Progetto Civico Progressista, un anno fa
Politica

“Il Partito Democratico fa parte di PCP, nel rispetto degli accordi presi”. A dichiaralo sono alcuni iscritti e rappresentanti a vario titolo di cariche istituzionali interne ed esterne al partito – Irene Deval, Carmela Fontana, Roberto Greco, Erika Guichardaz, Michele Mezzavilla, Clotilde Forcellati – in una nota.

“Chiunque per proprio personale interesse volesse uscirne può farlo, ma certamente solo a livello personale e non di partito, partito che, lo ribadiamo, ha preso un accordo che non può essere cambiato senza una pronuncia degli organi deputati: è l’assemblea che decide, non sono gli eletti, che fanno solo parte dell’assemblea. Loro sono liberi di decidere a livello personale ma è una cosa molto diversa dalla decisione di un partito: fa comodo a molti a quanto pare dimenticarsene”.

Il riferimento, neanche troppo velato, è alle dichiarazioni con le quali la Segretaria Sara Timpano, ieri, si era smarcata da PCP.

“Ogni cambiamento deve passare per chi è destinato ad elaborarlo: nel caso del PD deve passare dall’assemblea: non dal segretario, non dagli eletti a cariche di governo non da iscritti senza incarichi statutari: deve essere discusso e votato in assemblea. In caso contrario non c’è partito. Sicuramente nel nostro caso non c’è il PD: di fronte al pubblico ritiro della firma da parte di un tesoriere peraltro mai confermato in un intero mandato, a fronte dei bilanci di un intero mandato mai votati, ma soprattutto a fronte della inesistenza degli organi del partito, è oggettivo che chi dichiara di potersi esprimere per il PD è privo di qualsiasi potere in merito, e lo sa“.

Bordate una dietro l’altra che non finisco qui, nei confronti della Segretaria. “Come per essere sindaco ci vuole una maggioranza in consiglio anche per essere segretario di un partito occorre la stessa cosa. L’inazione che ha portato al permanere di questa situazione è terminata: chi decide di sfilarsi da un accordo politico firmato al momento delle elezioni lo può decidere solo su mandato assembleare. Sara Timpano è del tutto priva di questo mandato“.

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