“Ancora una volta, la classe politica valdostana confonde l’autonomia con il privilegio. Mentre nel resto della Repubblica, le più alte cariche dello Stato attendevano il loro turno, nella “Dzenta Vallaye” i politici decidevano, di nascosto, di vaccinare subito i consiglieri regionali ultrasessantenni.” Così Adu VdA nel commentare gli esiti dell’inchiesta vaccini della Procura che ha chiesto l’archiviazione per i tre politici originariamente coinvolti (Baccega, Caveri e Sammaritani) ed ha indagato per false informazioni al pm il presidente Bertin e l’ex commissario Usl Pescarmona.
“Il quadro che emerge è vergognoso” evidenzia il movimento. “La vaccinazione prioritaria dei politici è il simbolo della degradazione del rapporto elettori ed eletti, una degenerazione del concetto di rappresentanza. Il Presidente Bertin, a cui avevamo chiesto di farsi garante della trasparenza della massima Istituzione regionale, avrebbe invece dichiarato il falso agli inquirenti, ostacolando di fatto la ricerca della verità”.
Adu evidenzia però come alcuni aspetti siano ancora da chiarire come il fatto che “sul sito del Consiglio non risulta nessuna delibera dell’ufficio di Presidenza, in materia di vaccinazione dei consiglieri.” Possibile? si chiede Adu VdA “L’amministrazione pubblica dovrebbe agire con atti scritti o l’AUSL si è accontentata di una telefonata o di un messaggino?”.