Vaccini Covid nelle farmacie comunali, Aosta ritira la propria adesione

Il Comune si è inserito da subito nell'accordo per la vaccinazione anche nelle farmacie gestite da Aps. Il personale, però, non si è sentito di gestire eventuali reazioni avverse al vaccino. E affiancare un medico all'attività, invece, sarebbe stato troppo oneroso.
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Politica

Sono diciotto le farmacie private valdostane che hanno aderito alla campagna di somministrazione del vaccino anti Covid 19, e una sola ad Aosta.

Perché, quindi, non coinvolgere le farmacie comunali gestite da Aps SpA, società in house dell’Amministrazione del Capoluogo?

A proporlo, in Consiglio, il consigliere forzista Renato Favre che illustrando la mozione spiega: “Come Comune siamo titolari di diverse farmacie, che hanno anche un aspetto sociale. L’appello è quello alla sensibilizzazione dei nostri operatori affinché le farmacie comunali siano pronte all’invito del premier Draghi e del generale Figliuolo nell’essere un utile strumento per la vaccinazione che ci porterà alla tanto auspicata immunità di gregge”.

Percorso avviato sin dall’inizio, nella teoria, ma arenatosi poi nella pratica, come dice in replica il Sindaco Gianni Nuti: “Il 26 aprile abbiamo aderito all’accordo tra Regione, Azienda Usl, Federfarma e Assofarm per la somministrazione dei vaccini anche nelle nostre farmacie e ci siamo subito mobilitati per dare il nostro contributo. Ma cos’è successo? Abbiamo ingaggiato cinque farmacisti della F4 e due della F3 che hanno seguito la prima parte del corso definito nella Conferenza Stato-Regioni. I nostri farmacisti si sono però resi conto del carico di responsabilità in caso di shock o di reazione allergica in seguito al vaccino. Consideratisi non idonei alla somministrazione urgente di adrenalina, ad esempio hanno fatto una valutazione di rischio che li ha indotti a ritirare propria adesione”.

Non solo: “Si è allora provato ad ovviare individuando un medico con il quale stipulare un contratto oneroso – aggiunge Nuti –, e non sarebbe comunque stato sufficiente dato che serviva anche personale per la parte amministrativa. La somministrazione del vaccino con un medico avrebbe comportato un costo complessivo orario di 125 euro a fronte di un rimborso da parte dell’Usl di 44 euro l’ora circa”.

Oneri economici a parte, la questione è anche numerica: “Tenuto conto che gli hub vaccinali esistenti non lavorano tutti i giorni a pieno regime – prosegue i Sindaco –, che ci sono a disposizione medici in pensione a supporto, che possono vaccinare i medici di base negli studi o a domicilio, ripiegare a titolo decisamente oneroso per garantire un servizio a tutti i costi, che è peraltro estremamente residuale rispetto ad un’attività così complessiva, ha fatto sì che con il cda di Aps si sia concordato di non procedere”.

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