Aosta, il Covid e le mense scolastiche ripensate: “Non abbiamo perso un giorno”

A dirlo, in Prima commissione consiliare, il Direttore dell'esecuzione del contratto Piergiorgio Venturella. Molte le azioni intraprese per riorganizzare il servizio tra le "strettorie" delle linee guida anti-Covid. Soddisfatta anche Vivenda: "Aosta è stato il primo comune a garantire i pasti sin dal primo giorno di scuola".
mensa scolastica (foto di archivio)
Società

Un anno e mezzo difficile per tutti. E al centro di molte decisioni, indecisioni e perplessità – durante tutto il periodo segnato dalla pandemia – c’era, molto sovente, la scuola.

Scuola che non è, però, solamente insegnanti, alunni e personale. Oggi infatti – mercoledì 14 luglio – la Prima Commissione Sviluppo economico e culturaledel Comune di Aosta ha raccontato questo ultimo anno e mezzo dal punto di vista della gestione delle mense scolastiche.

E “difficile” è stata la parola che – quasi come un mantra – ha riecheggiato durante tutta la riunione.

“L’anno 2020/21 è iniziato con una sfida – spiega Piergiorgio Venturella, Direttore esecutivo del contratto per l’Amministrazione –: alla brusca interruzione di tutti i servizi a marzo dell’anno scorso è seguita la ripresa caratterizzata da tutta una serie di nuove necessità, come riprendere le attività in presenza in piena pandemia e con molte di incertezze, dato che tra Stato e Regione abbiamo avuto le linee guida per riorganizzare la scuola il 3 settembre, con l’inizio delle lezioni il 12”.

Un cammino in salita durante il quale, prosegue però Venturella senza celare la soddisfazione, “posso sintetizzare dicendo che abbiamo cominciato con tutti i servizi dall’inizio della scuola e non abbiamo perso un giorno”. Tranne, come specifica l’Assessore all’Istruzione Samuele Tedesco, “quando ci sono state decisioni dal Governo centrale, altrimenti non il servizio mensa ha mai visto interruzioni”.

Una refezione ripensata

Gli ostacoli non sono stati pochi. “Si è dovuto aumentare il numero di refettori dove fosse possibile proporre un doppio turno al personale – prosegue il Direttore del contratto –. Scelta, quest’ultima, necessaria vista la capienza ridimensionata delle scuole per tenere conto del distanziamento”.

Non solo: “Le misure di tutela anti-Covid hanno comportato una riorganizzazione del servizio di pasto – spiega ancora Venturella –, e si è optato per eliminare il self-service, predisposto in alcuni refettori per mantenere il distanziamento, ed è stato necessario fornire il pane in busta ed abbandonare la caraffa d’acqua sul tavolo, che veniva distribuita direttamente dall’inserviente”.

Oltre alle pulizie ordinarie, “tutte riviste alla luce delle linee guida per la pandemia”, è stato fornito anche “il servizio di sanificazione tutte le volte che l’autorità sanitaria lo ha richiesto”. Per un totale di 65 interventi eseguiti.

I risultati, però, si sono visti: “È stato un anno e mezzo un po’ difficile – spiega invece il capo dell’Area Valle d’Aosta Alessandro Sgura –. Come Vivenda siamo presenti in tutte le regioni e le province, ma Aosta è stato il primo comune a garantire i pasti sin dal primo giorno di scuola, e a dare continuità al servizio durante tutta l’emergenza”.

Il personale e la formazione 

Dall’altro lato, il lavoro si è concentrato anche sul personale: “Come per tutti c’è stato un momento di paura e di indecisione e l’inizio dell’anno scolastico è stato abbastanza difficile – interviene invece Michel Luboz della Cooperativa Leone Rosso –. Per le linee guida abbiamo organizzato una formazione soprattutto sull’igiene delle mani, delle superfici e sull’utilizzo mascherina”.

Gli fa eco il collega Francesco Buratti: “È stato un anno molto complesso per lavoro di assistenza, a partire dal fatto di dover tenere i bambini divisi in gruppi omogenei. Abbiamo risposto con una serie di attività di formazione specifica con una coordinatrice pedagogica, con momenti dedicati all’audit”.

L’aumento dei rifiuti

Non semplice invece, rispettare la mission che il servizio di refezione del Comune di Aosta – il cui ultimo anno di contratto partirà da settembre 2022 – si era data all’inizio: diminuire il numero di rifiuti prodotti.

Spiega ancora Venturella: “Con il Covid tutto va pre-imbustato. Ad inizio settembre, infatti, si è tornati con fatica ad un servizio precedente, alla plastica, giusto il tempo di riorganizzare tutto, come il rispetto delle misure tra tavoli e sedie, le entrate e le uscite. Man mano siamo tornati al servizio normale. L’obiettivo generale del contratto era quello di ridurre i rifiuti il più possibile. Se oggi ne produciamo di più è una questione esclusivamente legata al problema Covid”.

Il prossimo anno scolastico

Intanto, le pedine si muovono in vista del prossimo anno scolastico. In apertura dei lavori l’Assessore Tedesco ha infatti rivelato che “abbiamo incontrato i comuni leader nella gestione dei servizi di mensa scolastica, e in particolare gli Assessori di Cremona, Fano, Trento, Parma, Rimini, Jesi e Bologna. Visto l’anno scolastico particolare che abbiamo vissuto ci sembrava interessante condividere i dati e ascoltare chi ha gestito al meglio questo servizio per capirne le criticità e i possibili punti di forza”.

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