“Dorainpoi”, al via il secondo appuntamento con Legambiente in difesa della Dora

Sabato 12 ottobre la seconda tappa dell'iniziativa prenderà il via ad Arnad, con una passeggiata lungo il fiume, ed un ciclo di incontri a Donnas. L'obiettivo: proteggere e tornare a vivere il principale corso d'acqua valdostano.
La Dora
Società

Il tema è semplice e complesso al tempo stesso: Aosta non vive il suo fiume, incanalato nei suoi argini, e che lambisce solo di striscio la città. Invece, dopo un glorioso “passato” la Dora Baltea deve essere anche il futuro del Capoluogo, e può tornare a diventarlo.

Sabato 12 ottobre la questione sarà al centro del ciclo di incontri organizzati da Legambiente Valle d’Aosta in collaborazione con Vispo – Voluntering Initiative for a Sustainable Po – e Talenti digitali intitolato “Dora in poi – I valdostani, l’acqua, il passato, il futuro”.

“È la seconda tappa di un progetto partito a giugno – spiega Maria Pia Simonetti, componente del direttivo Legambiente VdA – e che si chiuderà con altri due appuntamenti nel 2020. I tema è una riflessione sulla città, perché è come se non avesse un fiume, che infatti viene usato solo per lavoro e sottovalutato nell’aspetto paesaggistico”.

L’iniziativa prenderà il via ad Arnad, alle 14.30 – per le prenotazioni c’è tempo fino ad oggi, giovedì 10 ottobre, chiamando il 340 5358863 -, e precisamente dal Ponte di Echallod, con una passeggiata lungo Dora con la giuda naturalistica Roberto Giunta, per ammirare uno dei tratti più interessanti del fiume.

A partire dalle 17.30, invece, ci si sposterà a Donnas, alla Sala del Poliambulatorio di via Binel, con quattro incontri: “Acqua, risorsa limitata: come condividerla?” con Andrea Mammoliti-Mochet di Arpa; “I cambiamenti climatici e il ciclo dell’acqua” con Edoardo Cremonese (Arpa); “D’alluvione e di altri rischi” con Hervé Stévenin (Centro funzionale Valle d’Aosta – Protezione civile) e “Antichi ru: soluzione ai problemi futuri” con Marcela Olmedo, docente di Gestione ambientale alla Open University, nel Regno Unito.

Tutti argomenti che si legano a doppio filo con il tema dei cambiamenti climatici, soprattutto quando la responsabilità è quella dell’uomo: “Il rapporto diretto con il fiume e l’acqua non c’è più – spiega Rosetta Bertolin, anch’ella nel direttivo dell’associazione ambientalista -, una volta si faceva anche il bagno in Dora. Questa iniziativa nasce per dare anche ai giovani la possibilità di vivere questo importantissimo ambiente acquatico”.

Ambiente che va salvaguardato, ad ogni costo: “Siamo qui anche per dire ‘no’ al taglio degli alberi lungo la Dora. Abbiamo già protestato contro i primi due tagli a Villefranche e all’aeroporto, ed ora ci opponiamo al terzo, in programma a Donnas”.

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