I Tre Bicchieri 2020 del Gambero Rosso a 6 vini valdostani

Premiati il Sopraquota 900 ’18 – Rosset Terroir, Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri ’17 – La Vrille, Valle d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois ’17 – Les Crêtes, Valle d’Aosta Pinot Gris ’18 – Lo Triolet, Valle d’Aosta Pinot Noir L’Emerico ’16 – Elio Ottin e a Valle d’Aosta Pinot Noir Semel Pater ’17 – Maison Anselmet. 
tre bicchieri gambero rosso  2020
Società

Un Petite Arvine, uno Chardonnay, un Pinot Grigio, due Pinot Nero e, infine, un Passito di Moscato. Sono i prodotti valdostani a cui la guida ai Vini d’Italia 2020 del Gambero Rosso ha assegnato i Tre Bicchieri, il massimo riconoscimento.

I premi, annunciati nei giorni scorsi, vanno a: Sopraquota 900 ’18 – Rosset Terroir, Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri ’17 – La Vrille, Valle d’Aosta Chardonnay Cuvée Bois ’17 – Les Crêtes, Valle d’Aosta Pinot Gris ’18 – Lo Triolet, Valle d’Aosta Pinot Noir L’Emerico ’16 – Elio Ottin e a Valle d’Aosta Pinot Noir Semel Pater ’17 – Maison Anselmet. 

“Con un clima montano che trova poche similitudini nel resto del paese, e con vigneti che vanno dal fondo valle alle cime innevate, da 350 a più di 1100 metri sul livello del mare, la Valle d’Aosta propone vini di estrema peculiarità. – racconta l’anteprima della Guida ai Vini d’Italia –  Innanzitutto possiede un parco ampelografico del tutto singolare dove i più diversi tra i vitigni internazionali (chardonnay, pinot grigio o malvoisie, sauvignon, viognier, müller-thurgau, gamay, pinot nero, merlot, syrah, grenache) affiancano vitigni sconosciuti o poco noti altrove (moscato bianco, petite arvine, prié blanc, nebbiolo, fumin, petit rouge, vien de Nus, prëmetta, cornalin, , mayolet, vuillermin). Incrociando le differenze climatiche e ampelografiche, i risultati sono una ricchezza e una varietà di vini che non trovano riscontro altrove, da bianchi sottili e tesi a rossi potenti e sapidi. Ma con una tale ricchezza c’è anche il rischio di creare confusione nella testa del consumatore e allora ecco che si stanno delineando, tenendo conto delle tradizioni territoriali, delle tendenze portate avanti dai vigneron e dalle cantine cooperative”.

La guida ricorda, quindi, come nel campo dei “bianchi” stanno guadagnando spazio “le fresche e profumate petite arvine alle quali si oppongono dei bianchi più ricchi e grassi, spesso vinificati in barrique come chardonnay e pinot grigio”. Conservano i loro spazi i tradizionali Moscato di Chambave e i Blanc de Morgex et de La Salle, anche spumantizzati. Per i rossi, Gambero rosso riconosce “la volontà di produrre grandi vini di stampo internazionale con la syrah e soprattutto con il pinot nero. Rimangono però in voga anche corposi rossi da uve fumin.”

 

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