Non ci aspettavamo certo di ricevere, proprio in occasione della settimana della famiglia, una notizia davvero spiacevole: il “Cortile”, centro ludico-ricreativo nato per accogliere tutte le famiglie della Valle d’Aosta chiuderà. Raro e accogliente spazio coperto e riscaldato sito nel cuore di Aosta, è un indispensabile luogo dove bimbi e genitori s’incontrano, si conoscono giocando e insieme imparano a percorrere i difficili passi dell’infanzia e della genitorialità. Qui ci siamo conosciuti diventando amici gli uni degli altri, condividendo uno spazio per noi vitale in cui lasciare alle spalle la routine quotidiana, lo stress, le magagne di crescere con amore e fatica i nostri figli. Ora "Il Cortile" chiuderà?
Verranno così a mancare le molte attività, gli incontri e tutte quelle proposte svolte durante tutto l’anno. Tutto questo è figlio della recessione, dei tagli indiscriminati, del “è tempo di tirare la cinghia”. Davide contro Golia? Ci chiediamo però come tutto questo possa coincidere con quelle politiche di sensibilità dimostrate in questi anni da Regione e Comuni nei confronti delle famiglie. Come s’inserisce, nel contesto di una manifestazione così sentita come "La settimana della Famiglia", l’ormai imminente chiusura del centro?
Ci viene sommariamente spiegato che i costi di gestione del centro sono diventati ora troppo onerosi: anche la sopracitata manifestazione avrà avuto dei costi. Si paventa poi, quale toppa al problema, "una possibile autogestione": vorremmo con rispetto affermare che, sino ad ora, le famiglie utenti del Cortile non sono state ancora ufficialmente informate. Autogestione? Significa, in parole povere, gestione da parte degli utenti, non più servizio, pubblico servizio. Eppure ci sembra di ricordare, le fatiche genitoriali spesso annebbiano, che l’Assessore Lanièce, parli di gestione diretta delle famiglie. Ma quali famiglie? Non certo quelle che frequentano il Cortile che, con sorpresa e disappunto, apprendono la notizia a soli due mesi dalla possibile chiusura.
Noi non vogliamo che si chiudano baracca e burattini. Il Cortile, negli anni, è diventato anche un pochino nostro, perciò noi ribadiamo il nostro dissenso e rammarico. È sempre difficile rinunciare a ciò che si ama soprattutto quando non si ha la possibilità di difenderlo. Se ci fossero i vostri figli, perché anche voi siete genitori, sareste contenti. Purtroppo voi qui non ci siete e questa realtà, questo microcosmo non lo conoscete.
Per tutti questi motivi siamo fermamente convinti della necessità di mantenere un servizio così importante che si prende cura di quella che è considerata la base di ogni società civile: la famiglia. Ci sembra debba essere una priorità sostenere le famiglie anche attraverso servizi pubblici gestiti da personale qualificato. La motivazione dei tagli economici ci sembra davvero pretestuosa, soprattutto alla luce dei numerosi contributi che vengono erogati dalla Regione e dal Comune ai più svariati ambiti socio/economici. In un periodo di crisi come questo riteniamo ancor più importante non rinunciare a quei servizi che offrono sostegno, aiuto e possibilità di condivisione ai cittadini. Sentiamo, quindi, l’esigenza di un costruttivo confronto con i nostri amministratori, deputati per volontà cittadina, per affrontare una problematica che ci riguarda e trovare insieme una soluzione. Di fronte a tutto questo non possiamo non chiederci che cosa siano oggi 120 mila euro. Di certo meno dello stipendio annuo di un politico di razza.
Le famiglie del Cortile