Il turismo di Valtournenche e Breuil-Cervinia punta sullo sci estivo e sulle seconde case

A fine mese ripartirà – a rilento – la stagione turistica ai piedi della Gran Becca. L’apertura della Svizzera ha in parte fatto tirare un sospiro di sollievo, ma c’è chi pensa di non riaprire: “Siamo in balia delle onde”.
Cervino in Fiore
Società

La notizia della riapertura delle frontiere svizzere a partire dal 15 giugno e la conseguente ripartenza degli impianti a fune del Cervino dal 20 giugno – in anticipo di una settimana rispetto al previsto – hanno in parte fatto tirare un sospiro di sollievo agli operatori turistici di Valtournenche e Breuil-Cervinia.

C’è un grande interesse per lo sci estivo, lo vediamo sui social e sulle richieste che arrivano, anche perché la stagione invernale si è interrotta due mesi prima del previsto”, spiega Enrico Vuillermoz, direttore del Consorzio Turismo Cervino. “Da questo punto di vista, l’apertura della Svizzera è stata fondamentale, mentre per quanto riguarda l’utenza gli svizzeri non sono mai stati una clientela particolarmente rilevante. Sicuramente, in generale, gli stranieri mancheranno, almeno in questo primo periodo. Speriamo negli italiani: c’è voglia di montagna e riscontriamo un elevato rinnovato interesse nelle seconde case, credo che quest’estate sarà simile a quelle degli anni 80-90”.

È ancora presto per avere numeri ed effettivi riscontri per quanto riguarda gli alberghi, sia dal punto di vista delle prenotazioni che delle disdette, anche perché la stagione turistica estiva di Cervinia inizia solitamente verso fine giugno-inizio luglio e difficilmente si prenota con largo anticipo. “Qualche richiesta inizia ad arrivare, ma le prenotazioni sono solitamente tardive ed anche il numero degli annullamenti non è così rilevante. Che io sappia, quasi tutte le strutture che solitamente aprono in estate partiranno regolarmente, a parte un paio di casi che hanno preferito scegliere di restare chiusi”.

Un segno di ritorno alla normalità è dato anche dall’apertura del Golf Club il 30 maggio: “È un segnale anche dal punto di vista psicologico. C’è bisogno di ottimismo”.

Tra chi probabilmente non riaprirà c’è l’Hotel Bucaneve, quattro stelle in Piazza Jumeaux a Cervinia: “Al momento abbiamo deciso di rimanere chiusi e di valutare: se ci saranno delle prospettive valide potremmo aprire da metà luglio a fine agosto”, afferma Paola Castellino, responsabile dell’albergo. “È tutto una nebulosa, siamo in balia delle onde: vorremmo capire cosa vuol dire sanificare, con quali metodi, come sistemare le camere, cosa fare nel caso un cliente o un collaboratore dovesse ammalarsi. Devo fare il tampone? Devo chiudere? Chi dovrebbe dircelo non ci sta dando informazioni certe, soprattutto a livello regionale. Non ho voglia di prendermi la responsabilità, se poi arrivano i NAS e l’USL pagare una multa. A queste condizioni il gioco non vale la candela, se nessuno ti viene incontro in qualche modo ti devi arrangiare”.

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