Poco meno di due anni – era la fine di luglio 2023 – il “Protocollo MoVdA” veniva annunciato tra strette di mano e pacche sulle spalle, e immediatamente diventato operativo ad agosto.
Protocollo – per conciliare le necessità, anche di riposo, dei cittadini di Aosta e gli eventi degli esercenti – definito “sperimentale” e dalla durata di un anno. Sul rinnovo, però, qualche inghippo c’è stato. E nel settembre 2024 i proverbiali “ferri” tra il sindaco Nuti e Confcommercio erano diventati cortissimi.
Oggi invece – 7 aprile 2025 – è stato presentato il nuovo Protocollo d’intesa che si prefigge di rimettere insieme le parti. Siglato dal Comune di Aosta assieme alle associazioni di categoria – come Fipe-Confcommercio Valle d’Aosta, Ascom Servizi Valle d’Aosta e Adava – con la Questura di Aosta, l’Azienda Usl e Arpa Valle d’Aosta.
Per cambiare, non cambia molto rispetto alla versione di due anni fa. Tra le novità più evidenti, l’allungamento dell’orario fino alle 24 per le attività musicali organizzate dai locali. Prima, tutto doveva essere spento entro le 23.30. Eventi che, ad ogni modo, dovranno essere comunicati sette giorni prima.
O, per dirla come spiega il Comune: “La nuova bozza approvata nella mattinata odierna dalla Giunta comunale conferma la revisione della disciplina delle attività straordinarie con musica dal vivo per i pubblici esercizi, prevedendone per non più di tre giorni al mese per un massimo di 18 attività nell’arco dell’anno, ma cambia l’orario consentito che passa alle ore 24 per i giorni di venerdì e sabato e in tutti i prefestivi previsti dal calendario, rimanendo fissato alle ore 23.30 negli altri giorni”.
Per il resto, conferme: “Siamo qui per rinnovo del Protocollo per promuovere una città viva e dinamica – ha detto il capo di gabinetto del sindaco di Aosta Fabio Molino –. È il frutto di un lavoro di squadra per cercare una convivenza serena tra cittadini, turisti ed operatori. L’idea è sempre quella di conciliare il diritto al riposo dei cittadini con il legittimo svago di chi vive la città. Con il Protocollo andremo a monitorare le emissioni sonore con quattro fonometri (attivi da dicembre, ndr.), incentivando però le forme di divertimento responsabile”.

“La novità del protocollo e del suo rinnovo è nella possibilità di estendere l’orario eventi serali fino alle 24 nei fine settimana e nei festivi. Sempre, come prima, senza superare i 75 decibel. Mentre vengono confermate le tre serate al mese da organizzare per i locali, per un totale di 18 all’anno”, aggiunge Molino.
La domanda nasce spontanea: se la modifica di sostanza sposta di mezz’ora la fine degli eventi musicali, il Protocollo ha funzionato, in questi due anni? Sì, secondo il sindaco Gianni Nuti: “Dal nostro monitoraggio sì, il Protocollo ha funzionato – ha detto –. Le segnalazioni sono drasticamente diminuite rispetto a quelle dei due anni precedenti. Il patto stesso è stato un deterrente e ha permesso di adottare comportamenti diversi. Anche qualche cambio di gestione, va detto, ha funzionato, perché spesso è decisiva anche la responsabilità dei gestori”.
Al tavolo, tutti sono soddisfatti: “Io rappresento quelli che vogliono riposare – dice Luigi Fosson, presidente Adava –. È gradito il fatto che tutto questo venga regolamentato. Anche perché una città morta non interessa neanche alla ricettività, quindi guardiamo volentieri agli eventi. Il problema è di alcuni singoli locali, che devono ricordarsi, ad una certa ora, di abbassare i volumi. Siamo felici di siglare nuovamente questo accordo”.
Si dice “molto soddisfatto” Ermanno Bonomi, presidente Ascom Aosta: “C’è stato un sostanziale miglioramento del Protocollo. Posticipare di mezz’ora la chiusura degli eventi non potrà che rendere migliore la situazione”.
“Siamo particolarmente felici di essere giunti a questa firma, come lo eravamo per la prima – aggiunge invece il presidente Fipe-Confcommercio Graziano Dominidiato –. Posticipare la fine degli eventi di mezz’ora può sembrare poco, ma è importante sia per le attività, sia per la convivenza con gli abitanti. La nostra città sta avendo un successo turistico. E diversamente da quanto si possa pensare è anche un turismo fatto di giovani che amano trovarsi la sera e vivere di convivialità. E potranno farlo fino a un’ora, quella raggiunta con il Protocollo, che consideriamo rispettosa”.
“Crediamo a questo protocollo come già ci credevamo nel 2023 – dice invece Anna Maria Castiglion, dirigente Usl –. Si colloca pienamente nelle attività dell’Azienda sanitaria del Piano regionale di prevenzione e si pone in prima linea, come già facciamo con il SerD, nella prevenzione. La nostra, insomma, non è un’adesione solamente formale”.
“Confermo l’opportunità di rinnovarlo – ha aggiunto invece Gian Maria Sertorio, questore di Aosta –. Attraverso questi protocolli si conferma la volontà di fare squadra tra istituzioni per tutelare una città viva e che sia alla portata dei giovani, ma secondo le regole. E fare rete è il modo migliore di fare prevenzione. Riuscire ad interloquire subito è importante, anche per evitare misure riduttive più pesanti. Essere graduali e aprire al dialogo è fondamentale”.
Ora, il nuovo Protocollo durerà un altro anno. A breve, prenderà il via un’attività che nello scorso documento d’intesa era prevista ma rimasta un po’ in “sordina”. Anzi, bersaglio di critiche: “Nella prima settimana di giugno convocheremo la cabina di regia”, chiude Nuti.
Una risposta
E te pareva! Alla fine fanno sempre come vogliono! Forse le segnalazioni sono meno perché abbiamo capito che tanto dei residenti non frega nulla