Diffuso il rapporto al Parlamento, relativo al primo semestre 2022, della Direzione Investigativa Antimafia, sui risultati nel contrasto alla criminalità organizzata. 260, nel periodo di riferimento in Valle, le segnalazioni di operazioni finanziarie sospette.
E’ la valutazione della Suprema Corte che ha fatto scattare, per la libera professionista accusata di associazione di tipo mafioso, la custodia cautelare in carcere. Per i giudici, assenti “segnali univoci che attestino una rescissione dal contesto associativo”.
Il fabbricato, da destinare a discoteca, è finito nelle carte dell'inchiesta Alibante della Dda di Catanzaro che vede indagati gli avvocati Maria Rita Bagalà e Andrea Gino Giunti.
La Cassazione ha respinto il ricorso della professionista arrestata nell’operazione antindrangheta “Alibante”, rendendo efficace l’ordinanza del Tribunale del Riesame che aggravava la misura cautelare.
Il provvedimento è legato al coinvolgimento del professionista, quale indagato, nell’inchiesta “Alibante” della Dda di Catanzaro. Si tratta dell’indagine in cui la moglie di Giunti, l’avvocata Maria Rita Bagalà, è agli arresti domiciliari dallo scorso 3 maggio.
L’avvocato Murone ha depositato, negli scorsi giorni, l’istanza per ottenere la revoca della misura cautelare scattata nei confronti di Maria Rita Bagalà, agli arresti domiciliari dallo scorso 3 maggio per concorso esterno in associazione di tipo mafioso.
Nell’interrogatorio di garanzia, la penalista residente ad Aosta, accusata di concorso esterno in associazione di tipo mafioso, ha confermato la scelta ventilata alla vigilia. Il suo difensore: “ad oggi non abbiamo contezza degli atti processuali”.
Parla Mario Murone, il legale che ha assunto la difesa di Maria Rita Bagalà, 52 anni, arrestata lunedì scorso, 3 maggio, nell’operazione Alibante della Dda di Catanzaro, che ha colpito la cosca capeggiata, secondo gli inquirenti, dal padre Carmelo.
Maria Rita Bagalà (52 anni), l’avvocata residente ad Aosta, finita in manette all’alba di oggi, è la figlia dell’uomo arrestato quale “capo storico ed attuale” del sodalizio criminale, Carmelo Bagalà (80 anni). Indagato anche il marito della donna. Ecco tutte le accuse.
I Carabinieri, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno eseguito all’alba di oggi misure cautelari nei confronti di 19 indagati, ritenuti responsabili di vari reati, legati al radicamento della crimninalità organizzata sul litorale tirrenico-lametino. Ad Aosta in manette è finita Maria Rita Bagalà, avvocato di 52 anni, nata a Lamezia Terme, ma residente nel capoluogo regionale.