La qualità dell’aria nel 2024 in Valle d’Aosta è stata complessivamente buona

A dirlo l’Arpa Valle d’Aosta prendendo in considerazione le polveri sottili Pm10 e Pm2.5, il biossido d’azoto e il benzene. L’Agenzia sta portando a termine le analisi sui filtri di particolato per un quadro più esaustivo, con i dati su metalli e benzo(a)pirene.
Da Roma 5 milioni di euro per migliorare la qualità dell’aria

Il finanziamento previsto nell’ambito di un accordo siglato fra la regione e il Ministero dell’Ambiente.
Polveri sottili, a gennaio altri tre superamenti dei valori Pm10 a Étroubles

Il dato – dopo i sei superamenti dei valori di Pm10 di dicembre – emerge dal report Arpa sulla Qualità dell’aria. Il motivo è “il risollevamento di polvere stradale da parte degli automezzi”, spiega l’Agenzia che segnala, comunque, come non ci siano criticità.
Qualità dell’aria, a dicembre sei superamenti dei valori delle polveri sottili ad Étroubles

Il dato emerge dal report di Arpa VdA, che fa un’ipotesi sui superamenti di Pm10 dovuti al risollevamento di polveri da parte dei mezzi pesanti per la salatura delle strade e alle condizioni meteo particolarmente secche.
La qualità dell’aria nel 2023 è stata buona. Ma il problema rimane l’ozono

Il dato emerge dal rapporto sintetico sulla qualità dell’aria in Valle d’Aosta redatto dall’Arpa. Nel 2023 sono stati rilevati superamenti del valore obiettivo dell’ozono per la protezione della salute umana a Donnas e Aosta e per la protezione della vegetazione a La Thuile.
Con il Fréjus chiuso ai tir la qualità dell’aria a Courmayeur è peggiorata

Nei giorni in cui i mezzi pesanti si sono riversati verso il Monte Bianco, l’Arpa della Valle d’Aosta ha registrato, attraverso la stazione situata ad Entrèves, “un impatto importante sulle concentrazioni di biossido d’azoto”.
La qualità dell’aria a luglio: elevato l’ozono, diversi i superamenti dei limiti in Valle

A segnalarlo, nel suo report mensile, è l’Arpa Valle d’Aosta. Nel dettaglio, a luglio sono risultati 14 superamenti a Pont-Saint-Martin, mentre nella città di Aosta sono stati cinque nella stazione di rilevamento di via Liconi. Nella media del periodo, e ampiamente sotto i limiti normativi, Pm10, Pm2.5 e biossido di azoto.
Com’è stata la qualità dell’aria in Valle d’Aosta nel 2022?

Dal rapporto sintetico sulla Qualità dell’aria stilato da Arpa emerge che l’aria nel 2022 è stata “complessivamente buona”. Alcuni dati di confronto oscillano – dopo un 2019 dal meteo peculiare ed un 2020 influenzato dalle restrizioni dovute alla pandemia -, con nel mirino l’ozono, l’inquinante “critico”.
Ozono, sforata in bassa Valle la soglia di rischio per la salute

Non accadeva dal 2019. Il superamento, il primo di quest’anno, è avvenuto giovedì scorso, 21 luglio, tra le 14 e le 21 a Donnas e Pont-Saint-Martin. Può causare asma, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie.
La qualità dell’aria in Valle d’Aosta nel 2021 è stata molto buona

A dirlo è l’Arpa Valle d’Aosta, nel suo report sulla qualità dell’aria. I livelli degli inquinanti e delle polveri sottili sono rimasti tutti sotto i limiti normativi a parte l’ozono, per il quale si conferma il superamento dell’obiettivo a lungo termine come negli scorsi anni.
A febbraio la qualità dell’aria in Valle è migliorata

Nel suo report l’Arpa Valle d’Aosta spiega che la qualità dell’aria nel mese di scorso “è stata complessivamente buona”. Le temperature miti e l’assenza di precipitazioni sono state compensate da diversi giorni nei quali il vento ha “ripulito” l’aria abbassando i valori di concentrazione degli inquinanti.
Molto sole e poco vento, a gennaio si alzano i valori delle polveri sottili

In questo mese – spiega Arpa VdA -, per otto giorni a Pont-Saint-Martin e uno ad Aosta è stato superato il limite giornaliero di Pm10 di 50 µg/m³. Dalla serata di ieri, 27 gennaio, il Föhn ha però iniziato a “ripulire” l’aria della regione, con una riduzione degli inquinanti.
Torna la campagna Arpa “Che aria respiri?”

Inizialmente dedicata alle Associazioni di tutela della Salute e dell’Ambiente, la campagna torna a rivolgersi ai cittadini, invitati ad utilizzare gli Airbeam 2 dal 15 novembre al 15 dicembre per “carpire” la qualità dell’aria che si respira ogni giorno.
Qualità dell’aria in Valle d’Aosta: l’Arpa racconta l’impatto della pandemia attraverso uno studio

Che aria respiriamo, com’è cambiata la situazione durante i periodi di chiusura e qual è l’impatto delle diverse sorgenti emissive che hanno un’influenza maggiore sull’aria che respiriamo. Queste sono le domande alle quali il nuovo studio condotto da Arpa Valle d’Aosta ha cercato una risposta.
Nel 2020 la qualità dell’aria valdostana è stata ottima. L’unica criticità arriva dall’ozono

L’anno pandemico – scrive l’Arpa – non ha visto scendere i livelli la polveri sottili, mentre NO2, benzo(a)pirene e metalli pesanti sono rimasti sempre sotto soglia. Diverso il discorso per l’ozono, il cui valore obiettivo è stato superato in tutti i siti di rilevamento.
“Che aria respiri?”, Arpa lancia una campagna a misura di cittadino

Dopo l’iniziativa del settembre 2020, Arpa ripropone la campagna estendendola però a tutti i cittadini attraverso l’impiego degli “Airbeam”, microsensori portatili di polveri fini che saranno utilizzati dai partecipanti per due settimane, dal 7 al 21 giugno.