La qualità dell’aria nel 2023 è stata buona. Ma il problema rimane l’ozono
Il dato emerge dal rapporto sintetico sulla qualità dell’aria in Valle d’Aosta redatto dall’Arpa. Nel 2023 sono stati rilevati superamenti del valore obiettivo dell’ozono per la protezione della salute umana a Donnas e Aosta e per la protezione della vegetazione a La Thuile.
Con il Fréjus chiuso ai tir la qualità dell’aria a Courmayeur è peggiorata
Nei giorni in cui i mezzi pesanti si sono riversati verso il Monte Bianco, l’Arpa della Valle d’Aosta ha registrato, attraverso la stazione situata ad Entrèves, “un impatto importante sulle concentrazioni di biossido d’azoto”.
La qualità dell’aria a luglio: elevato l’ozono, diversi i superamenti dei limiti in Valle
A segnalarlo, nel suo report mensile, è l’Arpa Valle d’Aosta. Nel dettaglio, a luglio sono risultati 14 superamenti a Pont-Saint-Martin, mentre nella città di Aosta sono stati cinque nella stazione di rilevamento di via Liconi. Nella media del periodo, e ampiamente sotto i limiti normativi, Pm10, Pm2.5 e biossido di azoto.
Com’è stata la qualità dell’aria in Valle d’Aosta nel 2022?
Dal rapporto sintetico sulla Qualità dell’aria stilato da Arpa emerge che l’aria nel 2022 è stata “complessivamente buona”. Alcuni dati di confronto oscillano – dopo un 2019 dal meteo peculiare ed un 2020 influenzato dalle restrizioni dovute alla pandemia -, con nel mirino l’ozono, l’inquinante “critico”.
Ozono, sforata in bassa Valle la soglia di rischio per la salute
Non accadeva dal 2019. Il superamento, il primo di quest’anno, è avvenuto giovedì scorso, 21 luglio, tra le 14 e le 21 a Donnas e Pont-Saint-Martin. Può causare asma, tosse, mal di gola e difficoltà respiratorie.
La qualità dell’aria in Valle d’Aosta nel 2021 è stata molto buona
A dirlo è l’Arpa Valle d’Aosta, nel suo report sulla qualità dell’aria. I livelli degli inquinanti e delle polveri sottili sono rimasti tutti sotto i limiti normativi a parte l’ozono, per il quale si conferma il superamento dell’obiettivo a lungo termine come negli scorsi anni.
A febbraio la qualità dell’aria in Valle è migliorata
Nel suo report l’Arpa Valle d’Aosta spiega che la qualità dell’aria nel mese di scorso “è stata complessivamente buona”. Le temperature miti e l’assenza di precipitazioni sono state compensate da diversi giorni nei quali il vento ha “ripulito” l’aria abbassando i valori di concentrazione degli inquinanti.
Molto sole e poco vento, a gennaio si alzano i valori delle polveri sottili
In questo mese – spiega Arpa VdA -, per otto giorni a Pont-Saint-Martin e uno ad Aosta è stato superato il limite giornaliero di Pm10 di 50 µg/m³. Dalla serata di ieri, 27 gennaio, il Föhn ha però iniziato a “ripulire” l’aria della regione, con una riduzione degli inquinanti.
Torna la campagna Arpa “Che aria respiri?”
Inizialmente dedicata alle Associazioni di tutela della Salute e dell’Ambiente, la campagna torna a rivolgersi ai cittadini, invitati ad utilizzare gli Airbeam 2 dal 15 novembre al 15 dicembre per “carpire” la qualità dell’aria che si respira ogni giorno.
Qualità dell’aria in Valle d’Aosta: l’Arpa racconta l’impatto della pandemia attraverso uno studio
Che aria respiriamo, com’è cambiata la situazione durante i periodi di chiusura e qual è l’impatto delle diverse sorgenti emissive che hanno un’influenza maggiore sull’aria che respiriamo. Queste sono le domande alle quali il nuovo studio condotto da Arpa Valle d’Aosta ha cercato una risposta.
Nel 2020 la qualità dell’aria valdostana è stata ottima. L’unica criticità arriva dall’ozono
L’anno pandemico – scrive l’Arpa – non ha visto scendere i livelli la polveri sottili, mentre NO2, benzo(a)pirene e metalli pesanti sono rimasti sempre sotto soglia. Diverso il discorso per l’ozono, il cui valore obiettivo è stato superato in tutti i siti di rilevamento.
“Che aria respiri?”, Arpa lancia una campagna a misura di cittadino
Dopo l’iniziativa del settembre 2020, Arpa ripropone la campagna estendendola però a tutti i cittadini attraverso l’impiego degli “Airbeam”, microsensori portatili di polveri fini che saranno utilizzati dai partecipanti per due settimane, dal 7 al 21 giugno.
Ambiente, al via al Villair di Quart un anno di monitoraggio della qualità dell’aria
Il Comune ha avviato, assieme ad Arpa, una campagna di misurazione della qualità dell’aria attraverso il laboratorio mobile. La zona è stata scelta per la sua lontananza dalle principali vie di traffico e dall’industria, ma anche per studiare le fonti emissive diffuse tipiche di un abitato suburbano.
Pandemia, lockdown e qualità dell’aria. Ad Aosta crolla il biossido di azoto, crescono le polveri sottili
L’Arpa ha infatti pubblicato il suo primo bilancio della Qualità dell’Aria di Aosta per il 2020. Complice la riduzione del traffico il biossido di azoto cala del 20% rispetto allo scorso anno. Diverso per il Pm10, che tra le sue fonti ha il riscaldamento domestico il cui uso è aumentato causa smart working e didattica a distanza.
Qualità dell’aria, Aosta raggiunge la sufficienza. Ma Legambiente storce il naso
Il dato emerge dal dossier “Mal’Aria” dell’Associazione ambientalista: su 98 città analizzate solo 15 ottengono la sufficienza, tra le quali il Capoluogo regionale. Legambiente però frena: “la ricerca si riferisce soltanto ad inquinanti ‘standard’”. E si chiede che idee abbiano i candidati Sindaco per la Cogne.
Aosta, con il lockdown il biossido di azoto è sceso del 53% ad aprile
Arpa si è chiesta come sarebbe cambiata la qualità dell’aria del Capoluogo senza il “blocco” delle attività dovuto all’emergenza. Le diminuzioni di valori primaverili incrociano il “lockdown”: crolla l’NO2 – legato soprattutto al traffico veicolare -, minore l’impatto sulle polveri.