Accessi contingentati, distanze e gratuità, Aosta ripensa gli orti comunali

L'obiettivo del Comune è quello di riaprire gli orti comunali, ma garantendo la sicurezza. Oltre alla misure di distanziamento sociale allo studio la procedura di assegnazione, per confermarne l'utilizzo a chi già coltivava lo scorso anno.
Orto - orti
Società

Aprire gli orti comunali di Aosta – la cui assegnazione è stata interrotta a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 ai –, consentendo un accesso, agli assegnatari, in completa sicurezza.

Questo l’obiettivo al quale sta lavorando il Comune di Aosta assieme al raggruppamento di cooperative sociali che gestisce il servizio di coprogettazione “Anziani attivi” in vista dell’allentamento delle misure di isolamento che dovrebbe avvenire a partire dal 4 maggio.

In particolare – spiegano dall’Amministrazione del Capoluogo –, in attesa di conoscere i contenuti delle prossime misure governative che regoleranno le uscite e le relazioni interpersonali, bisognerà comunque garantire le misure di sicurezza previste dall’ordinanza regionale, a tutela delle fasce più fragili della popolazione, come le persone anziane, che nella maggior parte dei casi sono anche i fruitori degli appezzamenti ortivi.

“Pur comprendendo il desiderio degli ortolani di poter tornare ad occuparsi dell’apprezzamento assegnato loro – spiega l’Assessore alle Politiche sociali Luca Girasole –, non possiamo tuttavia dimenticare come la fase emergenziale non sia ancora superata, soprattutto considerato che i fruitori di questo servizio sono gli aostani ultrasessantacinquenni, ovvero coloro che dall’inizio di questa pandemia sono stati considerati i soggetti più a rischio”.

“La nostra volontà – prosegue Girasole – è evidentemente quella di rendere gli orti disponibili ai cittadini nel più breve tempo possibile, ma è imperativo farlo riuscendo a garantire loro quantomeno le misure minime di sicurezza previste dalle attuali norme vigenti. A tal fine sarà pertanto necessario ripensare l’intero servizio, procedendo inizialmente con le assegnazioni d’ufficio degli orti, contingentando poi l’accesso alle zone ortive e garantendo le misure e le distanze minime di sicurezza previste per gli appezzamenti da coltivare, queste ultime a oggi fissate dalla Regione in quattro metri”.

Un lavoro assieme alle cooperative per arrivare, continua l’Assessore aostano, a sviluppare “una sorta di piano della sicurezza che ci consenta di aprire gli orti e, al tempo stesso, contempli le problematiche di tipo logistico che inevitabilmente si presenteranno in un contesto nel quale gli assegnatari non saranno purtroppo liberi di coltivare a piacere l’appezzamento nella propria disponibilità”.

Anche la procedura di assegnazione dovrà necessariamente essere rivista, e nei piani del Comune oltre ad essere effettuata d’ufficio, per limitare al minimo gli spostamenti, c’è la conferma degli appezzamenti per chi già li coltivava lo scorso anno “mentre per quelli nuovi, come i circa 80 di via Carabel – ancora Girasole –, l’assegnazione verrà decisa dalle cooperative sulla base delle domande a suo tempo presentate”.

A questo si aggiunge un ultimo elemento: “In accordo con la Giunta – chiude l’Assessore –, è nostra intenzione cercare di venire incontro alle famiglie aostane fruitrici di questo servizio, prevedendo la gratuità per il 2020 del costo dell’orto, 50 euro annui per ogni appezzamento, quale piccolo segnale di attenzione al momento difficile che i cittadini stanno vivendo. Il tutto però, come detto, solamente quando saremo in grado di consentire un accesso alle zone ortive, in sicurezza”.

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