Arnad, Alexandre Bertolin è il nuovo sindaco

Con 499 preferenze la popolazione del comune ha premiato la proposta di “Arnà pé Touit” di Bertolin, imprenditore, presidente Anci Giovani VdA e assessore uscente, con vice Stefano Favre imprenditore e presidente della Banda musicale.
Alexandre Bertolin e Stefano Favre
Politica

Arnad sceglie di cambiare. Alexandre Bertolin è il nuovo sindaco del paese. Con 499 preferenze la popolazione del comune ha premiato la proposta di “Arnà pé Touit” di Bertolin, imprenditore, presidente Anci Giovani VdA e assessore uscente, con vice Stefano Favre imprenditore e presidente della Banda musicale.

“Siamo contenti, una vittoria così non ce l’aspettavamo” le prime parole di Bertolin, che con i suoi 27 anni diventa il sindaco più giovane della Valle d’Aosta. “Avevamo pensato che sarebbe stata combattuta fino all’ultimo. Gli elettori ci hanno dato fiducia, premiando il nostro programma, la nostra voglia di fare e la nostra trasparenza. Speriamo ora di poter ripagare al meglio questa fiducia”.

Fra i primi obiettivi del neo sindaco il reperimento dei finanziamenti per la costruzione del nuovo plesso scolastico.

282 le preferenze raccolte invece dalla lista Uv “Continuité, Tradition et Progrès” che candidava Enrica Janin e Yannick Joly, rispettivamente a sindaca e vice sindaco.

“Abbiamo improntato tutta la campagna elettorale su un rapporto di inclusività – ricorda Bertolin – Non vogliamo privarci di nessuna delle energie che ci saranno in consiglio comunale, perché Arnad ha bisogno di tutte le sue anime per crescere al meglio”.

Campione di preferenze nella lista del neo sindaco Augusto Chasseur Vaser con 185 voti, seguito da Chantal Joly 142, Maykol Amerio 119, Yury Costabloz 110, Cinzia Bertolin 99, Aldo Depré 91, Laurenzia Delpiano 89, Jessica Rolland 83, Valentina Machet 73, Davide Laurent 52, Aline Noro 48, Monia Janin 46 e Genny Challancin 41.

Per la lista avversaria: 122 voti per Simone Bonel, 108 voti per Ivo Joly, 103 Ethel Bonin, 51 Valentina Challancin, 50 Mattia Joly, 44 Erja Nicod, 41 René Janin, 29 Alessandro Angiulli, 15 Rotella Franco e 9 Christian Challancin.

Barmaz è il nuovo sindaco di Saint-Pierre: “Riannodare i legami con la popolazione”

Andrea Barmaz
Andrea Barmaz

Andrea Barmaz, ricercatore e insegnante all’Institut agricole régional, è il nuovo sindaco di Saint-Pierre. Con lui, a guidare il paese – tornato al voto dopo sette anni, in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazioni mafiose ed un commissariamento straordinario, poi prorogato –, il vice Corrado Collomb. La loro lista “Saint-Pierre Pour Tous” ha ottenuto 905, rispetto ai 177 raccolti dagli sfidanti di “Saint-Pierre riparte!” Armando Mascaro e Sonia Faccin.

Il neo Primo cittadino è soddisfatto, anche se il dato dell’affluenza, crollata al 43,91 percento rispetto al 63,02 del 2015, lascia uno strano retrogusto. Barmaz spiega: “L’affluenza doveva andare meglio ma poteva anche andare peggio. Il successo dei voti di lista ha compensato questo astensionismo molto particolare, dal momento che non sono mancate le azioni di disturbo in questo periodo, ultima delle quali la lettera della scorsa settimana”.

“C’è grande soddisfazione – prosegue il nuovo sindaco –, mi complimento con tutta la lista e la squadra. Abbiamo la grande soddisfazione di conquistare anche due seggi in più, ne avremo 14, dato che abbiamo superato il 70 percento dei voti di lista. Abbiamo 900 e rotti senpioplèns che ci hanno votato e devo ringraziarli. Oggi è ancora festa, domani servirà riallacciare la cosa pubblica con i cittadini”.

Da dove si parte, dopo un commissariamento straordinario che ha colpito così nel profondo Saint-Pierre? Barmaz spiega: “Faremo subito un punto con le figure apicali in Comune. Ci siamo presentati sia alla segretaria e i commissari. Sappiamo che c’è una buona situazione finanziaria e di personale. I primi sei mesi saranno ‘ipotecatidal Bilancio dei commissari, quindi toccherà a noi impostare una prospettiva più ampia. Da fare c’è tantissimo. Uno degli obiettivi, come dicevo, sarà però quello di riannodare i legami con la popolazione”.

Barmaz, però, ha qualche proverbiale sassolino nella scarpa da togliersi, a urne ormai chiuse: “Il nostro è stato un ottimo lavoro fatto alla luce del sole. Non c’è nessun candidato iscritto all’Union valdôtaine, come è stato detto in modo strumentale. Sono convinto che abbia funzionato l’aver lasciato le bandierine a casa”.

E come ha trovato i suoi compaesani, in questa campagna elettorale? “Chi ha partecipato ai comizi ci ha votato – chiude il sindaco –. Abbiamo trovato gente molto interessata alla nostra proposta. Spiace per chi ha preferito altre strade e altri metodi, io ho sempre invitato tutti. Ma lavorare sotto e dietro le quinte non ha funzionato. Chi ha seguito i comizi ha lavorato bene anche a casa, e grazie a loro siamo riusciti ad ottenere questo risultato”.

Issime, il neo sindaco Montanari: “Questo risultato ci dà la spinta per iniziare bene”

Andrea Ronco e Enrico Montanari
Andrea Ronco e Enrico Montanari

“Siamo contentissimi. Questo risultato ci dà la spinta per iniziare bene“. Così Enrico Montanari 51 anni, Direttore della Banda del paese ed insegnante di musica alla Sfom di Aosta commenta la sua elezione a primo cittadino di Issime. In 238 cittadini ieri si sono recati alle urne, il 69,79% degli aventi diritto.

“Eravamo molto preoccupati, anche perché siamo tutti un po’ nuovi e un po’ giovani. L’amministrazione uscente ha però creato in questi anni il presupposto per questo percorso di unione”.

Campione di preferenze ad Issime è stato Stefano Rabaglio, ex presidente della Proloco con 101 voti ottenuti. A seguire Andrea Maneglia con 89, Sara Ronco con 85, Daniela Consol 64, Egon Paganone 62, Emanuela Girod 49, Roberto Faure Ragani 44, Andrea Linty 37 e Marco Armani 30.

Con l’estate alle porte il primo obiettivo del neo sindaco è di arrivare a presentare al meglio il paese ai turisti. “Siamo un paese di media montagna, dove si vive in gran parte di turismo. Dobbiamo presentarci nella maniera migliore possibile. Per incrementare il turismo e attrarre nuove aziende puntiamo ad un migliore connubio fra agricoltura e turismo”.

Valsavarenche verso il commissariamento. Cerise: “Hanno vinto la guerra di poveri”

“C’è stato un boicottaggio voluto e cercato. Ci hanno fatto la guerra, peccato abbiano vinto la guerra dei poveri”. E’ palpabile la delusione e la rabbia di Stefano Cerise, candidato sindaco a Valsavarenche, bocciato alle urne dai suoi concittadini, che hanno deciso di disertare l’appuntamento elettorale. L’astensionismo  – alle urne si è recato solo il 33,99% degli aventi diritto –  porta dritto in comune un commissario, a cui sarà affidato il compito di indire nuove elezioni entro 60 giorni.

Stefano Cerise Andrea Benedetti
Stefano Cerise Andrea Benedetti

“Difficile parlare del mondo del 2022 quando si ha a che fare dei cromagnon” prosegue Cerise “C’eravamo proposti di amministrare Valsavarenche, che non è certo un comune così appetibile, con delle persone molto valide, che hanno speso la propria vita nel mondo dell’associazionismo. Abbiamo perso giorni di lavoro per il bene del nostro paese, ma questo non è stato tenuto in conto, e questo è l’aspetto più triste. Purtroppo chi non è riuscito a mettere in piedi una lista, ha pensato bene di distruggere, anziché costruire. Spiace anche che nessuno dell’attuale consiglio uscente sia andato a votare, anche tre ex sindaci ci hanno remato contro. Segno evidente di quanto davamo fastidio.”

Cosa succederà ora? “Noi siamo uniti come gruppo, lasceremo passare qualche giorno, affinché tutto si quieti un po’. Non sappiamo dall’altra parte però chi sono i nostri interlocutori. Sono un po’ come un’armata Brancaleone, se non sono riusciti prima ad unirsi, mi chiedo ora come possano farlo”.

L’amarezza del candidato sindaco è anche per il futuro che attende il suo paese. “Valsavarenche è già in grave ritardo rispetto a tutto, in particolare rispetto al raggiungimento di alcuni fondi ministeriali e del Parco. Continuiamo a perdere dei treni e il rischio è che il treno non passi più”.

Se Cerise è un fiume in piena, il sindaco uscente Giuseppe Dupont è laconico. “Questo voto dimostra solo la disaffezione della gente alla politica e la debolezza di una lista unica”.

I risultati sulle affluenze nei 4 comuni al voto

Niente da fare. A Valsavarenche la proposta di Stefano Cerise e Andrea Benedetti non ha convinto il paese, spaccato a metà già in fase di consultazioni pre elettorali, e così oggi la lista non ha raggiunto il quorum dei 50% più uno dei votanti, necessario perché le elezioni di fossero valide. Alla chiusura delle urne, infatti, hanno votato appena 52 elettori su 153 aventi diritto, cioè il 33,99% (cinque anni fa furono il 69,80%). A questo punto, la legge prevede che venga nominato un commissario e che siano indette nuove elezioni entro 60 giorni. Cinque anni fa, alla stessa ora aveva votato il 59,06% degli elettori.

A Issime, invece, possono già praticamente far festa Enrico Montanari e Andrea Ronco, candidati sindaco e vicesindaco, con la loro lista unica che ha raggiunto ampiamente il quorum con il 69,79% dei votanti che si sono recati alle urne.

Situazione diametralmente opposta per quanto riguarda i due comuni con due liste. Ad Arnad si sono recati alle urne il 75,23% degli aventi diritto, mentre a Saint-Pierre solo il 43,91%.

Lo spoglio inizierà domattina alle ore 8.

L’affluenza alle ore 19

Se Issime raggiunge il quorum, a Valsavarenche invece, al rilevamento dell’affluenza delle ore 19, le cose sembrano complicarsi e non poco.

I due Comuni della bassa Valle superano entrambi il 50% dei voti – Arnad addirittura è già al 62,94%, Issime tocca quota 53,67% – mentre a Valsavarenche il voto non decolla affatto, con la percentuale ferma al 26,80% (equivalente a 41 voti). Ne servono almeno 77 per raggiungere il 50%+1 che permetterebbe di considerare valide le elezioni. Difficile ma non impossibile: bisognerà aspettare la chiusura dei seggi alle ore 23 per saperne di più.

Astensionismo forte anche a Saint-Pierre, dove però la presenza di due liste disinnesca la necessità del quorum. Alle ore 19 l’affluenza era del 36,95%.

I dati dell’affluenza alle ore 12

Il primo dato sull’affluenza alle elezioni comunali nei quattro paesi in cui si vota oggi, domenica 15 maggio, alle ore 12, indica già una tendenza ben precisa. Ad Arnad hanno già votato 297 persone, pari al 27,65% contro il 16,91% della tornata precedente, nel 2017. Anche Issime l’affluenza è leggermente più alta di cinque anni fa: 19,94% contro 18,85%.

Numeri più bassi, invece, per quanto riguarda Saint-Pierre (14,86% contro 17,74% del 2015) e Valsavarenche (18,30% contro il 22,15%). Il prossimo aggiornamento è previsto per le ore 19. Le votazioni andranno avanti fino alle ore 23. Domattina lo spoglio, a partire dalle ore 8.

Elezioni 2022 in quattro Comuni. 4.226 i valdostani chiamati alle urne

Sono stati complessivamente 4.226 gli elettori chiamati a scegliere i nuovi sindaci ed i nuovi Consigli, domenica 15 maggio, dalle 7 alle 23, in quattro comuni valdostani: Arnad, Issime, Saint-Pierre e Valsavarenche.

Nel dettaglio, ad Arnad sono stati chiamati al voto 1.074 elettori (504 maschi e 570 femmine), a Issime 341 (163 maschi e 178 femmine), a Saint-Pierre 2.658 elettori (1.317 maschi e 1.341 femmine) e a Valsavarenche 153 elettori (77 maschi e 76 femmine).

Le operazioni di spoglio prenderanno il via dalle 8 di lunedì 16 maggio.

L’accesso ai seggi

La Presidenza della Regione comunica che, in occasione delle Comunali del 15 maggio, gli elettori per accedere ai seggi e durante le operazioni di voto sono tenuti a rispettare le misure anticovid previste in analogia ad altre consultazioni elettorali e in linea con le disposizioni nazionali vigenti.

Nello specifico:

  • per accedere alla sede dei seggi, gli elettori dovranno indossare correttamente la mascherina di protezione, seguire il percorso d’ingresso indicato (se necessario potranno sostare negli spazi dedicati) e disinfettarsi le mani con l’apposito gel igienizzante posto all’ingresso;
  • all’interno dei seggi e limitatamente all’identificazione personale, gli elettori potranno rimuovere la mascherina dal viso mantenendo però una distanza di almeno 2 metri dai componenti dal seggio. Al termine dell’operazione di voto, gli elettori dovranno imbucare personalmente la scheda elettorale nell’urna, igienizzarsi le mani e seguire il percorso d’uscita segnalato.

Per evitare assembramenti nei seggi ed è obbligatorio rispettare il distanziamento fisico.

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