Metalmeccanici in sciopero anche in Valle d’Aosta. I sindacati: “Dati confortanti”

Stando ai primi dati di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, alcuni impianti della Cogne Acciai Speciali sono fermi. In altri reparti dello stabilimento ci sono state punte di adesione allo sciopero del 90% dei metalmeccanici e dell'80% alla Tecnomec.
Cogne Acciai Speciali
Lavoro

Anche la Valle d’Aosta ha aderito allo sciopero dei metalmeccanici proclamato per oggi a livello nazionale da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, a causa – spiega una nota – “della totale chiusura di Federmeccanica e Assistal alle richieste sindacali votate dai lavoratori”.

“Il nostro obiettivo – dicono Fim, Fiom e Uilm – è quello di riconquistare il tavolo di confronto e avviare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro sulla base delle richieste contenute sulla piattaforma votata dai lavoratori e dalle lavoratrici”.

“Dai primi dati in nostro possesso (non ancora definitivi) in Valle d’Aosta lo sciopero è partito con il piede giusto – si legge ancora nella nota dei sindacati dei metalmeccanici –. Dalla Cogne Acciai Speciali ci dicono i delegati che alcuni impianti tipo l’Acciaieria, la Colata Continua, Gmp (gestione materie prime), Tvb (treno vergella barre) gli impianti sono fermi. In altri reparti, tipo ‘pelatrice’, si toccano punte del 90 per cento di adesione allo sciopero e nel reparto qualità il 60 per cento degli operai ha aderito alla protesta. Sul territorio regionale, al momento, l’unico dato pervenuto (ancora non definitivo) riguarda la Tecnomec di Arnad con un’adesione dell’80 per cento”.

Alla base dello sciopero nazionale, spiegano le parti sociali della Valle d’Aosta, “il salario innanzitutto, visto che è stata respinta la richiesta di aumento di 280 euro. Peggiora la clausola di salvaguardia, visto che l’aumento dei minimi contrattuali è stato posticipato di sei mesi. Infine, i datori di lavoro non hanno alcuna intenzione di modificare la clausola di assorbimento degli aumenti contrattuali. Anche sul premio di risultato non c’è accordo, soprattutto per le aziende in cui non si pratica la contrattazione di secondo livello”.

Il precariato è l’altro terreno di scontro: “Non c’è alcuna disponibilità delle associazioni datoriali a regolamentare l’utilizzo dei contratti precari attraverso la contrattazione nazionale”, affermano ancora Fim, Fiom e Uil.

“Sui dati definitivi, per quanto concerne la Valle d’Aosta, bisognerà attendere venerdì 17 gennaio” precisano, in chiusura, i sindacati delle categorie dei metalmeccanici regionali: “I primi dati sono confortanti. Aspettiamo la fine dei tre turni e tra giovedì sera e venerdì mattina avremo sicuramente una situazione definitiva”.

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