A compiere l’impresa per gli azzurri, è proprio il caso di dirlo, sono stati gli stessi frazionisti della settimana scorsa, e cioè Elia Zeni, Didier Bionaz, Lukas Hofer e Tommaso Giacomel.
Bene anche la staffetta femminile, sempre in Coppa del Mondo a Oberhof (Germania), con Comola, Passler, Vittozzi e Carrara che finiscono al quarto posto.
Dopo il secondo posto della prima manche, chiusa a soli 2 centesimi dalla slovacca Petra Vhlova, Brignone ha sciato bene nella prima parte della seconda prova, faticando poi nella parte bassa della pista, per poi chiudere comunque al terzo posto finale.
Miglior risultato in sprint per la biathleta di Champorcher. Bene anche Michela Carrara, 29ª al suo rientro in Coppa del Mondo. Beatrice Trabucchi al 66° posto.
La valdostana aveva rischiato di cadere ancora prima del primo paletto, poi un errore l’ha costretta al ritiro dopo che aveva l’8° tempo al primo intermedio. Dopo la prima manche domina – ovviamente – Shiffrin.
Una seconda manche impeccabile per la valdostana in gigante (miglior tempo di manche), che aggredisce la pista e guadagna un insperato secondo posto, alle spalle di una perfetta Mikaela Shiffrin, e ora guida la classifica di specialità.
Grande inizio per l'alpino valdostano, con zero errori su dieci tentativi. Decisiva però la terza sessione di tiro, in piedi, e l'ultima in piazzola. Grande prova di Tommaso Giacomel, ottavo a 58”3 da Johannes Thingnes Boe, primo in una gara dominata dai norvegesi.
Non ha fatto sconti, Federica Brignone, nel SuperG in Val d’Isère. Per lei, tempo di 1’21”58. Prova splendida che aggiunge un altro tassello della carriera della carabiniera di La Salle: la vittoria numero 24 ed il podio numero 61 in Coppa del Mondo.
Buona prestazione per il valdostano in terra svizzera, che fallisce l’accesso nei migliori dieci con il ventesimo colpo che non chiude il bersaglio. Al femminile, bene Samuela Comola e Beatrice Trabucchi.
Il valdostano ha sciato bene ma è rimasto “incastrato” a fondo gruppo, arrivando così in una posizione troppo arretrata sul rettilineo finale, dove al fotofinish hanno avuto la meglio lo svedese Edvin Anger (2:54.65) e Ansgar Evensen (2:54.69), qualificati per la semifinale.
Sugli 1.4 km previsti, tra gli 81 atleti iscritti, Pellegrino ha fatto segnare il 31° tempo, a soli tre centesimi dal connazionale Davide Graz, che si è quindi guadagnato l’ultimo posto per accedere alle batterie del pomeriggio.
Nel 1976 aveva creato a Martigny la Fondazione Pierre Gianadda (intitolata alla memoria del fratello), sede di numerose esposizioni di richiamo internazionale. Ingegnere, aveva 88 anni.