Gabriella Massa entra nel Consiglio comunale di Aosta

Massa, 54 anni, educatrice e vice rettrice del Convitto regionale, prende il posto in aula di Fabio Protasoni (Pcp): "Essere qui oggi per me è un onore grande e un dolore acuto - ha detto ricordando il predecessore, morto il 29 settembre -. Mi auguro di essere degna di questa eredità”.
Gabriella Massa - Foto dal profilo X del Comune di Aosta
Comuni

Gabriella Massa, 54 anni, educatrice al Convitto regionaleFederico Chabod” e vice rettrice dal 2016 è – da oggi, 26 ottobre – consigliera comunale di Aosta. Entra in Consiglio nel gruppo di Progetto civico progressista al posto di Fabio Protasoni, morto lo scorso 29 settembre, dopo la rinuncia di Giuseppe Brucculeri e di Flaviana Filippetto. Alle comunali del 2020 aveva ottenuto 87 preferenze.

Visibilmente commossa, Massa ha preso la parola per la prima volta in aula: “È con grandissima emozione che entro oggi in questo Consiglio, anzitutto per le circostanze dolorose che mi hanno portato qui. La scomparsa prematura di Fabio lascia un vuoto incolmabile nei suoi cari e nella figlia che vedo tutti i giorni. Ma anche in Pcp, per cui Fabio ha lavorato con passione e competenza”.

“Ricordo anch’io il suo profondo senso di servizio per la comunità. Era un tessitore paziente, era pacato in un mondo che urla, era semplice e parco. Era un uomo costruttore di pace. Essere qui oggi per me è un onore grande e un dolore acuto ma significa, con grande umiltà, accettare la sfida dei valori che aveva Fabio: lavorare per tutti quelli che risiedono e che trascorrono il loro tempo di vita qui. Molto è già stato fatto o impostato. Mi auguro di essere degna di questa eredità”.

Prima del minuto di silenzio in aula – condiviso commemorando anche la scomparsa recente di Gianfranco Fisanotti – il ricordo di Protasoni si è fatto intenso i consiglieri. “Con una certa fatica ricordo l’amico Fabio Protasoni – ha detto il presidente del Consiglio Luca Tonino trattenendo a stento le lacrime –. Anche nelle sue ultime ore pensava all’interesse comune. Io qui vedo l’essenza di Fabio. Ti abbraccio, guardando il tuo posto vuoto”.

Il minuto di silenzio in aula per Fabio Protasoni - Foto dal profilo X del Comune di Aosta
Il minuto di silenzio in aula per Fabio Protasoni – Foto dal profilo X del Comune di Aosta

Protagonista di molte sfide dialettiche con Protasoni, non sempre in punta di fioretto ma semprein punta di politica”, un ricordo arriva anche da Bruno Giordano (Lega): “Ho guardato Fabio negli occhi per circa tre anni. Da lui mi divideva politicamente quasi tutto. Tranne una cosa, che in politica per me è fondamentale: la sua grande umanità. Ci eravamo ripromessi che avremmo lavorato sul regolamento del Consiglio, lontano dai riflettori come sempre. E trovarsi qui, da posizioni anche molto distanti, anche dal punto di vista culturale, fa sì che io ne parli sempre al presente. Perché le persone che stimo e conosco non passano”.

Anche la voce del sindaco Gianni Nuti vacilla: “Non aggiungo nulla a quanto già detto durante le esequie di Fabio. Io continuo ad incontrarlo tutte le mattine, quando viene qui in Comune a dirmi delle cose. Tra queste: ‘un passo avanti all’altro’”.

A prendere il posto di Protasoni come capogruppo di Pcp sarà Paolo Tripodi. La neo consigliera Massa farà parte della terza Commissione consiliare permanente “Servizi alla persona” (eletta con 18 voti a favore, nove schede bianche e una nulla). Tripodi, invece, farà parte della quinta Commissione “Controllo e garanzia”.

Massa entra in Consiglio al posto di Protasoni. Ma sul nuovo capogruppo di Pcp insorge Area democratica

20 ottobre 2023

L’aula del Consiglio comunale di Aosta

Sarà Gabriella Massa ad entrare in Consiglio comunale ad Aosta, prendendo il posto del capogruppo del Progetto civico progressista Fabio Protasoni, morto lo scorso 29 settembre. E proprio sulla figura del capogruppo, prima ancora dell’avvicendamento in aula, si consuma già uno scontro in maggioranza.

Massa, 54 anni, è educatrice al Convitto regionaleFederico Chabod”. Dal 2016 ricopre anche il ruolo di vice rettrice. Entra in Consiglio in quota Rete civica dopo la rinuncia di Giuseppe Brucculeri e di Flaviana Filippetto. Alle comunali del 2020 aveva ottenuto 87 preferenze.

Il “nodo” del capogruppo

I consiglieri comunali di Pcp Diego Foti e Luciano Boccazzi
I consiglieri comunali di Pcp Diego Foti e Luciano Boccazzi – Foto Twitter Comune di Aosta – Immagine di archivio

A prendere le redini del folto gruppo di Pcp – che nell’Assemblea cittadina ha 11 eletti – sarà l’attuale vicecapogruppo Paolo Tripodi. Al suo fianco, come vice, Sarah Burgay.

Decisione, questa, che non è andata giù ad Area democratica – Gauche autonomiste, componente di maggioranza che in aula esprime i consiglieri comunali Luciano Boccazzi e Diego Foti, subentrati a loro volta a fine gennaio 2022 e coordinata, a livello di movimento, dagli ex dem Raimondo Donzel Carmela Fontana.

La Direzione di Area democratica – spiega una nota – “aveva sollecitato un incontro con il gruppo Pcp del comune di Aosta per la definizione del capogruppo ha preso atto che di fatto, parte del gruppo, aveva deciso indipendentemente da quelle che potevano essere le indicazioni delle forze politiche”.

Nel mirino, gli ex compagni di strada del Partito democratico: “È sorprendente che, ancora una volta, il Pd che a livello nazionale, tramite gli organismi politici, definisce i capigruppo di Camera e Senato di concerto con il gruppo, a livello regionale pratichi semplicemente l’occupazione dei posti senza tenere in alcun conto importanti indicazioni politiche”.

Ma ce n’è anche per l’altra componente della coalizione: “Lascia ulteriormente esterrefatti che la componente di Rete civica nel gruppo comunale abbia assecondato questa decisione di cui Area democratica non può che prendere atto e sulla quale esprime il suo disappunto. Continueremo ad impegnarci nel gruppo e nel Consiglio comunale per attuare e rendere vivi gli impegni presi con gli elettori che hanno consentito il grande successo elettorale del gruppo Pcp regionale e comunale”.

Dopo le prime scintille – una piccolaresa dei conti” tra Area democratica e Pd era già andata in scena a fine marzo –, la settimana prima del nuovo Consiglio l’atmosfera in maggioranza comincia a scaldarsi. Anche se i dissapori si sono fatti col tempo decisamente più aspri, in uno scontro ormai aperto tutto a sinistra.

Area democratica, intanto, punta sulle cose da fare: “Rileviamo la necessità che il gruppo comunale manifesti un’attenzione ai problemi sociali della città che stanno diventando una vera e propria emergenza: le persone vengono sfrattate, diversi cittadini dormono in auto o non riescono ad arrivare a fine mese, il servizio di assistenza domiciliare vede continue dimissioni di operatori e gravi mancanze nel servizio… e questo senza una vera presa in carico ma continuando ad essere a rimorchio di un governo regionale totalmente assente su questi temi”.

Questione (anche) di genere

Non solo: “Un impegno determinante alla base del programma elettorale e della formazione delle liste di Pcp regionale e comunale è stato quello di riconoscere un ruolo fondamentale alle donne in questo processo di cambiamento – scrive ancora Area democratica –. Siamo sorpresi che, pur aumentando il numero di donne nel gruppo comunale, ancora una volta gli incarichi, come quello del capogruppo, ricadano su una figura maschile”.

Ragione per cui la direzione del movimento “ha inoltre rifiutato l’offerta dell’assegnazione della presidenza della terza Commissione al consigliere Luciano Boccazzi per coerenza con la richiesta di una maggiore rappresentanza di genere nei ruoli apicali. Delle cinque commissioni solo una è presieduta da una donna”.

6 risposte

  1. Difficile, se non impossibile, sostituire il caro Fabio.In ogni caso buon lavoro alla neo consigliera.

  2. Consigliera comunale e vice rettrice del Convitto Federico Chabod… Profumo di incompatibilità o comunque di inopportunità in vista nel mantenere il doppio ruolo?

  3. Che poi, chissà perché, quando i comportamenti deplorevoli e/o le aggressioni verbali vanno a coinvolgere donne che non sono di sinistra, le femministe di sinistra smettono improvvisamente di urlare per diventare mute.

  4. Questo consiglio è tutto rabberciato, prima due eletti che si dimettono e ora due che rinunciano a farne parte, a me pare un gran carrozzone le cui ruote stanno pericolosamente scricchiolando, altro che questione di genere…

  5. Questa storia della rappresentanza di genere sta diventando veramente comica. Giuro, se fossi una donna sarei profondamente offesa da questa insistenza delle forze di sinistra sulla necessità di essere rappresentate/rappresentanti per legge in percentuali prefissate, vorrei essere eletta per le mie capacità e non in forza di un decreto. Mah…

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