Concordato Casinò, udienza per l’omologa il prossimo 24 maggio

Il Tribunale ha fissato l’appuntamento che potrebbe dare il via alla seconda procedura concordataria intrapresa dalla Casa da gioco. Il dato definitivo dell’adesione dei creditori alla nuova proposta sfiora il 92%.
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Cronaca

Prosegue il percorso del nuovo piano di concordato del Casinò. Incassato il voto favorevole dei creditori, la proposta sviluppata dalla “governance” aziendale è attesa ora all’appuntamento con l’udienza per la sua omologa. Il Tribunale di Aosta l’ha fissata per lunedì prossimo, 24 maggio, in camera di consiglio. E’ la seconda procedura concorsuale tentata dalla Casa da gioco, sicché la precedente era stata annullata nel luglio 2020 dalla Corte d’Appello di Torino, a causa di un vizio formale.

Nel riformulare l’ipotesi, l’azienda ha quindi dovuto optare per il concordato “pieno” (l’altro era “in bianco”). Il piano prevede il pagamento integrale dei crediti prededucibili, il soddisfacimento totale di quelli privilegiati e il riconoscimento in misura, almeno, pari all’80% per i creditori chirografari entro il 2024. Le adesioni dei creditori, arrivate quasi al 55% all’adunanza dello scorso 9 maggio, sono cresciute nel termine dei venti giorni successivi (fissato per il voto telematico) fino a raggiungere un dato definitivo che sfiora il 92%.

Volendo tradurre in cifre, hanno dato il “semaforo verde” al nuovo piano i titolari di 19,5 milioni di euro di crediti su un totale di 21,3 milioni ammessi al voto (per un totale di 303 soggetti creditori). Della differenza, la percentuale di astenuti (il 6,17%, pari a 1,3 milioni di euro dovuti dal Casinò) risulta ancora più elevata di quella dei contrari (che si sono fermati al 2,41%, vale a dire poco più di 500mila euro di crediti).

Cifre che confermano l’auspicio espresso dall’au Filippo Rolando a margine dell’assemblea (“Abbiamo lavorato per questo e siamo soddisfatti di esserci riusciti. Ci sono ancora venti giorni per salire ancora di quota” erano state le sue parole). L’assessore regionale alle società partecipate, Luciano Caveri, aveva, per parte sua, parlato di passaggio “significativo in un periodo che resta delicato per il futuro della casa da gioco per via della chiusura a causa della pandemia”.

La riapertura delle sale, fissata dall’ultimo decreto legge del Governo Draghi al prossimo 1° luglio, è stata contestata dalla Regione proprio oggi, chiedendo “una ragionevole anticipazione” della possibilità di tornare ad accogliere la clientela (ed “interventi economici di sostegno dopo mesi di chiusura forzata). La data del 1° luglio è quella che il piano di concordato considera (con una previsione effettuata in un’ottica precauzionale) per la ripresa delle attività.

Il procedere dell’iter concordatario mantiene “congelate” le due istanze fallimentari pendenti sulla “Casinò de la Vallée”. Una è della Procura della Repubblica, depositata nel novembre 2018, e la seconda, giunta all’inizio del settembre 2020, era sottoscritta da due società creditrici, la Valcolor Srl e la De Vere Concept Srl. Quest’ultima, tuttavia, ha nel frattempo trovato soluzione alle sue aspettative creditizie attraverso un accordo con l’azienda chiuso nell’ambito del concordato.

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