Esternalizzazione dei servizi agli anziani, i sindacati ribadiscono il loro “no”

Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato l'Assessore alla Sanità Barmasse riguardo la decisione di esternalizzare il servizio nell'Unité Mont-Émilius. Sul tema "il confronto è stato aspro - spiegano le parti sociali - ribadiamo il nostro fermo no alla gestione privatistica finalizzata al puro risparmio".
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“Sull’esternalizzazione del servizio di assistenza domiciliare annunciata dalla Unité Mont-Émilius non indietreggiamo di un passo. I servizi devono rimanere pubblici, una gestione privata non porterà sicuramente alla tanto agognata flessibilità”.

A dirlo, in una nota, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil con le Funzioni Pubbliche ed il sindacato dei Pensionati, che ribadiscono la loro ferma contrarietà pur ammettendo che l’incontro con l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse è stato caratterizzato da “buone intenzioni rispetto alle problematiche e perplessità sollevate”.

Intenzione alle quali, scrivono ancora i sindacati, devono seguire i fatti: “È naturale che a questo punto non ci bastano le promesse, ma vogliamo azioni tangibili – si legge ancora nella nota congiunta –, perché sulla salute dei lavoratori e dei cittadini non si tentenna”.

Riguardo la riunione con Barmasse le parti sociali spiegano: “Per quanto concerne lo sviluppo della sanità territoriale, l’Assessore ci ha confermato che verrà avviata l’assistenza domiciliare integrata, importantissima per l’aumento di professionalità sanitarie sul territorio e in prossimità dell’utenza”.

Sull’esternalizzazione del servizio domiciliare invece non c’è intenzione di cedere: “Il confronto è stato aspro su quest’argomento – prosegue il comunicato –. Il ricorso al privato non darebbe le risposte che possono essere garantite dal servizio pubblico. Le prestazioni assistenziali in termini di efficacia, di efficienza e anche di spesa pubblica, devono essere erogate direttamente dai servizi pubblici. Quindi ribadiamo il nostro fermo no alla gestione privatistica finalizzata al puro risparmio. Abbiamo ricordato all’Assessore e al Presidente dell’Unité l’esistenza di un protocollo di intesa dal 2016 che condivideva le linee guida sui servizi agli anziani a gestione pubblica e chiesto che costituisca parte fondante di un percorso condiviso con le parti sociali. Vista la nostra determinazione, abbiamo ottenuto l’impegno nell’arrivare ad un confronto serrato sulla riforma organica del welfare anziani (case di riposo e domiciliare)”.

“È chiaro come con la pandemia sia necessario rivedere tutto il sistema delle residenze per anziani – si legge ancora –. È inaccettabile continuare a vedere lievitare i numeri di decessi degli anziani a causa dell’emergenza sanitaria”.

Infine, si è discusso anche della campagna vaccinale: “A tal proposito – chiudono i sindacati – si esprime forte perplessità sul meccanismo di adesione tramite piattaforma telematica prospettatoci dalla dirigenza dell’Usl. Secondo noi questo strumento potrebbe comportare delle difficoltà di comprensione da parte della popolazione, soprattutto da parte delle categorie più fragili. Si auspica pertanto una particolare attenzione a questo aspetto, individuando modalità che consentano a tutte le fasce sociali di accedere e usufruire del servizio in maniera efficace e semplificata”.

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