Tamponi a prezzi ribassati in tre farmacie in Valle. La Regione studia la proroga dei test gratuiti

17 Agosto 2021

Calmierare i prezzi dei tamponi in farmacia, portandoli a 8 euro per i minorenni (dai 12 anni in su) e 15 per tutti i maggiorenni. La richiesta arrivata da Roma, con una convenzione firmata da Ministero della salute, Commissario per l’emergenza Covid-19, Federfarma, Assofarm e FarmacieUnite, ha trovato per ora poche adesioni in Valle d’Aosta.

Questione non semplice. Non per tutti, almeno: “Al momento hanno aderito tre farmacie in Valle – spiega il presidente di Federfarma VdA Alessandro Detragiache –, ovvero quelle di Nus, Châtillon e del Villair di Quart. L’accordo tra Federfarma ed il Governo è facoltativo, ma le farmacie possono comunque aderire in qualsiasi momento. Ovviamente, ad essere ostativo per molti è il prezzo che diventa quasi un semplice rimborso delle spese. Ci si chiede fino a che punto l’operazione sia sostenibile, anche perché le richieste di effettuare i test sono ancora molte”.

Su questo, la Regione poco può: “L’adesione delle farmacie è facoltativa – aggiunge l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse –, ed è ovvio che ognuno possa decidere o meno. Non abbiamo avuto interlocuzioni con le farmacie, ma in altre regioni i prezzi sono già calmierati. Mi auguro che tanti altri aderiscano, sarebbe anche un bel segnale”.

Chi ha aderito, come si diceva, è la Farmacia Fabbri di Nus, ed il perché – nelle difficoltà – è presto detto: “Abbiamo deciso di aderire perché questo è un servizio, non è il core business della farmacia, non ci interessava avere un guadagno – spiega Simone Pascale -. Non vogliamo incrementare il fatturato, ma offrire un servizio e restituire qualcosa alla cittadinanza”.

Le richieste – non solo a Nus – fioccano anche qui: “Il massimo di richieste si raggiunge nei fine settimana – prosegue il farmacista -. Non c’è una fascia di età definita, anzi per gran parte rispetta le statistiche nazionali che vedono tante persone sopra i 50 anni non ancora vaccinati. Alcuni invece lo sono, anche con due dosi, ma vogliono essere tranquilli”.

La proroga dei tamponi gratuiti al Drive-In

Intanto, il Governo regionale è intenzionato a prorogare il servizio di tamponi gratuiti – sia antigenici rapidi, sia molecolari – nell’area Drive-In allestita all’Espace Aosta. Provvedimento preso in Giunta a fine maggio, partito poi a giugno con l’orizzonte di arrivare fino a fine agosto. Un centinaio al giorno quelli disponibili, da prenotare tramite Cup.

Ora la misura viene spostata a data da definirsi: “Al momento non c’è tantissima richiesta – aggiunge Barmasse –, ma abbiamo deciso di prorogare il servizio anche dopo la fine di agosto. La nostra intenzione quella è di prolungare oltre la fine del mese, e di fare una valutazione in seguito”.

I tamponi “drive in” nell’area della Pépinière di Aosta

Tamponi gratis nelle scuole solo per chi non può vaccinarsi

Dopo una trattativa-fiume, è stato invece chiuso l’accordo tra Governo e sindacati per il Protocollo di sicurezza nelle scuole, in attesa della prima campanella dell’anno.

Sul fronte green pass per i docenti non vaccinati, nei giorni scorsi il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è stato perentorio: “Non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax”, si legge in una nota emanata dal dicastero. Gratuità prevista solo, quindi, per chi non ha la possibilità di vaccinarsi, mentre – con corsie preferenziali per chi non ha ancora avuto la somministrazione – si tenta di accelerare la campagna.

Notizia che ha visto i l plauso dell’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri, che in un “cinguettio” su Twitter, ieri, scriveva: “C’è chi insiste a chiedere i tamponi gratis per i NoVax nella scuola valdostana. La questione è chiusa dalle decisioni assunte a Roma su cui, per altro, sono d’accordo”.

Il “nodo” del personale sanitario non ancora vaccinato

Numeri in calo, che Usl e Assessorato alla Sanità stanno cercando di recuperare. Tra il personale sanitario, infatti, sono circa 230 le persone che non hanno ancora effettuato il vaccino anti Covid, una settantina delle quali non hanno presentato alcuna giustificazione.

“Posso confermare che i numeri si stanno lentamente riducendo – spiega l’Assessore Barmasse –. I medici sono ormai veramente pochi, così come c’è ancora qualche infermiere, diversi tecnici e fisioterapisti”.

Il Decreto-legge 44 del 1° aprile 2021 prevede l’obbligatorietà della vaccinazione anti Covid per tutto il personale sanitario, pena l’assegnazione del personale a diverse mansioni fino alla sospensione della retribuzione. Usl e Assessorato, però, tentano ancora la via della moral suasion, confidando che le adesioni vadano aumentando da qui a fine agosto. Operazione di convincimento quasi obbligata, viste le criticità dovute alla carenza di figure professionali che l’Azienda sta vivendo.

A mancare all’appello della “chiamata al vaccino” sono, tra gli altri, oltre una trentina di medici, un’ottantina di infermieri, una trentina di Oss, una decina circa di ostetriche, fisioterapisti e tecnici di radiologia.

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