La fine dei lavori di elettrificazione della ferrovia Aosta-Ivrea è confermata per giugno 2026

A spiegarlo l'assessore ai Trasporti Luigi Bertschy dopo un sopralluogo lungo tutta la tratta. "Al momento non si intravedono ostacoli importanti che possano impedire la chiusura del cantiere nel termine previsto”, ha detto.
I lavori di elettrificazione della Aosta-Ivrea all'altezza di Hône e Bard
Società

Nessun ostacolo significativo, almeno per ora. Quindi, i lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Aosta-Ivrea procedono secondo il cronoprogramma. Con la fine, quindi, nel mesi di giugno del 2026.

Il dato è emerso dopo un sopralluogo sull’intera linea di ieri – mercoledì 19 marzo – da parte dell’assessore ai Trasporti Luigi Bertschy per monitorare lo stato di avanzamento dei vari cantieri che porteranno all’elettrificazione della tratta. Assieme a Bertschy, erano presenti anche la dirigente della struttura regionale Traporto pubblico Laura Obert, i responsabili della Rete Ferroviaria italiana, quelli della ItalFerr e dell’impresa Luigi Notari che sta realizzando i lavori.

I cantieri sono al lavoro sia verso sud, lato Piemonte, dove si procede con la realizzazione delle gabbie per la posa dei plinti, la gettata dei plinti su cui andranno montati i 2.400 pali della linea elettrica.

Operativi anche i cantieri in Valle, dove gli interventi sono mirati al consolidamento delle opere civili. In particolare – fanno sapere dall’Assessorato –, si procede all’adeguamento delle gallerie, necessario per consentire il conseguente abbassamento dei binari, di alcuni ponti, viadotti e strutture interferenti.

In parallelo, si lavora alla realizzazione delle sottostazioni elettriche e al restyling delle stazioni di Hône-Bard e di Nus. Numerosi, poi, gli interventi in corso di realizzazione da parte delle quattro ditte assegnatarie che vedono impegnati circa 70 operatori che nelle prossime settimane, in virtù dell’avanzamento dei lavori, arriveranno a circa 120, distribuiti sull’intero cantiere.

Il cantiere ha una lunghezza di 66 chilometri su cui sono utilizzati macchinari particolari che richiedono l’impiego di competenze specifiche. È, nel frattempo, iniziato il posizionamento dei plinti di fondazione dalla stazione di Ivrea e al momento ha raggiunto la stazione di Settimo Tavagnasco.

Il costo dell’intervento è di 140 milioni euro finanziati con risorse Pnrr.

Al momento – dicono dalla Regione –, “il cronoprogramma risulta rispettato e nella primavera 2026, che vedrà la conclusione dei lavori delle tre sottostazioni di Aosta, Châtillon e Donnas, si avrà una prima verifica. Il termine dei lavori, come noto a tutti, resta fissato per giugno 2026 a cui seguirà una fase di collaudo per poi chiudere a fine anno le procedure per la riapertura della linea”.

“Dall’insediamento del cantiere per l’elettrificazione abbiamo dato vita ad una continua interazione con Rfi per verificare l’avanzamento dei lavori – spiega l’assessore Bertschy –. Nel 2025 questa attività sarà intensificata anche attraverso sopralluoghi come quello svolto mercoledì 19 marzo, con l’obiettivo di verificare l’avanzamento dei cantieri, il monitoraggio del cronoprogramma, dare informazioni e documentare quello che si sta realizzando”.

Non solo: “La verifica nei cantieri e il confronto con i responsabili di Rfi e Italferr e con l’impresa sono anche necessari per comprendere pienamente come è organizzato questo gigantesco e complesso cantiere – chiude l’Assessore –. È un’opera che vede impegnati molti lavoratori che rappresentano differenti competenze e professionalità che operano con l’impegno concreto di chiudere i lavori secondo la scadenza ipotizzata. Il rispetto del cronoprogramma è stato confermato e al momento non si intravedono ostacoli importanti che possano impedire la chiusura del cantiere nel termine previsto”.

Nel frattempo, come testimonia il video postato sul gruppo Facebook Ferrovie.Info, il primo ETR814, il convoglio elettrico che servirà la linea valdostana, prodotto dalla Svizzera Stadler, è transitato in questi giorni a Treviso Centrale e prosegue il periodo di test propedeutico all’immissione in servizio.

2 risposte

  1. In buon italiano, non si dice restyling (lasciamolo dire agli “yankee”) ma ristrutturazione (rinnovo, rifacimento.. ecc.)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le norme sulla privacy e i termini di servizio di Google. e Termini di servizio fare domanda a.

Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

Vuoi rimanere aggiornato sulle ultime novità di Aosta Sera? Iscriviti alla nostra newsletter.

Fai già parte
della community di Aostasera?

oppure scopri come farne parte