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Mafie, Don Ciotti ad Aosta: “Bisogna avere il coraggio di avere più coraggio”

L’intervista al fondatore di “Libera contro le mafie”. Don Ciotti era nel salone di Palazzo regionale oggi, martedì 4 aprile, dove ha incontrato, in due tornate, gli studenti che non avevano potuto partecipare alla manifestazione nazionale dello scorso 21 marzo a Milano.
Società

“Il telefonino è uno strumento di comunicazione, ma la comunicazione non è relazione: dobbiamo ascoltarci di più”. Così Don Luigi Ciotti, fondatore di “Libera contro le mafie”, oggi ad Aosta, rivolgendosi agli studenti valdostani che ha voluto incontrare, a seguito della loro delusione per non aver potuto partecipare a Milano, lo scorso 21 marzo, alla manifestazione nazionale promossa dall’associazione antimafia.

Ricordando loro che i “giovani, al mondo, tra i 16 e i 29 anni sono un miliardo e 800 milioni”, il sacerdote ha voluto mettere in guardia ragazze e ragazzi sulla nuova fisionomia delle organizzazioni criminali, ancora più spietate perché mimetizzate dietro ad un grado di accettazione sociale senza precedenti. La logica mafiosa, ormai, è quella di vere e proprie “agenzie di servizi”, in cui si compensano interessi di natura diversa, con politica e massoneria non esenti dal fenomeno.

“Diffidate di chi vi parla, ma non vi ascolta” ha scandito Don Ciotti ai ragazzi, dopo aver proposto loro la metafora della formica (“che ha due stomaci: uno per la sua alimentazione, ma l’altro serve per le formiche più fragili”). “Distinguete tra gli educatori e i seduttori. – ha concluso – I secondi sono a vendere merce alle vostre spalle. Gli educatori, a partire dai vostri genitori, vogliono farvi persone libere”.

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