Coronavirus, l’andamento della pandemia è assolutamente favorevole

Soprattutto per quanto riguarda il mancato effetto di "rebound" delle riaperture che ormai sono alle spalle, in Italia, da quattro settimane - spiega il dottor Luca Peano -. La campagna vaccinale vede la Valle in lieve ritardo sulle somministrazioni alle fasce di età più anziane.
Un epidemiologo per amico

Da lunedì saremo nuovamente in fascia gialla, insieme con tutte le altre regioni italiane. Al di là della classificazione a colori, l’andamento della pandemia è assolutamente favorevole, soprattutto per quanto riguarda il mancato effetto di rebound delle riaperture che ormai sono alle nostre spalle da quattro settimane.

I principali fattori che hanno determinato questo andamento favorevole sono a mio parere diversi: le restrizioni in progressiva riduzione, i comportamenti individuali che si mantengono prudenti, la campagna vaccinale e la bella stagione, che ci induce a vivere maggiormente all’aria aperta ed a tenere aperte le finestre di casa.

Purtroppo con i dati a nostra disposizione è impossibile quantificare questi quattro diversi fattori sul contenimento della pandemia. Speriamo che quello più importante non sia quello stagionale. Relativamente alle ospedalizzazioni ed ai decessi, con tutta probabilità giocano invece un ruolo maggiore le vaccinazioni degli anziani e dei soggetti più fragili.

Incidenza stima Rt

Stima settimanale Rt

Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, i nuovi casi positivi sono ancora più elevati della media nazionale (10,5 vs 7,1/100.000 casi giornalieri su base settimanale), del Piemonte (7,8/100.000) e della Lombardia (6,9/100.000), ma sono differenze non rilevanti se pensiamo che al picco di novembre scorso eravamo arrivati a 116.

Sulle ospedalizzazioni siamo sotto i confronti nazionali, mentre sui decessi siamo ancora al doppio dell’Italia (3,2 vs 1,6/100.000 casi settimanali), mentre Piemonte e Lombardia sono rispettivamente all’1,7 ed all’1,2. Anche qui i numeri relativi significano poco: a novembre avevamo superato i 30 casi settimanali per centomila abitanti, dunque abbiamo ridotto ad un decimo questo drammatico dato.

Incidenza nuovi positivi

Incidenza ricoveri ordinari

Incidenza ricoveri rianimazione

Incidenza decessi

La campagna vaccinale ci vede in lieve ritardo sulle vaccinazioni delle fasce di età più anziane (in particolare nelle prime dosi nella fascia di età 70-79 anni), come si evince dai grafici. Riguardo alle dosi somministrate, siamo al diciassettesimo posto per percentuale rispetto a quelle distribuite. Anche questa classifica credo non sia rilevante, posto che ad oggi abbiamo comunque somministrato l’89,4% delle dosi vaccinali ricevute.

In particolare, in Valle d’Aosta siamo al 17,1% della popolazione generale vaccinata con 2 dosi (in Italia al 15,9%) ed al 16,8% con 1 dose (in Italia 18,0%); al 75,7% degli over 80 con 2 dosi (in Italia 81,4%) e 15,3% con 1 dose (in Italia 10,2%); ed infine, nella fascia 70-79 anni, al 33,2% con 2 dosi (in Italia 26,7%) e 15,9% con 1 dose (in Italia 53,0%).

A proposito di questo profluvio di percentuali, voglio ringraziare un lettore che si è accorto di un mio errore nella lettura delle matrici pubblicate dalle fonti ufficiali e che ha avuto la cortesia di segnalarmelo: in effetti i risultati da me pubblicati nelle settimane scorse erano in difetto rispetto al reale. A scanso di ulteriori imprecisioni, i dati dai quali ho tratto i grafici odierni provengono dalla Fondazione GIMBE.

Vaccini

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