L’ex consigliere regionale esce definitivamente dal processo. Gli altri quattro imputati, Raso, Giachino, Prettico e Carcea, dovranno affrontare un nuovo giudizio in Corte d’Appello. La sentenza letta attorno alle 20 di oggi, martedì 24 gennaio.
L’associazione antimafia fondata da Don Ciotti esprime soddisfazione per l’arresto, oggi a Palermo, del boss superlatitante, ma “non dimentichiamo che per 30 anni è stato al centro di una rete di coperture”.
Il giudizio è contenuto nella sezione dedicata alla nostra regione della relazione del Ministro dell’Interno al Parlamento su attività e risultati della Direzione Investigativa Antimafia nel secondo semestre 2021.
Le assoluzioni per l’omicidio di Salvatore Raso sono state confermate oggi a Reggio Calabria, ma per l’associazione di tipo mafioso inflitti 16 anni di carcere a Giuseppe Facchinieri, 10 anni e 8 mesi a Raffa e 7 anni e 10 mesi a Chemi.
E’ la valutazione della Suprema Corte che ha fatto scattare, per la libera professionista accusata di associazione di tipo mafioso, la custodia cautelare in carcere. Per i giudici, assenti “segnali univoci che attestino una rescissione dal contesto associativo”.
A pochi giorni dal termine dell’amministrazione straordinaria del primo comune valdostano sciolto per infiltrazioni di ‘ndrangheta, abbiamo intervistato il commissario Zarcone sull’esperienza e i suoi esiti.
Il parere favorevole ha però visto l’astensione di Progetto civico progressista, che ritiene “poco incisivi” la relazione e il testo. Per il presidente del Consiglio Bertin, “aggiungiamo un ulteriore strumento di conoscenza del fenomeno mafioso”.
Depositate le motivazioni al verdetto di secondo grado con rito abbreviato, quello in cui – lo scorso 19 luglio a Torino – erano state confermate le condanne per le figure ritenute ai vertici del sodalizio aostano.
L’ultimo libro del Procuratore capo di Catanzaro e dello storico delle organizzazioni criminali racconta come “il nord ha aperto le porte alla ‘ndrangheta” e contiene un intero capitolo, il primo, sulla nostra regione.
Il tema delle ecomafie in evidenza ieri, a Palazzo regionale, per l’ultimo seminario promosso da Presidenza della Regione, Consiglio Valle e Avviso pubblico sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose.
Secondo appuntamento ieri, a palazzo Regionale, con i seminari promossi da Consiglio Valle, Presidenza della Regione e “Avviso Pubblico”. Protagonisti, il docente Rocco Sciarrone e l’esperto di antiriciclaggio Mario Turla.
Il magistrato Roberto Tartaglia e il docente universitario Enzo Ciconte hanno tenuto ieri, venerdì 8 ottobre, a palazzo regionale il primo dei seminari promossi dal Consiglio Valle e dalla Presidenza della Regione sulla prevenzione dalle infiltrazioni mafiose.
Riguarderà le figure ritenute dalla Dda di Torino e dai Carabinieri di maggior spicco nella “locale” di Aosta: Bruno Nirta, Marco Fabrizio Di Donato, suo fratello Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti.
L’analisi condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia è contenuta nella relazione semestrale al Parlamento, presentata oggi. Nella nostra regione, analizzate 31 operazioni economiche sospette, potenzialmente legate all’emergenza Covid.
Intervista con il dirigente di Prefettura Giuseppe Zarcone, componente della Commissione che, dal 13 febbraio dell’anno scorso gestisce l’ente, dopo lo scioglimento decretato per le infiltrazioni criminali emerse dall’indagine “Geenna”.