Lo ha stabilito il Tribunale di Aosta, con un’ordinanza seguita all’udienza civile tenutasi martedì scorso, l’8 marzo. La somma dovuta dai due politici è legata alla sentenza della Corte dei Conti sui finanziamenti alla Casa da gioco.
Iniziato oggi il processo civile avviato dall’ex Presidente della Regione e dal già assessore alle finanze nei confronti della compagnia che, ad oggi, non è intervenuta a coprire il danno da 2,4 milioni ognuno cui i due sono stati condannati dalla Corte dei Conti.
Il consigliere Mauro Baccega, uno degli amministratori condannati a restituire 16 mln di euro alla Regione per la ricapitalizzazione della Casa da gioco di Saint-Vincent, chiede al governo di sospendere le procedure di esecuzione immobiliare.
Dopo "lo sciacallaggio politico seguito alla votazione", i consiglieri di maggioranza chiedono al presidente della Regione di fare chiarezza. "Posso confermare che i consiglieri che hanno partecipato alla votazione hanno estinto il proprio debito e sono state interrotte le procedure di esecuzione immobiliare" conferma Erik Lavevaz.
In una nota firmata dai coordinatori Gianni Champion e Raimondo Donzel si legge che AD condivide la posizione "critica e di bocciatura, assunta dalle Consigliere di Pcp Chiara Minelli e Erika Guichardaz" sulla risoluzione approvata ieri in aula con il voto di 22 consiglieri.
Fra imbarazzi e tanti silenzi si è consumato in due ore e mezzo il Consiglio regionale. Il blocco degli autonomisti insieme a 5 dei consiglieri di Pcp votano una risoluzione che impegna il Presidente della Regione a promuovere un ricorso alla Consulta. La Lega Vda non partecipa al voto.
I sei consiglieri in carica avranno ora 30 giorni per versare alla Regione da 2,4 milioni di euro (Mauro Baccega e Augusto Rollandin) a 586mila euro (Pierluigi Marquis, Claudio Restano, Aurelio Marguerettaz, Renzo Testolin). Se non estingueranno il debito arriverà la dichiarazione di decadenza dalla carica.
"In modo da consentire a tutti soggetti politici di decidere se confermare la collaborazione fra progressisti e autonomisti concordata a ottobre 2020 sulla base di definiti punti programmatici". E sul consiglio straordinario: "Non è in corso nessun attacco alle prerogative costituzionali del Consiglio e della Regione Autonoma".
"Non è lo strumento più adeguato per affrontare questa delicata tematica". Pcp ribadisce inoltre la richiesta di un confronto all'interno della maggioranza, partendo dal documento consegnato nei mesi scorsi.
L'eventuale convocazione di un consiglio straordinario potrà avvenire dopo l'8 settembre e prima dell'adunanza ordinaria di settembre del 22 e 23 settembre.
Esprimendo solidarietà ai 18 consiglieri ed ex consiglieri, il Mouvement sottolinea la necessità di "una riflessione sul ruolo di consigliere o assessore" che si "traduce in un sentimento di inquietudine pesante come un sasso posto sulle spalle di ogni amministratore pubblico."
La legge regionale del 2007, la n. 20, stabilisce l’incompatibilità con la carica di consigliere regionale di coloro che “hanno lite pendente con la Regione in quanto parte di provvedimento conseguente o promosso a seguito di un giudizio definito con sentenza passata in giudicato".