Misure anticrisi, Rete Civica chiede di accelerare: “Tutto è ancora in alto mare”

Il movimento spiega: "Ci sono 150 milioni di euro a disposizione e si può quindi fare un intervento incisivo. I lavori procedono purtroppo a rilento". E aggiunge: "Il contributo deve andare a tutti gli aventi diritto e la copertura finanziaria deve esse adeguata".
Rete Civica, i consiglieri regionali Chiara Minelli e Alberto Bertin. Al centro il consigliere comunale di Aosta Loris Sartore
Politica

Il Consiglio regionale della Valle d’Aosta sta elaborando una legge con provvedimenti che riguardano vari settori della società valdostana, per contribuire ad affrontare la crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia Covid. Ci sono 150 milioni di euro a disposizione e si può quindi fare un intervento incisivo. I lavori procedono purtroppo a rilento. Esiste per ora solo una Bozza di Disegno di legge della Giunta il cui cuore è rappresentato dal Capo “Misure a sostegno delle attività economiche”, che nei primi tre articoli prevede contributi a fondo perduto per le imprese ed i lavoratori autonomi della Valle d’Aosta. In particolare l’art. 2 riguarda le imprese, con una dotazione finanziaria di 30 milioni di euro e l’art 3 le partite Iva, con una dotazione finanziaria di 2,5 milioni”.

A scriverlo è Rete Civica, che da un lato concede e dall’altro chiede correttivi: “Si tratta di due articoli con un buon impianto, che riteniamo tuttavia si debba migliorare. Ci vuole un impegno politico largo per arrivare ad un buon risultato e Rete Civica ha già consegnato le sue proposta di modificazione. E’ necessario però che anche le associazioni delle categorie economiche e delle partite Iva facciano le loro puntuali osservazioni sui due articoli nei prossimi giorni, prima della formale approvazione in Giunta del Ddl”.

Che cosa c’è da migliorare? Il movimento lo spiega: “Come è impostata ora, la norma non prevede che tutti coloro che hanno avuto perdite di fatturato rilevanti possano avere il contributo richiesto. Infatti si afferma che i contributi saranno concessi a domanda ‘per ordine cronologico di arrivo e nei limiti dello stanziamento di bilancio’. E’ un inciso che occorre eliminare perché il contributo deve andare a tutti gli aventi diritto e la copertura finanziaria deve esse adeguata; le modalità di calcolo dei contributi per quanto riguarda le imprese vanno rivisti e rimodulati in base alle effettive perdite di fatturato, in particolare per le imprese con un fatturato superiore ai 200.000 euro, che altrimenti verrebbero a prendere un indennizzo regionale minimo sulle perdite di fatturato, inferiore persino a quello molto limitato previsto dal Decreto Rilancio dello Stato”.

Non solo: “Per quanto riguarda le partite Iva il contributo verrebbe dato solo a lavoratori che lo scorso anno hanno avuto un volume di compensi inferiore ai 40.000 euro. E’ un tetto che bisogna alzare altrimenti si escluderebbero molti lavoratori autonomi. La copertura finanziaria dei due articoli deve essere incrementata almeno a 40 milioni di euro per le imprese e a 5 milioni per le partite Iva“.

“Infine – aggiunge Rete Civica – deve essere esplicitamente affermato in legge che il contributo regionale è cumulabile con quello statale del Decreto Rilancio. In tal modo attraverso i due canali il sostegno pubblico a imprese e partite Iva diventerebbe significativo ed incentivante. Sono modificazioni semplici e ragionevoli, pienamente sostenibili all’interno di una operazione finanziaria di 150 milioni di euro, e riteniamo che con un’azione convergente a livello politico e da parte delle categorie economiche si possa raggiungere un obiettivo importante con una normativa che darebbe fiducia e speranza a tante imprese e lavoratori che si interrogano sul futuro della propria attività”.

“Si può fare e si può fare rapidamente – chiude la nota del movimento -. Un impegno comune per un risultato utile ad un tessuto produttivo che rappresenta circa 15.000 operatori economici e 30.000 posti di lavoro, un risultato importante per tutta la comunità valdostana”.

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