C’è posto per te? Parcheggiare ad Aosta

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Parcheggi bianchi o blu? Questo è il dilemma. Ma anche, restando sulla famosa frase del bardo Shakespeare, pagare la sosta o usare i mezzi? O ancora, tentare la sorte avvicinandosi al centro storico di Aosta o posteggiare in una struttura e farsi un pezzo di strada a piedi? In una città che sta cambiando – ed è già cambiata, non solo per la ciclabile che la attraversa –, la questione della sosta è da sempre un tema à la une.

Oltre alle scelte politiche, molti i fattori che si intrecciano: il numero di auto che convergono sul capoluogo – retaggio dei buoni benzina che furono –, una città che racchiude gran parte dei servizi della Valle (i due ospedali, quasi tutte le scuole superiori, il tribunale, uffici amministrativi e statali), il trasporto pubblico locale, anche nel capoluogo, non gestito a livello cittadino ma dalla Regione. Ma anche piani dagli acronimi più vari – Pgtu, Pums, Pscl e chi più ne ha più ne metta – e le esigenze di chi si sposta per lavoro e non ha troppi margini di flessibilità.

Mettiamoci anche una città che – come tutte quelle italiane – non nasce per le automobili, che nel frattempo hanno oggi tutt’altre dimensioni rispetto anche solo a pochi anni fa.

Qual è, quindi, la situazione dei parcheggi ad Aosta? Tra dati, numeri, progetti e testimonianze abbiamo provato a sciogliere alcuni nodi. I posti auto pubblici sono sufficienti? Quanto sono lontane le aree parcheggio e le strutture dal centro? I mezzi di trasporto pubblico funzionano? Sono utilizzati? Chi lavora come vive gli spostamenti in città? E chi studia?

Tutti i parcheggi pubblici di Aosta

di Luca Ventrice

 

Dossier parcheggi Aosta

Ma, alla fine, quanti sono i parcheggi ad Aosta? Stando ai dati forniti dal sistema della sosta, quelli totali su strada sono 10.726. Questo, senza contare gli stalli nelle frazioni collinari ma solamente – quindi – quelli in città.

Scorporando il dato, i posti auto a pagamento sono 1.658. Tre anni fa, nel 2022, erano invece 1.905. Quindi, 247 in più rispetto ad oggi. Calo dovuto non soltanto ai lavori di realizzazione della pista ciclabile – si parla di circa 200 posti –, ma anche alla nuova configurazione di piazza Plouves che, tra l’allargamento dei parcheggi reso necessario dalle dimensioni delle vetture odierne, la stessa ciclabile e le aiuole spartitraffico, è passata da 186 posti auto a 126.

Agli stalli blu in strada vanno poi aggiunti i 1.530 nelle tre strutture cittadine, divisi in 495 al parcheggio Parini, 365 al Carrel (sotto l’autostazione), 130 alla Consolata e 540 al parking de la Ville di via Primo Maggio.

“Nel blu dipinto di blu”: i parcheggi a pagamento su strada

Parcheggi Aosta

 

Riguardo le tariffe dei parcheggi blu su strada (il tabellario 2024 si trova sul sito dell’Aps), si passa dai 2 euro del centro – i 13 posti in via Chabloz, i 10 in via Hôtel des États, i 44 della scuola San Francesco ed i 10 in via Monseigneur des Sales – fino agli 80 centesimi di piazza Ancien Abattoir (32 posti dietro l’ex Cittadella dei giovani), del Beauregard (46 posti), viale Conte Crotti (52), via Garin (40), corso Lancieri (64), via Lucat (10), via Mont-Vélan e Mont-Gélé (48), via Vevey (32), piazza Vittorio Veneto (la “piazza del mercato, con 161 posti) e via Voison (21).

Nel mezzo, gli stalli blu a 1,40 l’ora: rue de l’Archet (8 posti), Arco di Augusto (47 posti), via Bramafam (26), via Cerise (3), via Cerlogne (16), via Chaligne (57), via Chambéry (7), via Conseil des Commis (18), via Cretier (16), rue de la Pierre (21), via Festaz (36), via Frutaz (15), via Gramsci (18), via Guedoz (4), via Torre del Lebbroso (19), via Matteotti (16), via IV Novembre (13), viale della Pace (98), via Monte Pasubio (133), viale Partigiani (23), via Piave (51), piazza Manzetti (4), piazza Plouves (167), piazza della Repubblica (102), via Guido Rey (67), via Ribitel/via Promis (6), via Stevenin (34), via Torino (72), via Trottechien sud (14), via Monte Vodice est (42) e via Monte Vodice/Adamello (44).

Tariffe al momento “congelate”, il cui aumento è però previsto dal Piano urbano della mobilità sostenibile il cosiddetto Pums –, anche dal niet del primo cittadino Gianni Nuti che nel Consiglio comunale del 29 giugno 2023 tuonava: “Finché sarà sindaco gli aumenti non si faranno”.

Strutture e abbonamenti: qualche numero

Il parcheggio pluripiano di via Primo Maggio ad Aosta

Stando ai dati forniti da Aps spa – la società in house del Comune che gestisce la sosta –, l’occupazione media su strada si attesta a circa il 70%, mentre quella media in struttura grossomodo all’80%, dato condizionato dalla prevalenza degli abbonamenti. Diversa è la questione del parking de la Ville.

La struttura, inaugurata nel 2018, fino a qualche anno fa era infatti un rebus: il parcheggio coperto più capiente della città è stato per lungo tempo quello che incassava meno. Nel 2022, in Consiglio comunale, l’assessore alla Mobilità Loris Sartore spiegava che “il parcheggio Parini ha 495 posti e nel 2019 ha incassato 430mila 200 euro. Il parcheggio Carrel ha a disposizione 365 posti e due anni fa ha incassato circa 200mila euro. Il parking de la Ville, con i suoi 540 posti, ha invece incassato poco meno di 54mila euro”.

Cercando di invertire la rotta, nel marzo 2024, sono stati rivisti i prezzi degli abbonamenti. E l’effetto c’è stato: “La struttura ha visto una crescita dopo l’istituzione delle tariffe da 15 euro al mese o 180 euro annui – dice oggi Sartore –. Al de la Ville si è passati da 241 abbonamenti a 414, tra mensili e annuali, con un aumento del 72%”. Per questo, l’abbonamento mensile è ora in previsione di rinnovo, via delibera di Giunta comunale.

Ma c’è anche chi aspetta. Al parcheggio Parini le persone in lista d’attesa sono tra le 100 e le 150 – fanno sapere dall’Aps –, mentre sono una cinquantina quelle per il parcheggio della Consolata. Situazione diversa al Carrel dove non ci sono liste d’attesa, così come al de la Ville che ancora non ne ha. Aspettando il parcheggio, però, la società in house del Comune specifica che l’abbonamento non dà la garanzia di trovare automaticamente posti auto. Insomma, abbonamento o meno, non ci sono “posti riservati”.

Numeri che non sono immutabili: “Come gestore, noi possiamo modificare il contingente di abbonamenti erogabili sulla base dell’andamento dei parcheggi”, ci dice Fabio Bressan, dirigente Aps.

Sono invece 54, in tutto, gli abbonamenti su strada per i residenti. Quelli, cioè, a disposizione di chi non sia in possesso o non abbia in uso uno o più garage o posti auto entro un raggio di 495 metri dall’abitazione. Autorizzati per un solo componente per ogni nucleo familiare, non sono però validi nelle zone con tariffa a 2 euro.

Ad oggi, i contrassegni di Aps per l’esenzione dal pagamento per i veicoli elettrici parliamo sempre di sosta su strada – sono 456. Dai dati della Polizia locale del 2024, invece, i preavvisi elevati per i mancati pagamenti della sosta sono stati complessivamente 7.888.

“Liberi tutti”: i parcheggi bianchi

 

Parcheggi Aosta

Se parliamo invece degli stalli liberi, parliamo di 9.068 posti auto. Quelli nei pressi del centro cittadino – a distanze variabili – sono, stando alle tabelle Aps, 5.638 che a loro volta si dividono in 2.300 parcheggi su strada – i posti bianchi – e 3.338 in aree a parcheggio in superficie.

Questi ultimi sono: 138 posti auto al cimitero di Montfleury, 24 in via Volontari del sangue, 260 a servizio degli impianti sportivi di località Tsambarlet, 235 al vicino Palaindoor, 40 nella zona della Cerlogne (di fronte alla scuola Martinet), 18 in piazza Salvadori (nel quartiere Cogne, di fronte alla “pagoda”), 12 in via Gilles de Chevrères, 18 in via Petigat (vicino a via delle Betulle), 40 in via Saint-Martin-de-Corléans (di fronte al punto vendita di Bovio), 65 in via Saint-Martin-de-Corléans (di fronte alla caserma “Battisti”), 60 in via Vuillerminaz – via Chamonin, 218 in corso Battaglione Aosta (nel controviale), 186 nel piazzale Ducler (l’ex “Area Ferrando”), 15 in via Artanavaz, 86 in via Carducci (lo spiazzo dell’autolavaggio), 58 in via Garin, 316 alla Cidac, 616 in quello delle funivie di Pila, 65 in via Caduti del lavoro (dove c’è l’isola ecologica), 218 in piazza Mazzini, 35 in via Monte Emilius (a sud del “voltino”), 350 alla torre piezometrica, 43 in via Clavalité, 42 in via Montagnayes, 35 al PalaMiozzi, 65 a Gotrau e 120 in via Valli Valdostane.

Al computo si aggiungono poi gli stalli riservati alle persone con disabilità, che sono in tutto 180, mentre quelli per il carico/scarico sono 138. Inseriti nel Codice della strada nel 2021, erano diciassette gli “stalli rosa” – che garantiscono l’esenzione dal pagamento della sosta su strada ai veicoli al servizio di donne in stato di gravidanza o di genitori con un bambino di età non superiore a due anni – e che, ora, sono 19.

Parcheggi Aosta
Parcheggi Aosta – Parcheggi per mamme

Nel dettaglio, se ne trovano due in via Guedoz, uno in piazza San Francesco, uno in corso Battaglione Aosta, uno in piazza Manzetti, uno in corso Ivrea, uno in via Torino, uno sul lato est di viale Conte Crotti, uno in piazza della Repubblica, uno in via Cavagnet, due in via Saint-Martin-de-Corléans (nella zona dell’ex maternità), due in corso Lancieri di Aosta (in zona Irv), uno in via Ribitel, uno in via Guido Rey e uno in via Piave. Completano il conto i due stalli rosa in via Vaccari, la strada che passa davanti all’ospedale Beauregard. Due soli, in un luogo dove nascono (quasi) tutti i bimbi della regione.

Parcheggi Aosta

 

Parcheggi: uno vale uno?

La domanda, fuori dai numeri, è legittima: spostare un posto auto da una parte all’altra della città mantiene il dato sugli stalli uguale. Ma è la stessa cosa?

Uno non vale uno, in qualsiasi città – evidenzia Fabio Bressan, dirigente di Aps –. Se tolgo dei posti, secondo me giustamente, e li uso per scopi diversi, che possono essere per la ciclabile o per allargare i marciapiedi, la realizzazione di un altro stallo in un’altra zona della città, lato domanda, non è lo stesso. Un posto è uno, ma dal punto di vista della legge della domanda e offerta non è così. Questo è uno dei motivi per cui Aosta ha tre zone tariffarie”.

“C’è una norma del codice della strada (l’articolo 7, comma 8, ndr.) che prevede che all’interno dell’area urbana vi sia equilibro fra parcheggi gratuiti e a pagamento – dice ancora il dirigente –. Un Comune non può mettere tutto a pagamento, tranne nei centri storici di particolare rilevanza urbanistica”.

Bressan aggiunge: “È giusto che un’amministrazione regoli la domanda di parcheggio. Il de la Ville, a suo tempo, fu realizzato perché c’era posto lì, ma anche perché era vicino al sottopasso della stazione, vicino alla ferrovia e poteva essere un’ottima postazione di attestamento per chi arriva da Gressan e da Charvensod”.

Una previsione di ampliamento?

La situazione dei parcheggi di Aosta al 2023
La situazione dei parcheggi di Aosta al 2023

Dai dati del Sistema della sosta emerge anche un altro elemento, quello cioè del progetto di ampliamento della dotazione dei parcheggi in struttura. Ampliamento considerevole, dal momento che le previsioni parlano di 1.065 posti, che vanno così ad aggiungersi ai 1.530 attuali, portando la cifra dei parcheggi in struttura a 2.595.

Di questi, 450 nuovi posti sono in programma al parcheggio Parini e 440 quelli per il (possibile) nuovo lotto del nuovo polo universitario. Si aggiungono, poi, 175 nuovi posti del parcheggio via Liconi per i quali – si legge – “è prevista la riapertura del parcheggio di via Liconi con capienza pari a 370 stalli dei quali metà saranno ad uso esclusivo per i residenti del quartiere Cogne”.

L’assessore alla Mobilità di Aosta Loris Sartore spiega: “Con gli interventi del Pinqua – il Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare, sul quale abbiamo fatto il punto qualche mese fa, ndr. – si recupera l’autorimessa chiusa per tanti anni che vedrà un piano interamente destinato ai residenti, dal momento che saranno tolti posti in superficie per i lavori e la messa a dimora del verde. L’altro piano avrà i posti a pagamento, come in un parcheggio in struttura”.

Mentre un ampliamento c’è già stato con i 25 posti gratuiti nell’area dell’ex Guardia di finanza di via Chambéry, che hanno visto l’introduzione di nuovi stalli a pagamento in via Lys, altri due progetti sono prossimi. Almeno, più di quelli nella nuova Università che dipendono dai tempi della Regione.

parcheggio “ex Finanza"
parcheggio “ex Finanza”

Tra questi, l’acquisizione di un’area privata in via Caduti del Lavoro – dove c’era l’ex rivendita di auto Jovial – che, assieme al parcheggio di via Clavalité inaugurato nel 2023, porterà a circa un centinaio gli stalli bianchi in più nella zona.

Un po’ meno imminente è invece la realizzazione di circa 60 parcheggi – che saranno però a pagamento –, nell’ex area Eni di via Saint-Martin-de-Corléans acquisita dal Comune a giugno.

Ci sarebbe ancora un fattore da contare, ma lontano nel tempo. Ad ottobre 2024 è stato infatti approvato il progetto di fattibilità tecnico-economica per la pedonalizzazione parziale di piazza della Repubblica. Il Pud – Piano urbanistico di dettaglio del 2009, approvato nel 2010 – contava gli 800 posti dell’area universitaria rimasti in gran parte solo sulla carta.

La previsione post-pedonalizzazione ne prevede 200, ma lo stesso progetto ne toglierebbe 40 nell’immediato, sgombrando de facto mezza piazza. Ma, essendo un Pfte, quindi senza finanziamenti, non è dato sapere se la semipedonalizzazione si farà o meno. Né, a questo punto, quando.

Parcheggi per lavoratori pendolari: un problema ad Aosta?

di Nicole Jocollé 

Per molti lavoratori pendolari l’uso dell’auto per raggiungere il posto di lavoro è una scelta obbligata. Gli orari del trasporto pubblico non sempre coincidono con le esigenze lavorative, e le fermate di autobus e pullman spesso sono lontane dalle abitazioni. Chi lavora in centro deve quindi affrontare ogni giorno la difficoltà di trovare un parcheggio.

I parcheggi a pagamento, i cosiddetti “parcheggi blu”, sono generalmente disponibili fino a una certa ora del mattino. Ad esempio, il parcheggio di Piazza della Repubblica e quello in Via Monte Pasubio, accanto all’Università della Valle d’Aosta, offrono posti liberi la mattina prima di una certa ora, ma il problema principale resta il costo. Nelle zone centrali di Aosta la tariffa oraria è di 1,40 euro, ma in alcune aree può arrivare fino a 2 euro. Considerando una giornata lavorativa di 8 ore e il blocco della tariffa dalle 12 alle 14, il costo giornaliero si aggira sugli 11 euro. Su base settimanale, il costo diventa di circa 56 euro, mentre a fine mese può superare i 250 euro.

I parcheggi gratuiti nelle vicinanze del centro sono invece molto più difficili da trovare, soprattutto dopo le 8.30, oppure risultano troppo distanti dalle principali aree lavorative.

Un’esperienza da pendolare

Parcheggi Aosta
Parcheggi Aosta – Via Chambéry

Per chi, come me, arriva ad Aosta ogni mattina dall’Alta Valle, trovare un parcheggio gratuito significa partire presto. Per avere buone probabilità di successo è necessario arrivare in città entro le 8.30, massimo le 8.45. In questi orari si riesce ancora a trovare un posto libero in via Chambéry, in corso Battaglione o nel parcheggio del piazzale Ducler (Area Ferrando). Il compromesso, in questo caso, è una camminata di circa 10-15 minuti per raggiungere il centro.

Ho provato un’alternativa per evitare la ricerca del parcheggio: la navetta verde. Parte dal parcheggio gratuito di via Piccolo San Bernardo, vicino al cimitero di Aosta, e potrebbe rappresentare una soluzione per chi vuole lasciare l’auto fuori dal centro ed evitare di camminare. Tuttavia, questa opzione non sembra essere particolarmente utilizzata, come confermato anche dagli autisti: il parcheggio resta spesso vuoto e la navetta non risulta particolarmente frequentata, se non nel tardo pomeriggio, quando viene usata soprattutto da studenti e anziani.

Navetta Verde
Navetta Verde

Il biglietto acquistato a bordo costa 2 euro (1,10 euro con app o carta), mentre l’abbonamento mensile ha un prezzo di 20 euro. Inoltre, sebbene le corse siano frequenti e puntuali, bisogna comunque attendere circa 15 minuti tra una navetta e l’altra, lo stesso tempo che si impiegherebbe per raggiungere a piedi il centro partendo dal parcheggio gratuito nel piazzale Ducler. Anche per questo motivo, sembra che molti pendolari preferiscano parcheggiare distante e camminare.

Croix noire, il parcheggio della zona est disertato dai pendolari

di Nathalie Grange

Arrivo al parcheggio adiacente alla Croix Noire, nella zona est della città, un mercoledì mattina di fine febbraio. Sono le 8 di mattina, l’orario di entrata in servizio per la maggior parte dei lavoratori. Negli stalli, tutti bianchi e gratuiti, sono parcheggiate poche auto, sono diversi posti liberi. Con il passare dei minuti ne arrivano alla spicciolata: sono i lavoratori del circondario, gli impiegati degli uffici regionali periferici, o delle attività commerciali o artigiane della zona. Con tutti scambio due parole e tutti mi evidenziano la comodità di lavorare fuori dal centro. “Prima ero in Via de Tillier, in pieno centro. Arrivando da Saint-Denis era un incubo trovare parcheggio, sono molto contenta di essere qui ora” ci racconta una dipendente regionale.

Quello della Croix Noire è uno dei parcheggi satelliti serviti dalla navetta verde che parte dall’Area Sogno e in modo circolare raggiunge il centro. L’idea sarebbe di consentire ai pendolari di lasciare qui l’auto e salire sul bus. La frequenza è comoda: passa una navetta ogni 15 minuti. Il condizionale è d’obbligo: in un’ora circa vedo arrivare e ripartire, con puntualità, quattro navette. Conto in tutto due passeggeri sulla prima di queste, nessuno è salito alla fermata della Croix Noire dopo aver parcheggiato. “Faccio questo servizio in modo continuativo, quando va bene carico 2 o 3 persone al giorno che lasciano qui la macchina” ci confessa un autista. Il suo collega di quella successiva conferma: “Questo servizio non viene utilizzato, non c’è abitudine credo. I pochi che lo usano arrivano prima delle 8”. Anche le ultime due navette ripartono vuote. Del resto l’orario di punta ora è passato.

 

Parcheggi Aosta

Il problema del martedì: il mercato e la riduzione dei posti auto

di Nicole Jocollé

Il martedì il problema dei parcheggi si fa più complicato a causa del mercato cittadino che occupa diverse aree di sosta in piazza Cavalieri di Vittorio Veneto. Molti ambulanti lamentano un calo della clientela, che attribuiscono alla diminuzione dei parcheggi disponibili negli ultimi anni, dovuta a loro detta, anche alla creazione della pista ciclabile e alle nuove zone a traffico limitato. Per risolvere il problema, alcuni venditori propongono di ridurre la distanza tra i banchi, dato che il numero degli ambulanti è diminuito rispetto al passato, così da liberare alcuni spazi da destinare a parcheggi destinati a chi vuole frequentare il mercato.

Dove parcheggiare ad Aosta? Distanze e costi a confronto

di Martina Praz

colonnina parcheggio blu

Parcheggiare vicino, pagando il meno possibile. Che sia su strada o al coperto, blu o bianco, quando si tratta di trovare un posto per la propria auto ad Aosta scatta la caccia al compromesso tra il costo e la distanza dal luogo da raggiungere. Quali sono i parcheggi della città che reggono meglio il confronto distanza-prezzo?

Parcheggi in struttura, abbonamenti mensili esauriti

L’autostazione ad Aosta.

 

Un posto auto al coperto a meno di un quarto d’ora a piedi dal centro. È l’offerta dei quattro parcheggi al coperto della città, che contano in totale 1.535 stalli. Il più vicino è il parcheggio Carrel, in via Giorgio Carrel, sotto alla stazione dei pullman di linea. Dista 9 minuti a piedi dalla piazza Chanoux e ospita 365 posti auto. La sosta costa 1 euro all’ora dalle 6 alle 20 per poi scendere a 0,20 euro all’ora dalle 20 alle 6. La tariffa massima giornaliera è di 6 euro, mentre per l’abbonamento mensile sono richiesti 40 euro ma per questo parcheggio, come per gli altri tre, si è raggiunto il limite massimo degli abbonamenti in vendita, fa sapere l’Aps, e quindi si finisce in lista d’attesa.

I prezzi sono gli stessi per il parcheggio della Consolata, in viale Federico Chabod, che con i suoi 130 posti auto è l’area di sosta al coperto più piccola della città. Si raggiunge il centro con una camminata di 13 minuti. Il parcheggio de la Ville, in via 1° Maggio, nell’ex area Cogne, è il più economico ma anche il più distante dal centro. Conta 540 posti e richiede 14 minuti a piedi raggiungere la piazza Chanoux. La tariffa è di 0,50 euro all’ora dalle 7 alle 19 e di 0,20 euro all’ora dalle 19 alle 7 per un costo massimo giornaliero di 3 euro. L’abbonamento mensile costa invece 30 euro ma, per i residenti in Valle, scende a 15 euro. Sempre per chi risiede nella regione c’è la possibilità di pagare un abbonamento annuale al costo di 180 euro.

Parcheggi Aosta

 

Chiude il cerchio, con le stesse tariffe orarie e giornaliere dei parcheggi Carrel e della Consolata, il parcheggio coperto dell’ospedale regionale Umberto Parini, in via Roma. La sua capienza è di 495 posti e per raggiungere il centro ci vogliono 12 minuti. Dalle 6 alle 12 e dalle 14 alle 20 si paga 1 euro all’ora (dalle 6 alle 10 la prima mezz’ora di sosta è gratuita), mentre dalle 12 alle 14 e dalle 20 alle 6 la tariffa scende a 0,50 euro. Il costo massimo giornaliero è di sei euro. Per gli abbonamenti mensili – al momento esauriti e la lista d’attesa è piuttosto lunga – il costo è di 50 euro per le 24 ore; 40 euro per il mensile diurno (7-20); 20 euro per il mensile notturno (18-8); 30 euro per il mensile dal lunedì al venerdì con una sosta massima di 8 ore.

Parcheggi Aosta

Parcheggi blu su strada, più ci si allontana dal centro e meno si paga

Più ci si allontana dal centro della città e meno si spende. È questo il principio che regola le tariffe orarie dei 1.658 parcheggi a pagamento su strada che – secondo i dati dell’Aps aggiornati al maggio del 2024 – variano da un minimo di 0,80 centesimi a un massimo di 2 euro. I più cari sono quelli di piazza San Francesco (44 posti), via Chabloz (13), via Hôtel des États (10) e via Monseigneur de Sales (10), a meno di 3 minuti da piazza Chanoux.

Le tariffe scendono a 1,40 all’ora nella zona dell’Arco di Augusto, in piazza Plouves, in piazza della Repubblica e nei dintorni della nuova Università per un totale di 1.075 posti auto. Sono invece 506 gli stalli più economici, per cui sono richiesti 0,80 centesimi all’ora. Il più vicino al centro è il parcheggio di piazza Cavalieri di Vittorio Veneto (167 posti e 7 minuti a piedi da piazza Chanoux). Gli altri si trovano in viale Conte Crotti (52 posti), in corso Lancieri (64), all’ospedale Beauregard (46), in piazza Ancien Abattoir (32), tra via Mont-Vélan e Mont-Gélé (48), in via Garin (40), in via Lucat (10), in via Vevey (32) e in via Voison (21). La loro distanza dal centro, a piedi, supera i venti minuti.

Parcheggi bianchi, i più distanti

Parcheggi Aosta
Parcheggi Aosta

Sono i più ambiti ma anche i più distanti dal centro. In totale, sono 3.338 e il parcheggio che ne ospita di più è quello della società Pila e si trova alla partenza della funivia Aosta-Pila. Conta 616 posti auto ed è distante 16 minuti a piedi da piazza Chanoux. Al secondo posto, per grandezza, troviamo il parcheggio della torre Piezometrica (350 posti) e il parcheggio della Cidac (316), distanti rispettivamente 19 minuti e 17 minuti a piedi da piazza Chanoux.

Nell’ordine dei 200 posti auto troviamo i parcheggi di piazza Mazzini (218 parcheggi e 11 minuti a piedi da piazza Chanoux), di corso Battaglione Aosta (218 parcheggi e 15 minuti a piedi dal centro), del Palaindoor (235 parcheggi e distante 25 minuti a piedi o in bus dal centro) e degli impianti sportivi di Tsambarlet (260 parcheggi e distante 27 minuti a piedi o 25 in bus dal centro).

Tra i più distanti, ci sono poi i parcheggi di via Valli valdostane (120 posti e distante 19 minuti in bus o 24 minuti a piedi), di piazzale Ducler (186 posti, 16 minuti a piedi o in autobus per raggiungere il centro) e del cimitero del Montfleury (138 posti, 22 minuti in autobus o 36 a piedi per raggiungere il centro).

Quest’ultimo parcheggio, secondo quanto previsto dal Comune nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile, dovrebbe diventare una “zona per lo scambio modale”, insieme all’area della Porta Sud (parcheggio della telecabina Aosta-Pila), il parcheggio Parini e l’area Sogno, s Saint-Christophe. Chi necessita di raggiungere il centro può parcheggiare in queste zone e poi proseguire con la navetta verde oppure in bicicletta. Un’abitudine che, come abbiamo visto in apertura del dossier, non sembra ancora entrata nella routine dei valdostani.

I parcheggi ad Aosta per chi studia, i parcheggi per chi lavora

di Viola Feder

Parcheggi Aosta -Piazza della Repubblica
Parcheggi Aosta -Piazza della Repubblica

Ma quindi il problema si presenta solo durante gli orari di punta per i lavoratori pendolari o per le scuole? No, la carenza tocca anche Martina, una pasticciera che lavora in centro. Il problema dei posti auto, per lei, non è legato alla carenza.

“Io di solito vado al lavoro verso le 5 del mattino quindi non ho il problema di trovare un posto per l’auto. Il mio problema è la lontananza del parcheggio dal mio posto di lavoro. Non mi sento sicura a parcheggiare su quelli bianchi perché anche i più vicini sono troppo lontani per poi andare a piedi in piazza in piena notte”.

Nell’intervista, Martina racconta e approfondisce i suoi disagi legati agli spostamenti in auto e le sue preoccupazioni sulla sicurezza del centro città.

 

Nonostante lo spostamento della sede, ora ampliata e circondata da posti auto appositamente studiati, anche all’UniVdA ci sono dei problemi di parcheggio. Ne abbiamo parlato con due studentesse pendolari, Masha e Giulia, che raccontano dell’impossibilità di spostarsi con i mezzi, dei costi e delle carenze degli stalli blu che circondano il nuovo polo universitario.

La questione, qui, tocca anche un aspetto pratico della nuova struttura: i parcheggi interrati costruiti sotto la nuova sede – due piani sotto la superficie con una capienza prevista di 111 posti auto, come annunciato nel 2022 – non sono mai stati aperti. Per questo motivo, molti insegnanti parcheggiano l’auto negli spazi della rampa oppure nei parcheggi circostanti.

Parcheggi insufficienti negli ospedali di Aosta

Il problema influenza anche, e pesantemente, i servizi pubblici localizzati in città rendendoli poco accessibili. In particolare, riportiamo le testimonianze di due operatori sanitari, uno dipendente del Parini e l’altro del Beauregard, sulle difficoltà legate al parcheggio nelle rispettive sedi, sia per i lavoratori che per i pazienti.

Il parcheggio coperto dell’ospedale Parini

Il nuovo parcheggio dell’Ospedale Parini

Un operatore sanitario dell’ospedale condivide la sua testimonianza riguardo ai disagi creati dalla mancanza di posti auto attorno al nosocomio.

“Sono un pendolare, parto dalla bassa Valle, e tutti i giorni prendo l’auto per andare al lavoro all’ospedale Parini. I miei turni sono variabili, dalle 8 alle 12 ore. Quindi, i miei orari sono flessibili e spesso non coincidono con quelli di punta del traffico. Nonostante questo, ho comunque problemi a trovare un parcheggio vicino al mio posto di lavoro.

Cerco allora di prevenire il problema e spesso mi avvio anche un’ora e mezza prima del dovuto per cercare un posto, anche bianco. Se lo trovo, però, è sempre almeno a 10/15 minuti a piedi dall’ospedale. Il problema non è la distanza, mi farebbe anche piacere farmi due passi, ma dopo un turno di 12 ore tornare a piedi all’auto, magari anche in piena notte, non è proprio piacevole”.

“Ho fatto domanda per un abbonamento al parcheggio coperto Parini – aggiunge –, ma sono in lista d’attesa da circa un anno. L’altro problema relativo agli abbonamenti è che non rispecchiano i nostri orari, soprattutto per chi fa turni da 12 ore”.

Per utilizzare il parcheggio coperto del Parini, i dipendenti – come tutti i residenti – hanno la possibilità di acquistare un abbonamento, ma la città è piccola e i posti auto non sono mai abbastanza: nonostante i 495 stalli, la lista d’attesa è lunga.

Gli abbonamenti acquistabili presso il parcheggio pluripiano del Parini sono quattro – come si legge sul sito dell’Aps – e variano per costi e orari di sosta: la sosta massima 8 ore lunedì-venerdì con costo di 30 euro mensili; il notturno che vale solo dalle 18 alle 8, dal costo di 20 euro mensili; il diurno che vale solo dalle 7 alle 20, dal costo di 40 euro mensili. Infine, l’abbonamento 24 ore da 50 euro al mese.

“Quando si fanno i turni di 12 ore, l’abbonamento non copre tutta la durata della sosta e quindi vanno integrati ogni volta dai 6 ai 10 euro. Sì, c’è quello da 24 ore che costa 50 euro al mese, ma per molti non è pratico. Non siamo considerati e molti colleghi hanno disdetto l’abbonamento per protesta”.

“Con tutti questi problemi, comunque, chi viene da lontano si sente costretto ad utilizzare la macchina anche per mancanza di alternative – ci spiega ancora –. Perché il pullman non ha gli orari che ci permetterebbero di andare e tornare da un turno, e non ha la frequenza che servirebbe ad un lavoratore. I mezzi, poi, non sono praticabili da chi ha figli che deve portare o andare a prendere a scuola. Il treno, poi, in questi anni non c’è più. L’auto in questo caso non è una scelta”.

Non solo: “Conosciamo bene anche la situazione del Beauregard: almeno noi abbiamo il parcheggio pluripiano vicino, mentre loro non hanno neanche quello. Sappiamo che anche i residenti e i pazienti fanno fatica a trovare posto intorno alle strutture e questo è un disagio, ci sentiamo tutti sulla stessa barca”.

I parcheggi al Beauregard

Ospedale Beauregard

La questione parcheggi al Beauregard è sempre la stessa: gli stalli disponibili sono 46 e si trovano di fianco alla struttura, ma anche nella strada sottostante, via Vaccari. Oltre a non essere abbastanza per la mole di pazienti, la maggior parte dei posti auto disponibili è a pagamento e questa situazione crea di per sé una serie di problemi. Ce lo racconta un operatore sanitario che lavora nella struttura.

“Quello dei parcheggi è un problema per noi dipendenti e lavoratori, ma soprattutto per i pazienti. Spessissimo, le persone che non trovano posto lasciano le auto in mezzo alla strada per arrivare in orario alle visite. Si tratta di soste brevi ma i carabinieri conoscono la situazione e vengono qui apposta a fare le multe che sono davvero salate. Mi sembra un po’ ‘sparare sulla croce bianca’ anche perché le persone vengono qui per farsi visitare. Dovrebbe essere un problema da risolvere, invece di farci i soldi”.

“Alcune alternative all’auto ci sono: l’autobus di linea 3 che ha un percorso studiato proprio per portare i pazienti da noi – dice ancora l’operatore sanitario –. Parlando con i pazienti emerge però che serve solo chi viene da Sarre, per gli altri che vengono dalla bassa Valle bisogna incastrare gli orari con la coincidenza in stazione. Insomma, si può fare, ma è pur sempre un ospedale frequentato da anziani e persone malate. Servirebbe proprio avere più spazio”.

Da qui, la differenza tra le due strutture aostane: “Il Parini almeno è raggiungibile, per i pazienti, anche a piedi e in bici dalla città. Il Beauregard invece è lontano e non c’è nulla intorno: per andarci in bicicletta, e qualche collega lo fa, bisogna essere allenati. Ma poi non ci sono posti per lasciare le bici, almeno non per i pazienti”.

“In questo periodo, poi, attorno al Beauregard stanno facendo dei lavori necessari per la sicurezza della struttura. Ma il problema è che sono 200 giorni di cantiere e i mezzi della ditta occupano più la metà dei parcheggi bianchi disponibili. Questa situazione non è sostenibile, non è possibile che ogni volta che si fanno dei lavori qui si blocca tutto e non ci siano alternative. Io capisco che per la zona non si possono costruire altri posti auto, ma almeno in questi casi straordinari si potrebbe mettere una navetta gratuita che parta da un parcheggio vicino per aiutare chi deve andare al lavoro ma anche e soprattutto i pazienti. Qualsiasi alternativa aiuterebbe”.

Il ritorno delle navette gratuite?

di Silvia Savoye

Il parcheggio in località Croix-Noire - navetta - autobus

Dopo l’esperimento del 2019, sta per tornare la gratuità sulle navette di Aosta dai capolinea. Una richiesta avanzata tempo fa dal Comune di Aosta e condivisa dall’Assessorato regionale ai trasporti, che si appresta a portare la delibera in Giunta regionale per la sua approvazione. Questione annunciata nel settembre 2024, e che, del resto, si lega al concetto di intermodalità sul quale spinge il Pums. Ovvero: lasciare l’auto, salire sulla navetta – gratuita dai capolinea – e andare in centro città

I dati raccolti sei anni fa – nel frattempo c’è stata la lunga gratuità dei mezzi istituita durante la pandemia -, del resto, erano stati confortanti. Stando ai dati resi noti dalla Regione, nel primo mese di sperimentazione, infatti, la Navetta Verde gratuita dai capolinea (quindi dal cimitero di Aosta e dall’area “Sogno” a Saint-Christophe), era stata utilizzata da 20 mila 213 utenti, con un incremento di 1.640.

Ripensare la mobilità ad Aosta: la tesi di Rossella Bartaloni

di Silvia Savoye

Rossella Bartoloni con i genitori nel giorno della laurea
Rossella Bartaloni con i genitori nel giorno della laurea

Dopo aver vissuto un anno in Costa Rica durante le scuole superiori e aver proseguito gli studi in Olanda e in Norvegia, Rossella Bartaloni ha potuto osservare da vicino modelli di mobilità dolce già consolidati e vincenti. Da qui è nata la sua tesi di laurea, “Piano degli spostamenti casa-lavoro del Comune di Aosta”, con cui si è laureata nei mesi scorsi all’Università di Pisa in Management e Controllo dei Processi Logistici.

Lo studio condotto ha evidenziato la necessità di ripensare la mobilità urbana per ridurre l’uso dell’auto privata e incentivare alternative più sostenibili. Dai dati raccolti tramite questionario ai dipendenti comunali emerge che la maggior parte utilizza ancora l’auto per spostarsi quotidianamente, a causa della mancanza di alternative efficienti e della necessità di flessibilità negli orari. Tuttavia, c’è una disponibilità al cambiamento, a patto che vengano introdotte soluzioni pratiche e vantaggiose.

“Ho scelto il Comune di Aosta per la posizione centrale, in piazza Chanoux. Mi serviva, partendo da lì, capire come si potesse implementare il modo di spostarsi all’interno del capoluogo regionale” racconta Rossella. “Mi sono chiesta quanti dipendenti utilizzassero l’auto per andare a lavorare e quale fosse l’obiettivo del Comune. Ho scoperto che, nonostante i mezzi alternativi impieghino meno tempo – 22,7 minuti in media contro i 17 del trasporto pubblico locale – il 41 per cento continua a preferire l’auto privata. Questo dimostra che serve un cambiamento culturale e un potenziamento del trasporto pubblico locale”, spiega Bartaloni.

Da questa analisi sono scaturite alcune raccomandazioni per il Comune di Aosta, formulate in collaborazione con il dottor Roberto Bettini, esperto di mobilità con esperienza nel sistema ferroviario italiano e internazionale. Uno dei principali problemi riguarda la scarsa frequenza del trasporto pubblico: tempi di attesa troppo lunghi disincentivano il suo utilizzo, favorendo l’uso dell’auto privata, nonostante le difficoltà di parcheggio. Per rendere i mezzi pubblici competitivi, è necessario che siano comodi, veloci, frequenti ed economici, con orari certi sia per l’andata che per il ritorno. “Il trasporto pubblico locale ha una frequenza molto ridotta, che non favorisce il suo utilizzo. Quando una persona deve attendere 15 minuti l’arrivo di un autobus non è incentivato a prenderlo. Per questo si preferisce utilizzare la propria auto, anche se poi ci vuole più tempo per trovare parcheggio”.

Un’altra proposta riguarda la limitazione del traffico in centro, favorendo i centri commerciali naturali e creando parcheggi di interscambio vicino alle stazioni ferroviarie. Fondamentale anche lo sviluppo della mobilità dolce, con nuove piste ciclabili, percorsi pedonali sicuri e parcheggi dedicati a biciclette e monopattini. “Il sistema di bike sharing attuale è obsoleto e limitato ai soli residenti. Serve un modello più moderno, come quello adottato in molte città, con sblocco tramite app e una piccola tariffa o cauzione”, sottolinea Bartaloni.

Il dottor Roberto Bettini
Il dottor Roberto Bettini

Bettini evidenzia il ruolo chiave del treno nella mobilità sostenibile, grazie alla possibilità di trasportare biciclette e monopattini per coprire il cosiddetto “primo e ultimo miglio” degli spostamenti quotidiani. Ricorda, quindi, la “automobilizzazione forzata” che tra gli anni ’70 e ’80 ha trasformato le città italiane, causando traffico e inquinamento. “Oggi dobbiamo convertire la mobilità privata ad alto consumo di combustibili fossili in un sistema più sostenibile. Il problema del consumo di suolo, peggiorato dalle auto sempre più grandi, non si risolve con la mobilità elettrica”, afferma Bettini. In questo senso la critica mossa dalla tesi di Rossella agli incentivi regionali per l’acquisto di auto elettriche.

“Non basta dichiarare di voler incentivare il trasporto pubblico: servono scelte politiche concrete. Con l’elettrificazione della ferrovia – conclude Bettini -, si apre un’opportunità per ripensare la mobilità e le istituzioni locali devono coglierla”.

Una risposta

  1. Dossier molto interessante.
    – Pendolari: anziché desiderare un parcheggio a due passi dall’università o dal luogo di lavoro, sfruttate i parcheggi bianchi satelliti serviti da navette verdi che, come abbiamo letto, viaggiano praticamente vuote.
    – Amministratori pubblici: abbiate il coraggio di prendere le decisioni necessarie, come illustrato dalla d.ssa Bartaloni e dott. Bettini. In poche parole ampliare l’area di chiusura al traffico per le auto aumentando la frequenza delle navette.

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