Riguarderà le figure ritenute dalla Dda di Torino e dai Carabinieri di maggior spicco nella “locale” di Aosta: Bruno Nirta, Marco Fabrizio Di Donato, suo fratello Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti.
Sabato mattina, Louvin si è aggiudicata la medaglia di bronzo nei 100 metri rana Juniores, con un ottimo 1.15.69 (suo personale che le vale il tempo per i Criteria) e quella d'argento nei 50 metri rana, con un ottimo 34.03 (anche in questo caso, buono per i Criteria).
Domenica 7 marzo, a Torino, si è tenuta la gara di Macro regione (Piemonte/Valle d’Aosta) specialità Boulder a cui hanno partecipato gli Under 18 e Under 20 dell’Oasi Vertical di Valtournenche.
Nell’udienza di oggi, martedì 16 febbraio, il giudice relatore ha ripercorso la sentenza di primo grado e i ricorsi delle parti. L’udienza, dopo circa un’ora, è quindi stata rinviata al 14 maggio, quando la discussione inizierà con il sostituto pg Avenati Bassi.
I giudici, al termine del processo di secondo grado a Torino, hanno inflitto all’imputato 8 anni di reclusione, confermando la pena comminata dal Tribunale di Aosta il 17 marzo dell’anno scorso. I fatti il 1° ottobre 2018.
La decisione è stata comunicata alla Corte d'Appello di Torino lo scorso 20 novembre e i giudici della quarta sezione penale hanno dichiarato inammissibile l'impugnazione della sentenza di primo grado.
L’uomo, 65 anni, era alla guida di una Betamotor Alp, finita contro un Fiat Doblò ad Oglianico, in Canavese. Lo scontro attorno all’ora di pranzo, il ferito elitrasportato al Cto. Accertamenti dei Carabinieri sulla dinamica.
I giudici della Corte d'Appello di Torino hanno rovesciato la sentenza per Ghazanfar Hayat, condannato al Tribunale di Aosta lo scorso febbraio dopo essere stato trovato su un furgone con 13 migranti irregolari.
Il Gup Danieli, nel sentenziare su chi aveva chiesto il rito abbreviato, ha inflitto pene per oltre 32 anni ai quattro presunti “partecipi” della “locale” del capoluogo regionale: Bruno Nirta, Marco Fabrizio e Roberto Alex Di Donato e Francesco Mammoliti.
L’udienza di oggi, tenuta nell’aula bunker delle Vallette di Torino, ha visto in evidenza le testimonianze di tre collaboratori di giustizia. Tutti hanno confermato il radicamento criminale calabrese nella regione.
L’udienza di secondo grado, conclusasi oggi al Palazzo di giustizia di Torino, ha visto una riduzione della pena comminata all’uomo, scesa a 10 anni. Al Tribunale di Aosta, nel giugno 2019, gliene erano stati inflitti 17.
I Carabinieri erano impegnati nei servizi per il rispetto delle disposizioni sugli spostamenti durante l'epidemia del Coronavirus. Le accuse sono di resistenza e violenza a pubblico ufficiale, nonché di inosservanza del provvedimento dell'autorità.
Simone Fortuna, nostro giovane fotografo e collaboratore per AostaSera, è uno studente universitario al primo anno di un corso di Laurea Magistrale, a Torino, e oggi ci racconta come la sua generazione sta vivendo l'emergenza Coronavirus.
A palazzo di giustizia di Torino, con le due udienze di questa settimana, si sono esaurite le arringhe degli avvocati dei presunti componenti della “locale” aostana a processo con il rito abbreviato. La sentenza si avvicina.
Il presunto capo della “locale” aostana di 'ndrangheta ha rilasciato dichiarazioni spontanee, nella prima udienza dopo la richiesta, per lui, di 14 anni di carcere: “Io? Un capro espiatorio”.
Per Marco Fabrizio Di Donato, ritenuto il capo della “locale” aostana, il pm Castellani ha chiesto 14 anni, 10 per suo fratello Roberto Alex. Per Francesco Mammoliti, altro imputato considerato “partecipe” della locale, 10 anni e 8 mesi.