"Non chiediamo altro che poter lavorare e aprire in sicurezza con protocolli seri da rispettare". Il grido di allarme arriva dalla Valle del Cervino, che durante la stagione invernale vive di turismo.
Si è concluso ieri, a Cervinia (Valtournenche), con un esame durato tre giorni, l’iter formativo della durata di due anni. Cani e conduttori hanno conseguito il brevetto per l’operatività nella ricerca in valanga.
Con una lunga lettera, sottoscritta da 106 dipendenti su 107 effettivi, inviata alla Giunta regionale, all'Avif e al sindaco di Valtournenche, chiedono di supportare e spronare il Presidente dimissionario a continuare il difficile mandato. Zanetti ha comunque rassegnato le dimissioni, nonostante la mobilitazione in suo favore.
Dopo la vicenda della webcam parzialmente oscurata, il passo indietro del presidente e amministratore delegato, formalizzato nel tardo pomeriggio, era stato al centro di alcune riunioni del Cda di Cervino Spa e di Finaosta.
La nuova bufera sulla società si è sollevata a causa di una webcam, le cui immagini dell'8 dicembre, in prossimità della partenza della seggiovia Plan Maison, risultano oscurate, rendendo quindi impossibile capire quante persone erano presenti. Solo pochi giorni prima la stessa webcam ritraeva una piccola folla
Se a Zermatt si scia, dall'altra parte del confine la situazione preoccupa. Matteo Zanetti, presidente Cervino s.p.a.: "Stiamo facendo analisi approfondite".
La Giunta comunale ha approvato le misure urgenti di sostegno economico per i nuclei familiari in difficoltà a seguito dell’emergenza. A beneficiarne sarà chi ha subito una perdita di entrate reddituali in conseguenza alla normativa emergenziale.
L'appuntamento era in programma il 18 e 19 dicembre. Troppo complesso organizzare l'appuntamento "in questa situazione così particolare, dovendo altresì coinvolgere del personale sanitario, già estremamente sotto pressione in questo momento per la pandemia".
Il Tribunale ha accolto i ricorsi presentati da tre degli otto indagati. I sigilli erano stati posti lo scorso 15 ottobre al tratto interessato da lavori di spostamento del tragitto. L'inchiesta è nata da un contenzioso civile sull'opera.
A bordo c'erano due persone, entrambe del bresciano. Il dirigente d'azienda Alfredo Buda ha perso la vita nello schianto, mentre Giorgio Oliva è stato portato all'ospedale di Berna (Svizzera) in gravi condizioni di ipotermia.
"Molti appassionati dovevano acquistare gli skipass stagionali" spiega la società "La situazione è stata gestita all’aria aperta, anche grazie alla collaborazione delle forze dell’ordine."
Il via in un clima di grande incertezza. La conferma alla ripartenza è arrivata nel corso di un vertice fra Regione e Unità di crisi. Le misure anti-covid approntate già in estate dalle società degli impianti a fune, saranno in parte replicate in inverno: obbligo di mascherina, distanziamento, percorsi differenziati per chi sale e scende dagli impianti.
Il Corpo forestale ha messo i sigilli in mattinata ad un tratto interessato da lavori di spostamento del tragitto, richiesti da privati per realizzare un complesso immobiliare. Secondo la Procura, mancherebbe il permesso di costruire. Otto gli indagati.