E’ stato assolto dall’accusa di omicidio colposo, “perché il fatto non sussiste”, Angelo Camputaro Lavorgna, l’impresario 66enne di Saint-Vincent per cui lavorava Giuseppe D’Agostino, l’operaio 43enne che il 12 febbraio 2021 era morto a Pré-Saint-Didier, dove l’azienda stava operando con un cantiere sulla Statale. La vittima era scivolata lungo il pendio accanto alla strada per circa 200 metri, cadendo nell’“Orrido”. La sentenza è stata letta dal Gup del Tribunale quando erano passate da poco le 13.30 di oggi, martedì 8 novembre.
Alla scorsa udienza del processo, celebrato con rito abbreviato, il pm Francesco Pizzato aveva chiesto la condanna dell’imputato a 6 mesi di reclusione. Stando alle indagini della Procura, il piano sostitutivo adottato dall’impresa (con Camputaro come amministratore unico) non individuava in modo idoneo le lavorazioni da svolgere e, inoltre, l’area degli interventi non risultava dotata di protezioni laterali adeguate.
Una visione che la difesa dell’impresario ha sempre respinto, sostenendo – per voce dell’avvocato Corrado Bellora di Aosta, che in una precedente udienza aveva depositato anche una consulenza tecnica di parte – come l’accaduto sia stata “una tragedia, una tragica fatalità, per la quale non si può che avere massima comprensione sul piano umano, ma senza alcuna responsabilità” del datore di lavoro.
Nella discussione tra le parti, il legale aveva motivato la sua richiesta di assoluzione dell’imputato ponendo l’accento sul fatto che l’operaio defunto “ha scavalcato una recinzione e si è recato in una zona al di fuori dell’area di lavoro”. Per questo, il difensore si dice “molto contento di questa sentenza, perché la ritengo rispondente a giustizia”. Le motivazioni del verdetto saranno depositate entro novanta giorni.