“Aosta in bicicletta”, i lavori per la ciclabile partiranno a fine 2021

Il programma per i 14 km di ciclabile in città è stato illustrato dell'Assessora Migliorin: verifiche e validazione del progetto definitivo, approvazione dell’esecutivo e di avvio della gara per i lavori nel 2020, appaltati e poi avviati l'anno seguente.
Il progetto della ciclabile in corso Battaglione
Politica

Dopo anni nel “limbo” – invischiata in non poche pastoie tecniche e amministrative sul tema – Aosta cerca ora di correre, e cerca di farlosu due ruote”.

L’obiettivo – a spiegarlo nel Consiglio comunale del Capoluogo odierno è stata l’Assessora con delega alla Mobilità Jeannette Migliorin – è quello di partire con i lavori del progettoAosta in biciletta”, la rete ciclabile cittadina da 14 km presentata anche attraverso un apposito sito web a febbraio, per la fine del 2021.

L’Assessora ha risposta ad un’interrogazione del consigliere 5 stelle Luca Lotto che, oltre al Cronoprogramma del progetto, chiedeva lumi anche su eventuali forme d’incentivo all’uso della bicicletta come mezzo di trasporto per i dipendenti comunali.

Non senza “stuzzicare” la Giunta: “In quattro anni – pungolava Lotto –, non abbiamo ancora visto una linea tracciata per terra ma fiumi di planimetrie. Ho una sana preoccupazione: non più quella di perdere le dotazioni finanziarie (4,8 milioni di euro complessivi, derivanti da fondi europei Fesr/Por e ministeriali, ndr.), ma che la ciclabile non si farà”.

Migliorin ha spiegato: “Il progetto definitivo sta andando avanti, adeguando alcune scelte sulla valicabilità. L’obiettivo da cronoprogramma 2020 è quello di completare le verifiche e validare il progetto definitivo, di approvare l’esecutivo e di avviare la gara d’appalto dei lavori. Per il prossimo anno l’obiettivo è invece appaltare i lavori e avviarli per la fine del 2021”.

La planimetria del progetto Aosta in biciletta
La planimetria del progetto “Aosta in bicicletta”

Una ciclabile per lavoratori e studenti e le politiche di mobilità

Nel mezzo il discorso, più articolato, sulle Politiche che una mobilità ripensata per Aosta deve, giocoforza, avviare.

Migliorin elenca i campi nei quali il Comune intende intervenire, con nel mezzo l’interlocuzione con la Regione: “Va incentivato il parcheggio in struttura – spiega –, stiamo discutendo con Aps e anche con il signor Vallet per inserire il progetto Boudza-té a corollario di ‘Aosta in biciletta’. Condividiamo le preoccupazioni: pur essendoci un aumento della sensibilità sull’utilizzo della bicicletta non solo nel weekend, lo scopo della ciclabile non si rivolge alle famiglie e agli amici per spostarsi nel fine settimana. Il passaggio chiave è l’utilizzo del mezzo per recarsi al lavoro e, per i ragazzi, per andare a scuola”.

“Abbiamo condiviso anche con l’Assessora regionale Certan – prosegue Migliorin – il tema degli studenti e della mobilità, e ci ha fatto presente un documento della Fiab per sensibilizzarli sul tema e su come ragionare in un’ottica regionale sulla mobilità connessa con il tema dell’istruzione, anche legato alle due sedi dell’Università che potrebbero essere connesse. È stato accennata anche alla ‘card’ in Emilia-Romagna che dà 50 euro direttamente in busta paga ai dipendenti che dimostrano di andare a lavorare in biciletta”.

A questo si lega la trattativa con le Ferrovie dello Stato, dalle quali arriva il “via libera” alla posa di alcuni “scivolirimovibili nel sottopassaggio per trasportare le biciclette legando la parte nord della città a quella a sud.

Non solo: “Bisogna far sì che anche i pendolari che insistono su Aosta – ha spiegato ancora l’Assessora –, possano agganciare la propria bicicletta ai mezzi pubblici per arrivare in città e potersi muovere e parcheggiare in sicurezza”.

Un lavoro da fare prima

 Risposte articolate che soddisfano solo in parte Lotto, che risponde: “Pensate che bello se tutto questo fosse partito nel 2016, con un vantaggio di quattro anni. Invece lo stiamo facendo adesso, nel mese di maggio. Questo mi permetto di criticare: non anticipiamo mai le decisioni. Riconosco che la Giunta sulle ciclabili, dal punto di vista tecnico, ha avuto delle difficoltà, perdendo anche il dirigente che se ne occupava. Che non ci sia stata una vera volontà di avere una ‘Aosta ciclabile’, a mio, giudizio, è però palese”.

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