Cpel, via libera alla lotta all’azzardopatia salvaguardando tabaccai e bar

L'assemblea dei sindaci ha voluto chiarire l’effettivo ambito di applicazione dei divieti previsti dalla Legge regionale 30 di contrasto al gioco d'azzardo patologico. Manes: "L’intento è non precludere l’attività dei tabaccai e dei bar con giochi leciti, sono anche luoghi di aggregazione e ritrovo".
Assemblea CPEL - Immagine d'archivio
Politica

Stop al gioco d’azzardo, anche in difesa delle fasce di popolazione più deboli, ma con attenzione ai bar e tabacchini con giochi leciti.

Il “semaforo verde” in questa direzione è arrivato ieri pomeriggio – martedì 2 luglio – dall’assemblea del Cpel, il Consiglio permanente degli enti locali.

Il parere favorevole, all’unanimità, serve all’assemblea dei Sindaci per chiarire l’effettivo ambito di applicazione dei divieti previsti dalla normativa – la proposta di legge regionale 30 sulla prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico – in vigore e che non poche divisioni sta creando.

“Gli enti locali valdostani stanno portando avanti un notevole lavoro per adeguare i propri regolamenti comunali alla normativa regionale sul contrasto all’azzardopatia, recentemente modificata – ha spiegato il Presidente del Cpel Franco Manes –. Oggi come Sindaci abbiamo voluto condividere la volontà del legislatore di fare opportune distinzioni in merito ai soggetti effettivamente vincolati ai limiti di distanza dai cosiddetti ‘luoghi sensibili’, che le singole Amministrazioni comunali hanno già mappato o stanno mappando puntualmente”.

Da qui la volontà di distinguere, soprattutto per salvaguardare i luoghi aggregativi: “L’intento politico – chiude Manes – è non precludere l’attività dei tabaccai e dei bar con giochi leciti in concessione statale: nei nostri piccoli Comuni gli esercizi pubblici e commerciali sono anche luoghi di aggregazione e ritrovo, la loro funzione sociale dev’essere mantenuta. In questo contesto, resta preminente la necessità di preservare le fasce più deboli della popolazione”.

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