Impianti di risalita, la Lega: “La Regione usi la sua Autonomia per riaprire le piste da sci”

Il Carroccio spiega: "La soluzione a questo problema c’è già e si trova nella nostra legge regionale recentemente approvata dal Consiglio regionale e contestata dal Governo nazionale”. Legge che permette di "esercitare fino in fondo quella Autonomia che, fino ad oggi, in pochi hanno avuto il coraggio di utilizzare pienamente”.
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Politica

“Enorme stupore e preoccupazione” per la notizia di un ulteriore rinvio della riapertura delle piste da sci a causa delle ulteriori osservazioni, da parte del Comitato tecnico scientifico, alle linee guida già approvate oltre un mese fa e nessuna novità “in merito ai ristori per tutti gli operatori del turismo invernale”, dati che “confermano ancora una volta il totale disinteresse del Governo Conte nei confronti della montagna”.

A scriverlo è la Lega Vallée d’Aoste che, per parte sua, “vuole evidenziare che la soluzione a questo problema c’è già e si trova nella nostra legge regionale n. 11 recentemente approvata dal Consiglio regionale e contestata dal Governo nazionale”.

“All’articolo 2 comma 16 – aggiunge il “Carroccio” – è infatti previsto, in applicazione della competenza esclusiva sulla materia prevista dal nostro Statuto speciale, che gli impianti possano essere riaperti semplicemente dotandoci di protocolli di sicurezza regionali”.

“È più che evidente quindi che, per tutelare il nostro tessuto socio economico, la Regione debba esercitare fino in fondo quella Autonomia che il nostro Statuto e la legge cosiddetta Anti-Dpcm ci mettono a disposizione e che, fino ad oggi, in pochi hanno avuto il coraggio di utilizzare pienamente”, chiude la nota leghista.

0 risposte

  1. Sarebbe interessante se chi invoca questo tipo di “autonomia” specificasse a quale articolo dello Statuto del ’48 fa riferimento, anziché riferirsi ad una legge palesemente impugnabile da parte del governo nazionale.

  2. Questi personaggi della Lega i cui esponenti a cominciare da salvini si son distinti per posizioni del tutto contraddittorie e pure negazioniste sembra ignorino i pericoli e le raccomandazioni scientifiche degli esperti che sconsigliano apertura impianti per evidenti motivi, tantopiù in questa piccola regione dove già testolin aveva invitato improvvidamente i turisti a venire in valle salvo rimangiarsi nel peggiore dei modi poco tempo dopo tale affermazione e creando così una situazione epidemica tra le peggiori in Italia se non la peggiore come numero di morti. I morti appunto, sembra proprio che i leghisti se ne fottano dei morti in Valle che lo ricordo, son ben superiori a quelli nazionali per numero di abitanti e ogni giorno il triste primato si conferma.

    Partito vergognoso che sa solo fare bassa demagogia irresponsabile. Nulla di peggio.

  3. Cosa serve aprire le piste se non può venire nessuno dalle altre regioni? Quelli della lega hanno una minima idea di economia? Io sulle piste ci lavoro e senza gente di fuori valle non ha senso aprire.

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