Aosta prova a “svoltare”, o meglio a far svoltare gli automobilisti che ogni giorno si recano in città, in maniera diversa rispetto alle abitudini. La Giunta comunale ha dato il via libera, lo scorso 1° luglio all’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano, stilato originariamente nel 2011 e approvato nel Consiglio cittadino con 17 voti favorevoli della maggioranza (Progetto Civico Progressista, Union Valdôtaine e Alliance Valdôtaine) e 9 voti di astensione delle opposizioni (Rinascimento, Lega e Forza Italia).
Aggiornamento che, poco dopo la sua approvazione, è stato al centro delle cronache per le perplessità politiche – dai banchi dell’opposizione consiliare, in particolare Lega e Rinascimento, con tanto di scambi di cortesie social tra il Sindaco Nuti ed il capogruppo Girardini –, e la sonora bocciatura arrivata da Confcommercio.
Di contro, mentre il documento è stato messo a disposizione delle osservazioni dei cittadini fino allo scorso 14 settembre (ne sono arrivate 39 negli Uffici comunali, 16 delle quali sono state accolte e integrate nel documento), l’Amministrazione – nell’illustrare il Piano ai rappresentanti di categoria – aveva deciso di tirare dritto.
Diverse le novità in ballo per il traffico aostano, un effetto domino sulla viabilità che avrà tra gli effetti più vistosi quello di liberare progressivamente piazza della Repubblica dai parcheggi – questione ora “sbloccabile” grazie all’apertura degli stalli di sosta dietro l’area della ex caserma Testafochi – e consentendo la riprogettazione della zona. Ergo, pedonalizzandola parzialmente.
Condotto dalla società milanese TRT Trasporti e Territorio Srl, il Pgtu 2021 – si legge in una nota comunale – “pone particolare attenzione all’esigenza di riqualificazione e all’aumento dell’attrattività del centro storico di Aosta, conseguibile con l’alleggerimento della pressione del traffico veicolare privato motorizzato (Zone a Traffico Limitato, sensi unici, corsie preferenziali).
Tre nuove rotonde, le inversioni dei sensi unici e la “liberazione” di piazza della Repubblica
Per fluidificare il traffico vengono previste tre nuove rotatorie: una tra via Roma, via de la Pierre e via della Consolata, una seconda tra corso Battaglione – eliminando la svolta diretta a sinistra per via Chambéry –, via Elter e via Lys ed una terza in piazza Salvadori. A questo si aggiunge l’eliminazione degli impianti semaforici lungo corso Saint-Martin-de-Corléans, all’incrocio con via Monte Solarolo e con viale Ginevra.
Nel frattempo, l’apertura dei parcheggi nella zona Testafochi – dopo l’agognata cessione dal Demanio alla Regione dell’area – consentirà di trasformare via Monte Solarolo in Ztl e di liberare piazza della Repubblica.
Piazza che verrebbe così “tagliata fuori” dal traffico veicolare, con l’inversione di senso unico in via Monte Vodice. Ovvero, arrivando dalla rotonda di viale Partigiani si potrà proseguire dritti, in direzione nord, verso via Saint-Martin-de-Corléans, oppure svoltare – come già attualmente – in corso Battaglione.
Da via Monte Vodice si inverte il senso unico anche su via Cesare Battisti per arrivare così in via Giorgio Elter (il cui prolungamento è stato finalmente aperto) e “scendere” verso corso Battaglione, dove verrà realizzata – si diceva – una nuova rotatoria per andare in via Lys o immettersi nel corso.
La pedonalizzazione completa dell’Arco di Augusto
Per ridurre i tempi di percorrenza dei mezzi pubblici, il Piano inserisce delle corsie preferenziali nelle vie Festaz e Torino, tema che affronteremo in seguito.
Proseguendo verso est, il Pgtu prevede il completamento della pedonalizzazione dell’Arco di Augusto. Dalla rotonda all’angolo dello stadio Puchoz, dove ci si immette in via Garibaldi, sarà possibile solamente scendere a sud, verso viale Carrel, costeggiando il campo da calcio, e non più salire verso l’Arco, il cui accesso è previsto esclusivamente per il trasporto pubblico locale (le attuali linee 3, 6, 8, 9, 16 e la Navetta Verde).
Il traffico verrà quindi deviato su via Monte Émilius – che sarà anche risistemata, come previsto già in origine di progetto, poi “congelato” dalla pandemia –, dove verrà realizzata una rotatoria all’intersezione con corso Ivrea per deviare il flusso dal vecchio ponte sul Buthier al nuovo.
Con la chiusura dell’Arco verrà riconfigurata l’intersezione tra corso Ivrea (la strada più “pericolosa di Aosta, dice il Pgtu stesso) e via Clavalité, garantendo la continuità dell’itinerario viabilistico tra lo svincolo di corso Ivrea (est) e l’asse di via Clavalité-via Caduti sul lavoro, nonché – si legge nel documento – “di proteggere dal traffico il quartiere e l’istituto scolastico che affacciano sul tratto più centrale del corso”.
La “Porta sud” e i nuovi collegamenti con quartiere Dora
A questo si aggiunge la realizzazione di un hub trasportistico nell’area Fa8, la cosiddetta “Porta Sud” di Aosta – la zona che comprende anche il parcheggio della telecabina per Pila –, che porterà ad un nodo di interscambio tra i vari mezzi di trasporto.
Del progetto fa parte anche il completamento dei prolungamenti di via Paravera sino a via Valli valdostane, in quartiere Dora – costeggiando la ferrovia, con la prevista eliminazione del passaggio a livello – e di via Vittime del Col du Mont fino a via Page, nella zona della Croix Noire. Questo porterà al declassamento di via Berthet, che sarà destinata così al solo traffico locale, pubblico e privato, a servizio del quartiere.
A cavallo della ferrovia il Piano si connette invece ad un altro progetto annoso – e che ha visto la non lontana firma del protocollo d’intesa fra Comune e Rfi –, che deriva dal “Bando periferie” di renziana memoria, ovvero il prolungamento del sottopasso della stazione verso nord per superare così via Carrel (e “spuntare” dalla struttura già predisposta vicino alla stazione dei pullman) e “la costruzione di rampe ciclopedonali per l’accesso allo stesso in piazza Manzetti e in via Paravera”.
L’idea sottesa è quella di collegare la città con la sua parte sud – limitando la “cesura” data dai binari del treno –, e di risolvere magari i problemi del Parking de la Ville, che continua a non attirare gli automobilisti. Discorso che si lega a doppio filo con gli interventi sul Trasporto pubblico locale.
Il Trasporto pubblico locale
Un nodo da sciogliere – e non semplice, essendo materia di competenza regionale e non comunale – è quello del Trasporto pubblico locale.
In ballo, nel Piano, c’è “la razionalizzazione e il potenziamento del nodo di interscambio ferro-gomma e pubblico-privato che ruota attorno alla stazione ferroviaria di Aosta, piazza Manzetti, via Carrel, l’area F8 e la stazione a valle della cabinovia per Pila”.
A questo si aggiunge la ricucitura e la riqualificazione degli itinerari pedonali e ciclabili di collegamento tra piazza Manzetti, la stazione ferroviaria, il parcheggio De la Ville, la nuova autostazione e l’area della telecabina per Pila.
Sul trasporto tout court, invece, si parla del prolungamento della Navetta Rossa fino a via 1° Maggio, a servizio della nuova autostazione e del parcheggio De la Ville; la realizzazione di nuove corsie riservate per dare priorità ai veicoli del Tpl in via Festaz e viale Conseil de Commis. Nel progetto sull’ampliamento dell’ospedale “Parini” e nel Pgtu stesso, viale Ginevra dovrebbe diventare una hospital street, chiudendosi così al traffico privato. Su questo punto, però, il Comune ha deciso invece di non chiuderla.
Per le Navette Verde e Rossa si sta pensando alla gratuità per gli utilizzatori dei parcheggi di interscambio Sogno, Croix Noire, Cimitero e De la Ville.
Altri interventi, di natura più strategica – si legge nel documento – “potranno essere più efficacemente valutati nell’ambito del futuro Pums”, ovvero il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile. Anche perché coinvolgono maggiormente l’Amministrazione regionale e non solo.
Nel dettaglio sono:
▪ Il potenziamento della linea ferroviaria Aosta-Ivrea con la realizzazione di raddoppi selettivi e altre migliorie tecnologiche e regolamentari così da incrementare l’offerta complessiva e regolarizzare i collegamenti (cadenzamento 60 minuti).
▪ La revisione e il potenziamento del servizio extraurbano di bus lungo il fondovalle, da Pont-Saint-Martin ad Aosta e da Aosta a Pré-Saint-Didier/Courmayeur, con l’obiettivo di rafforzare l’asse portante della mobilità pubblica in senso est-ovest e di integrare l’offerta ferroviaria oggi e nel medio termine disponibile sulla tratta Aosta-Pont-Saint-Martin.
▪ L’integrazione tariffaria dell’intera rete del trasposto pubblico regionale, ovvero del servizio urbano di Aosta, del servizio extraurbano e del servizio ferroviario sulle relazioni interne alla Valle d’Aosta.
Nuove zone pedonali e Ztl
Il Piano prevede nuove aree e zone pedonali: sul lato sud di piazza della Repubblica dove ora sorge il parcheggio – come detto –, ma anche nel tratto più meridionale di via Bramafam, tra via Carducci e via Stévenin, nel punto in cui la strada attraversa la cinta muraria. A queste si aggiungono l’inclusione nella Ztl centrale di piazza San Francesco e delle vie limitrofe (via De Sales, via Hôtel des États, via Chabloz e via Xavier de Maistre) e di parte delle vie Piave, Losanna e Gramsci (con limite meridionale su via Festaz).
Diverso il discorso, si diceva, per viale Ginevra per il quale il Piano prevede la chiusura al traffico privato in prossimità dell’Ospedale Regionale, sulla quale il Comune ha però fatto marcia indietro – lo spiegava l’Assessore alla Mobilità Sartore durante l’incontro con i rappresentanti di categoria –, dato anche il tavolo di lavoro aperto con la Regione per l’ampliamento del “Parini” deciso definitivamente a maggio in Consiglio Valle e alla cantierizzazione dei lavori, che fa il paio con l’ipotesi progettuale di un nuovo ingresso al Pronto soccorso da via Roma.
Non solo, nel Piano è prevista l’attivazione delle “strade scolastiche”, ovvero aree pedonali temporanee nei pressi di alcuni istituti scolastici, in via Maggiore Cavagnet, viale della Pace, via Cretier e viale Matteotti.
La sosta e le “zone 30”
Il Piano porta con sé una serie di ambiti – le cosiddette zone 30 – all’interno dei quali “viene scoraggiato il traffico di attraversamento e innalzato il livello di sicurezza di tutti gli utenti della strada”.
Prevista poi “la parziale revisione del sistema della sosta, in particolare di interscambio e nel centro storico, conseguente al miglioramento dell’accessibilità pedonale, ciclabile e con il trasporto collettivo, alla revisione degli schemi di circolazione e alla riqualificazione urbana delle strade e delle piazze”.
Sistema nel quale rientra anche la realizzazione del nuovo parcheggio pubblico di Excenex – anch’esso, originariamente, nel “Piano periferie” –, per il quale è stato approvato il progetto esecutivo e i cui lavori partiranno nella primavera 2022.
I collegamenti con “Aosta in bicicletta”
Il tutto si collega al progetto “Aosta in bicicletta”, la rete di 14 km di pista ciclabile – per il quale è stato approvato il progetto esecutivo –, i cui lavori, anche in questo caso, prenderanno il via in primavera.
Nel documento si legge, tra i temi fondamentali del Piano, “l’inserimento di ulteriori itinerari ciclabili (a completamento della rete portante già prevista dal progetto Aosta in Bicicletta, a costruire una vera e propria rete di connessioni di valenza sovralocale, urbana e locale) e di servizi alla ciclabilità”.
Piani che si incrociano, come spiega – si legge nel Pgtu – “l’introduzione di una Ztl in via Rey (tratto via Hôtel Des Monnaies-viale Chabod), così da proteggere gli spostamenti pedonali e ciclabili, anche in relazione allo sviluppo degli itinerari del piano Aosta in Bicicletta, su strade caratterizzate da una sezione limitata”.
L’interconnessione tra aggiornamento del Piano e rete ciclabile parte da lontano: “il progetto ‘Aosta in Bicicletta’ – si legge ancora –, per il quale si è conclusa la progettazione definitiva, imposta il proprio schema di sviluppo degli itinerari sulle indicazioni del vigente Pgtu, di fatto attuando buona parte delle previsioni contenute nel Piano”.
Non solo, nel Pgtu è inserita una parte stessa del progetto sulle ciclabili, soprattutto il potenziamento della sosta per le biciclette – sia presso gli edifici scolastici, i servizi pubblici, i luoghi di interesse culturale ma anche diffusamente in tutta l’area urbana – prevedendo uno standard che imponga di convertire alcuni stalli (1 ogni 50) ora riservati alla sosta delle auto a spazi per la sosta delle due ruote. Quindi alle rastrelliere.
Progetto che si completa con la realizzazione di una velostazione in via Carrel, nei pressi dell’attuale autostazione dei pullman, dotata di parcheggi sicuri per biciclette, punti di ricarica per e-bike, pompe pubbliche e servizi a supporto, che dovrà essere però contestualizzato nel Pums e nel piano di settore che lo accompagnerà (il Biciplan).
Velostazioni per la sosta sicura delle biciclette saranno anche previste nei pressi dei parcheggi Parini e De La Ville per realizzare “nuove forme di integrazione modale auto-bicicletta per accedere all’area urbana di Aosta”.
Una risposta
e come al solito le aree verdi lasciano il tempo che trovano .. . Aosta come mq2 di verde urbano procapite è ultima tra le città italiane !!!!
Per poi non dimenticare del polo siderurgico “stategico” in pieno centro!