La comunicazione è arrivata nella mattinata di oggi: la Dda di Torino rinuncerà a replicare alle arringhe difensive nel processo “Geenna”, in corso al Tribunale di Aosta con dibattimento ordinario. La sentenza – la prima a riguardare l’esistenza di una “locale” di ‘ndrangheta in Valle (anche se un pronunciamento risale allo scorso luglio, per gli imputati giudicati con rito abbreviato dal Gup di Torino) – verrà pertanto anticipata a domani, mercoledì 16 settembre.
La discussione si è chiusa, con l’ultima delle arringhe difensive, nell’udienza di venerdì scorso, 11 settembre. Domani, il collegio presieduto da Eugenio Gramola (che si completa con i giudici Marco Tornatore e Maurizio D’Abrusco) entrerà in aula alle 9.30 e, in assenza di ulteriori interventi in aula, entrerà quindi in Camera di consiglio, da dove uscirà soltanto al momento di leggere il verdetto. Il calendario originario, in presenza della replica della Procura e delle conseguenti possibili contro-repliche dei difensori, prevedeva la sentenza per giovedì 17 settembre.
Il procuratore capo di Torino, Anna Maria Loreto, all’udienza del 9 settembre scorso ha chiesto condanne per i cinque imputati che arrivano ad un totale di 58 anni: 16 per il ristoratore Antonio Raso, 12 per il consigliere comunale di Aosta sospeso Nicola Prettico e 10 per il dipendente del Casinò Alessandro Giachino, accusati di essere stati “partecipi” della “locale” ‘ndranghetista; 10 anni a testa anche per il consigliere regionale sospeso Marco Sorbara e per l’ex assessore a Saint-Pierre Monica Carcea, imputati di concorso esterno nel sodalizio criminale.
0 risposte
speriamo in bene. E’ importante estirpare questi cancri prima che diventino incurabili
Vedremo questa volta in quanti applaudiranno…