Coronavirus, la spesa la fa il Comune di Aosta ma i soldi cominciano a mancare

Per la spesa per le famiglie in difficoltà è stata pioggia di richieste, con 350 chiamate in 4 giorni. Per le 152 spese fatte sono stati utilizzati 52mila euro sui 180mila anticipati al posto dello Stato. In piazza Chanoux si cercano nuove risorse.
Spesa supermarket market
Politica

La spesa, per le famiglie indigenti, la fa il Comune di Aosta ma gli oltre 180mila euro anticipati dall’Amministrazione, che saranno in seguito erogati dallo Stato a tutti gli Enti locali italiani per fronteggiare l’emergenza alimentare, stanno cominciando a scarseggiare.

Tante le richieste – il servizio è partito esattamente una settimana fa, il 2 aprile, e potenziato a stretto giro – piovute al centralino del Comune di Aosta, come ha spiegato il Consiglio l’Assessore alle Politiche sociali Luca Girasole: “I dati del servizio fino a martedì 7 aprile abbiamo ricevuto 350 chiamate in quattro giorni. Le pratiche considerate evadibili sono state 152, tutte evase entro le 14 di ieri”.

Nel dettaglio sono state 24 quelle riferite a nuclei monoparentali (che hanno diritto a 150 euro di spesa), 28 per i nuclei composti da due persone (250 euro) e 100 per quelli da tre o più persone (la cui somma prevista per l’acquisto di alimenti è di 350 euro).

Con i dati di ieri – ancora non “ufficiali” –, prosegue l’Assessore, “il totale complessivo è di 460 domande circa, 208 erogate o in fase di erogazione”.

Il problema di fondo, si diceva, è l’ammontare del finanziamento anticipato dal Comune e che ricalca quello statale. Cifra che già il Presidente del Celva Franco Manes – parlando dello stanziamento complessivo indirizzato in Valle per tutti i Comuni di 676mila 921 euro – aveva definito “irrisoria”.

Girasole, infatti, spiega: “Il totale di risorse utilizzate per le 152 spese fatte e consegnate alle famiglie è di 52mila 125 euro sui circa 180mila stanziati, per 343 euro di media per ogni spesa. La spesa media giornaliera che sosteniamo per acquistare gli alimenti per le famiglie è di circa 17mila euro. Va da sé che mantenendo questi ritmi dovremmo terminare le somme a disposizione tra 8/9 giorni lavorativi”.

Una manovra “bis”?

Anche se “virtuale”, perché in videoconferenza, in Consiglio comunale piovono le domande dalla minoranza. Sui punti vendita – quelli nei quali il Comune fa la spesa per le famiglie sono ad oggi due Carrefour, due Conad, la Lidl e due punti “di quartiere”, ovvero una Despar ed il Carrefour Express – qualche rimostranza arriva da Patrizia Pradelli, M5s: “Spiace molti il fatto che non ci si sia rivolti ai piccoli commercianti, o ad altri supermercati con prezzi più bassi. Si dovrebbe cercare di far lavorare tutti aiutando anche il piccolo commerciante e la piccola bottega, chiedendo magari anche di venirci incontro sui prezzi, un modo per il Comune per farsi promotore e dare un segnale positivo verso il piccolo dettaglio”.

Complicato, rispondeva l’Assessore: “Se non compriamo nei piccoli negozi è per costi più alti, il che significherebbe meno prodotti da portare alle famiglie, e per avere più prodotti a disposizione”.

Étienne Andrione, Misto di minoranza, invece chiede: “Sono stati utilizzati 50mila euro in 5 giorni. Quali sono le intenzioni per il prosieguo? Oggi potrebbe arrivare un decreto che prolunga le misure del Governo fino a fine aprile, i soldi rischiano di finire molto presto. Il Comune è pronto a subentrare con fondi propri una volta finiti quelli statali?”.

Richiesta alla quale si accodano Pietro Verducci (Misto di maggioranza) e Vincenzo Caminiti (Misto di minoranza) che oltre alle risorse chiedono un’azione rapida.

Girasole risponde: “Spero di poter intervenire con fondi nostri. La questione non dipende però dalla nostra volontà ma da una serie di fattori: i soldi bisogna averli, e bisogna contare che il nostro Bilancio subirà sicuramente delle mancate entrate. Ipotizzato che ci siano bisognerà valutare gli aspetti burocratici, i presupposti giuridici e magari anche un regolamento da approvare come Consiglio. Se si potrà mettere in piedi lo faremo, ma va fatto bene”.

E, a margine del Consiglio, aggiunge: “Vorrei comunque sottolineare le 208 spese consegnate o in fase di consegna in 5 giorni. Si può dire che si sarebbe potuto fare di più o farlo diversamente, ma abbiamo fatto e stiamo facendo. Tanti Comuni ancora non sanno cosa fare con quei soldi, noi li abbiamo già tramutato in prodotti per chi ne ha bisogno”.

I controlli sui prezzi

A margine il discorso si sposta su presunti “prezzi gonfiati” nei supermercati.

La Vicesindaca Antonella Marcoz spiega: “Alcuni aumenti sono stati segnalati, ne parlerò con la Guardia di Finanza per i controlli, perché non spettano al Comune. Segnalerò perché approfittare in questo momento della difficoltà delle persone non è assolutamente corretto”.

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