Il Pd chiude alle larghe intese: “Indispensabile ripartire dalla coalizione di Governo in essere”

La Direzione del Partito democratico, riunitasi ieri, chiude all'ipotesi "governissimo" e chiede di lavorare "per un allargamento ragionato" della maggioranza, attualmente a 18. L'obiettivo è ricomporre "un campo autonomista di sinistra e progressista". Ora la palla torna nel campo autonomista, con la Lega alla finestra.
La Direzione Pd
Politica

Il Partito democratico della Valle d’Aosta, cosa in genere affatto scontata, è unanime. Dalla Direzione dem di ieri, finita a tarda serata, è infatti arrivato un “noall’ipotesi di un governo della Regione di larghe intese”.

Per il Pd regionale – il segretario Luca Tonino l’aveva ripetuto a più riprese – si resta a 18. Con la possibilità di immaginare qualche allargamento. Quindi, con un occhio rivolto a Pour l’Autonomie.

In una nota di questa mattina Tonino infatti spiega: “Noi siamo coerenti con le scelte fatte fino ad oggi. Il Pd-VdA non è interessato a soluzioni politicamente confuse, pasticciate e poco comprensibili ai cittadini che chiedono serietà e stabilità, soprattutto in un periodo economicamente ancora più difficile per gli effetti della guerra in Ucraina”.

“A nostro avviso – prosegue il comunicato – è dunque indispensabile ripartire dalla coalizione di Governo in essere e lavorare per un allargamento ragionato con le forze politiche che si ritrovino d’accordo con un patto politico programmatico di legislatura e che siano affini politicamente rispetto all’idea di ricomposizione di un campo autonomista di sinistra e progressista, coinvolgendo le forze politiche nel lavoro di coordinamento e tessitura delle diverse sensibilità”.

Il rifiuto all’idea del “governissimo”, quindi, è un rifiuto alla formazione di una maggioranza che comprenda anche la Lega Vallée d’Aoste. Una delle poche cose che i due partiti hanno in comune visto che anche dai lidi del Carroccio il segnale era lo stesso: la direzione Große Koalition non piace. Neanche troppo tra le righe, le due forze politiche si sentono alternative.

La richiesta – lanciata in Consiglio Valle del capogruppo Uv Marguerettaz – di prendere spunto dal Governo Draghi, ad intese larghissime, si arena. Anche perché l’Esecutivo nazionale è formalmente tecnico, mentre qui si tratterebbe di governi con colore politico. Il “boccino” resta in mano agli undici autonomisti, che ora dovranno decidere da che parte andare.

Una risposta

  1. Se una cosa non funziona va cambiata. Se compro un auto e non funziona bene, e inutile che aspetto per vedere se il destino la potrà migliorare. La cambio. Se una giunta…un governo….chi si prende la responsabilità di fare andar bene le cose non funziona……si cambia.

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