Di ritorno dalla Francia l'Assessore regionale al Turismo e Cultura ha consegnato nelle mani della Presidente del Consiglio Emily Rini le sue dimissioni da tutti gli incarichi.
A scriverlo in una nota è il sindacato, che aggiunge: “Ci ritroviamo nuovamente in un baratro. Non bastano le dimissioni dagli incarichi del presidente della Regione, dei due assessori e del presidente di commissione, perché restano comunque in Consiglio Regionale”.
Concedere ai Valdostani la libertà di tornare a votare. È la richiesta emersa durante l’Assemblea della Lega Vallée d’Aoste, oggi a Montjovet che ha parlato di politici disposti a scendere a compromessi, contrapposti ai leghisti che preferiscono i gazebo al pacchetto di voti fornito dalla ‘Ndrangheta.
Raggiunta dai microfoni della Tgr regionale Bindi, già alla Presidenza della Commissione parlamentare antimafia, spiega che il Presidente della Regione non può avere le funzioni "relative al potere di scioglimento dei comuni per infiltrazioni mafiose".
Una lunga carriera politica con numerosi incarichi ai vertici per Antonio Fosson, Laurent Viérin e Stefano Borrello, che oggi si sono dimessi dalla carica di presidente della Regione il primo e di Assessori regionali gli altri due.
Fosson ha annunciato le dimissioni “per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre perseguito ed anche per salvaguardare la mia personale dignità".
In una nota l’associazione spiega: “Il presunto coinvolgimento di alcuni esponenti di spicco delle Istituzioni regionali, indagati per voto di scambio politico-mafioso, rappresenta un’ulteriore grave testimonianza del radicamento della 'ndrangheta sul territorio valdostano".
L’incontro tra l’allora Capo dell’Esecutivo e il supposto “broker” di voti della “locale” di Aosta, a 16 giorni dalle regionali 2018, è stato documentato dai Carabinieri con varie fotografie. Le intercettazioni successive confermerebbero l’accordo tra il politico e il sodalizio criminale.
"Nel ritenere opportune le indagini e gli approfondimenti su tematiche così delicate - aggiunge - esprimo massima fiducia nella magistratura, confidando che la stessa possa fare chiarezza il più presto possibile su queste vicende".
E' quando afferma l'ex Presidente della Regione, Pierluigi Marquis, il cui nome appare nell'annotazione dell’inchiesta “Egomnia”, depositata dal Pm Valerio Longi, nell’udienza di Geenna di ieri.
A scriverlo sono i pentastellati: "Esigiamo le immediate dimissioni dei consiglieri regionali che con i loro comportamenti hanno minato la più importante istituzione democratica della Valle d’Aosta”.
L'accusa è di scambio elettorale politico mafioso. Indagato anche il consigliere regionale Luca Bianchi. Tutti e quattro hanno ricevuto un avviso di garanzia nelle scorse settimane.
Nell'annotazione dell'inchiesta "Egomnia", depositata dal Pm Valerio Longi, nell'udienza di Geenna di ieri, gli inquirenti rilevano come alla luce anche di precedenti indagini “il volere elettorale del locale ha condizionato gli ultimi decenni della storia politica valdostana".