"Sinceramente faccio fatica a seguirla" ha detto Lucianaz al Presidente Bertin, sottolineando nel suo intervento la disabilità del Presidente del Consiglio regionale e chiedendo quindi di poter aver per iscritto gli interventi di Bertin o di farli leggere al suo segretario.
La maggioranza boccia la mozione di Pcp che chiedeva di avviare una riflessione in I Commissione acquisendo i documenti della richiesta di archiviazione dell'Inchiesta Egomnia. "Strumentalizzazione" e ancora "Non siamo un IV grado di giudizio".
Dopo il no di Renzo Testolin, sembra arrivato anche quello di Giulio Grosjacques. Nel frattempo ancora una volta la crisi della maggioranza resta fuori dal Consiglio regionale, fra le proteste della minoranza. Evolvendo si riserva l'ingresso in Giunta.
Nel tardo pomeriggio si riunirà il Comité Fédéral dell'Uv e domani la presidente del Leone Rampante Cristina Machet potrebbe invitare le delegazioni di movimenti e associazioni ad un confronto. Il condizionale è però d'obbligo, perché non è scontato che Lavévaz abbia una proposta da presentare agli alleati.
Ad affiancare il nuovo primo cittadino alla guida del paese saranno il suo vice, Pietro Lutzu, e i consiglieri della lista “Dialogo e apertura” che maggiormente hanno saputo convincere i propri concittadini.
Nove anni di Consiglio regionale sempre (o quasi) con maggioranze risicate, a 18. Ora si riparte da qui, da un “Lavévaz bis” alle porte che ricomincia dallo stesso scarto minimo tra consiglieri che, negli anni, ha visto cadere ogni tentativo di governo duraturo. E il primo banco di prova sarà il nuovo assessore con il voto segreto dell'aula.
“Oggi ritengo più opportuno, per la stabilità della maggioranza e per salvaguardare la continuità amministrativa della Regione, fare un passo indietro e ritirare la mia disponibilità da presidente incaricato", ha spiegato Testolin.
Libera e Cgil invitano, quindi, l’Osservatorio regionale antimafia a prendere posizione "affinché non venga ulteriormente lesa l’immagine della Valle d’Aosta".
Ieri, durante l'esame della Nota di aggiornamento al Def 2022 il deputato Manes è intervenuto sulla crisi energetica chiedendo "misure strumentali e puntuali a sostegno dei territori di montagna". La senatrice Spelgatti ha partecipato al primo tavolo sulla Montagna, spiegando che dal governo "le istanze del nostro territorio avranno lo spazio che meritano”.
"La confusione innescata dalle dichiarazioni degli ultimi giorni all'interno dell'Union Valdôtaine ci impedisce di partecipare a riunioni politiche congiunte" scrivono i gruppi di FP-PD, Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Stella Alpina e Evolvendo
Lavévaz ribadisce la disponibilità a proseguire l'incarico, Alliance rimanda la palla all'Uv, il Pd si schiera con l'attuale presidente della Regione. Le "geometrie variabili" a 18 sono finite?
In un rapido "vis-à-vis" l'Union ha comunicato agli alleati di governo la sua posizione: Testolin è ufficialmente in corsa per la presidenza della Regione. Dalla riunione emerge anche un dato politico: il "perimetro" della maggioranza rimane l'attuale, a 18 consiglieri. Il grande assente dell'incontro è stato Erik Lavévaz.
Oggi, i movimenti si sono incontrati. Anche se un nuovo “faccia a faccia” dovrebbe essere in agenda già domani. Gli alleati chiedono chiarezza all'Uv, alle prese con un Comité ed un gruppo consiliare spaccati al proprio interno. Incontro che, comunque, difficilmente sarà risolutivo.