Se da Roma il governo Meloni ha appena prorogato il termine di presentazione dei bilanci previsionali degli enti locali al 31 marzo, il Comune di Aosta – dopo quattro giorni di lavori delle Commissioni – chiuderà il suo, per la seconda volta di fila, entro l’anno corrente.
L’obiettivo è noto: evitare l’esercizio provvisorio – anche se la proroga nazionale lo scongiura –, e la gestione delle risorse, nei primi mesi dell’anno, suddivise in dodicesimi.
Nel previsionale 2023/25 – che pareggia ad oltre 88 milioni di euro – spicca un dato: gli aostani sono stati più ligi nel pagare tasse, tribute e imposte. A dimostrare il calo delle morosità è il famoso Fondo crediti di dubbia esigibilità – dove vengono accantonate le risorse che l’Ente prevede di non incassare – che nel giro di un anno passa da 3 milioni agli attuali 2,6.
Questione sulla quale “cuba” anche il nuovo Ufficio riscossioni introdotto nel 2021, che già sulle bollette dell’acqua, nel luglio 2022, aveva mostrato i primi frutti. La vicesindaca, e assessora alle Finanze, Josette Borre spiega: “Sono molto felice, è il primo risultato importante per un’attività che abbiamo cercato di mettere in piedi con tutte le nostre energie. Questo testimonia che l’intervento funziona così come l’operazione messa in campo per le riscossioni, anche se è solo un primo passo. L’obiettivo è di migliorare ancora, abbiamo intenzione di potenziare l’Ufficio e di uniformare le procedure”.
I numeri del bilancio previsionale
Degli oltre 88 milioni di euro di bilancio previsionale del Comune, 62,5 milioni arrivano da entrate correnti stimate per il 2023, che diventano 61 per il 2024 e poco più per il 2025. Una differenza, dice Borre, “che denota una probabile difficoltà più marcata per il 2024. Ci preoccupiamo, ma per ora attendiamo. Già per il 2023, dopo lo studio dei primi mesi, avevamo un delta importante tra l’obiettivo del pareggio e le nostre richieste”.
Sì, perché a far “quadrare il cerchio” – o meglio i conti – è il trasferimento regionale senza vincolo di destinazione, derivante dalla Legge 48, da 15,5 milioni ma, soprattutto, il milione di euro (sui 6,3 per gli Enti locali) arrivato dalla Regione per far fronte ai rincari energetici. A questi si aggiunge la copertura derivante dalla legge “Aosta capitale” da 1,5 milioni l’anno per tutto il triennio.
Riguardo le entrate in parte corrente – che ammontano al 70 per cento di quelle totali – il documento finanziario parla di incassi tributari da 21,3 milioni. Tra questi c’è l’Imu (prevista in leggero aumento), l’Irpef (che passa da 1,9 a 2,3 milioni), la Tari (che resta a 6,6 milioni) e l’Imposta di soggiorno (100mila euro).
A entrare nelle casse comunali – e a dover uscire in fretta – sono anche i primi stanziamenti Pnrr. Tra questi ci sono 12 milioni 700mila euro per il PINQuA (il progetto di riqualificazione del quartiere Cogne), 650mila e 450mila euro, rispettivamente, per il nuovo asilo nido e la nuova mensa scolastica del quartiere Dora, 900mila euro per il progetto di trasformazione del dormitorio in una stazione di posta (ovvero un centro di accoglienza multifunzionale) e 250mila euro per la ristrutturazione del condominio “Doravidi” di via Volontari del sangue – che un tempo ospitava il Progetto giovani – per realizzare quattro o cinque “alloggi domotici” che consentiranno alle persone con disabilità di essere autosufficienti.
In generale, dice Borre, “aumenta lo stanziamento per i servizi agli anziani. Finanziamo da subito con risorse importanti le manifestazioni turistiche e sportive, quelle per gli eventi culturali raddoppiano. I servizi integrati dell’Istruzione crescono da 2,6 a 3,3 milioni. Abbiamo previsto delle risorse per la revisione del Piano regolatore generale che ha superato i dieci anni”.
Un capitolo a parte lo merita l’avanzo di amministrazione. Borre “per evitare i titoloni sui giornali” spiega: “Fa effetto leggere che avanzano 49 milioni, ma la realtà è che la cifra non è quella perché sono fondi utilizzati o bloccati per la maggior parte. 19 milioni sono bloccati dalla garanzia per i crediti di dubbia esigibilità richiesta dalla legge. 500mila euro sono accantonati nel Fondo contenziosi e 1,4 milioni per tutti gli altri Fondi. 700mila euro sono vincolati a legge specifiche, 2,5 milioni da trasferimenti con vincolo, 1,6 milioni dalla contrazione dei mutui”.
Non solo: “Posso spoilerare i dati presunti del Rendiconto 2022. La cifra presunta partiva dall’avanzo 2021 e posso dire che l’avanzo libero che rimane ad oggi è di 7 milioni”.
La soddisfazione della Giunta
“Assieme alla Giunta siamo molto soddisfatti – ha concluso l’assessora –. Vediamo di fronte a noi un triennio in cui dovremo assorbire un aumento generale dei prezzi, dal caro energia che si ridistribuisce su tutti gli altri costi. Un esempio sono i 200mila in più per il parcheggio di Excenex. Nei prossimi tre anni dovremo fare i conti con questa difficoltà e lavoriamo in modo puntuale, rigoroso all’analisi del bilancio”.
Un appunto arriva dai banchi dell’opposizione, con qualche concessione: “Prendiamo atto della presentazione del previsionale – ha spiegato Paolo Laurencet, capogruppo di forza Italia –. È vero che c’è una parte di bilancio ingessata, ma ci sono anche scelte politiche che non condividiamo perché abbiamo un’altra visione, com’è normale che sia. Da fruitore, poi, sarei contento di pagare di più per un servizio migliore sugli impianti sportivi. C’è però soddisfazione perché l’Ufficio unico dei tributi comincia a funzionare, avevamo chiesto anche noi di ripristinarlo”.
Nonostante l’astensione – inevitabile nella “liturgia” politica – della minoranza, qualche apertura arriva anche dalla consigliera della Lega Sylvie Spirli: “Nel 2021 avevo parlato di un ‘libro dei sogni’. Non è il caso di questo bilancio. Si poteva fare sicuramente di più e anche meglio ma fa piacere siano state inserite anche alcune proposte presentate non solo del mio gruppo ma di tutta l’opposizione in questo anno”.
Il Comune punta sulla valorizzazione di “Casa Deffeyes”
Casa Deffeyes come il Caffè Nazionale? È questo l’obiettivo, inserito nel Documento unico di programmazione che accompagna il bilancio previsionale del Comune di Aosta, sul quale ha deciso di puntare l’Amministrazione del capoluogo. La storia della casa che ha dato i natali ad Albert Deffeyes, in via Croce di città, parte da lontano. Entrata e uscita dal Piano alienazioni comunale – l’ultima volta esattamente un anno fa –, ad un certo punto l’ipotesi era la sua trasformazione in un Ostello della gioventù, legato al tragitto della Via Francigena.
Ora i piani comunali cambiano: “Un’operazione che risulta interessante e che speriamo di portare a casa – ha detto la vicesindaca e assessora alle Finanze Josette Borre – è la valorizzazione di Casa Deffeyes. In realtà, si vorrebbe procedere con una concessione per la valorizzazione stessa”.
Una sorta di bando, simile a quello che ha permesso la riapertura dello storico locale in piazza Chanoux. Con tutte le differenze del caso: “Non sarà un’operazione al pari del Caffè Nazionale – ha aggiunto Borre –, perché quello era un locale già avviato in precedenza e con stretti vincoli sull’attività che si sarebbe svolta al suo interno. Casa Deffeyes, invece, ci permetterebbe di fare ragionamenti più ampi, più o meno come per le Arcate del Plot. Qui concentreremo le nostre energie come Servizio patrimonio”.
L’Imu resta invariata, arriva l’azzeramento per chi ospita i rifugiati
Riguardo l’Imu – l’Imposta municipale unica –, il Comune non prevede modifiche sulle aliquote per l’anno di imposta 2023. Con una novità: “L’unica elemento che aggiungiamo e che ci è sembrato molto importante visti i trascorsi dell’ultimo anno – ha spiegato sempre l’assessora –, un punto relativo alle unità immobiliari abitative concesse ai rifugiati con permesso di soggiorno temporaneo. In questa casistica azzeramento l’aliquota”.
“Abbiamo fatto molte riflessioni su questo punto – ha aggiunto –. A seguito del conflitto in Ucraina siamo stati contattati dalla Protezione civile e dalla Croce rossa per conoscere i cittadini che hanno messo le loro abitazioni a disposizione di queste persone in difficoltà in modo molto generoso, e senza tornaconto. Ho insistito per l’azzeramento, piuttosto che sul comodato d’uso gratuito. Perché nel caso dei rifugiati questo è un gesto di estrema generosità incondizionata”.
A votare contro la delibera, in Commissione, è Paolo Laurencet di Forza Italia. Il perché è presto detto: “Si continua a far pagare un’aliquota più alta agli immobili vuoti, che non sono seconde case né case di vacanza. Sono immobili che i cittadini hanno ereditato senza essere dei magnati o dei benestanti. E che spesso non si riescono ad affittare. Qui si parla di immobili vuoti, su cui si pagano le spese e un’ulteriore percentuale Imu rispetto a chi riesce ad affittare e ottenere così una rendita. Inoltre, ci aspettavamo un po’ più di coraggio anche sul comodato”.
Lavori pubblici e gestione del territorio
Nel 2023 l’appalto per la demolizione dei “grattacieli” di quartiere Cogne
Ad inizio 2022 la questione era diventata un vero e proprio “rompicapo”. Poi, erano arrivati segnali di cauto ottimismo. Oggi, invece, è arrivato – sembra – un passo decisivo per una soluzione finalmente a portata di mano: l’appalto integrato. Il 2023 sarà infatti – nei piani comunali – l’anno che segnerà il destino dei “grattacieli” di Aosta, in quartiere Cogne, dopo gli “intoppi” degli scorsi mesi, ovvero il ritrovamento di ingenti quantità di amianto, e non solo, durante i carotaggi fatti sulle strutture e che ha fatto ipotizzare anche il trasporto fuori Valle delle macerie invece del loro “intombamento” nel sottosuolo.
A spiegarlo, durante le Commissioni riunite per il bilancio previsionale del Comune di Aosta e del Documento unico di programmazione collegato, l’assessore ai lavori pubblici e alla gestione del territorio Corrado Cometto. “Finalmente è stato redatto e consegnato il progetto definitivo per la loro demolizione – ha detto –. È un progetto molto composito, ci avviciniamo ai 4 milioni di euro. Bisognerà procedere alla verifica e alla validazione nei primi mesi del prossimo anno per poter così avviare la gara. Sarà un appalto integrato, e questo è un caso che si presta dal momento che l’impresa potrà mettere in funzione la tecnologia in suo possesso aggiungendo migliorie alla realizzazione dell’opera di demolizione”.
O meglio: “In questo momento gli Uffici stanno incaricando il professionista che si occuperà della verifica del progetto definitivo, per proseguire con l’appalto integrato. Quindi si arriverà alla progettazione esecutiva e alla demolizione degli edifici. Cosa che dovrebbe avvenire nel 2023”.
Una nuova “velostazione” in vista a Montfleury
Riguardo il progetto “Aosta in Bicicletta”, la rete di 14 km di piste ciclabili in costruzione in città, Cometto spiega: “È un progetto complesso da 4 milioni di euro. I lavori sono in fase avanzata così come la progettazione delle due velostazioni previste nei parcheggi ‘Parini’ e ‘de la Ville’”. Con una novità: “Probabilmente si riuscirà a farne un’altra fuori progetto. La Regione ha proposto infatti di realizzarne una a Montfleury, nei pressi del parcheggio del cimitero”.
Un distaccamento dei Vigili del fuoco sulla collina di Aosta
Oltre ad aggiornare l’aula sull’andamento dei lavori e del verde pubblico, Cometto ha messo sul piatto anche un’altra piccola novità ancora in embrione. “Abbiamo pensato di accogliere una richiesta che gli abitanti di Excenex e Arpuilles chiedono da tempo. C’è, infatti, uno studio di fattibilità per realizzare un distaccamento dei Vigili del fuoco a metà strada tra le due frazioni. Questo permetterebbe di svincolarli dal pagamento degli affitti e darà modo di organizzarsi meglio, con una palazzina composta da due garage e da un piccolo spazio che farà da ufficio e sede comune per le questioni più amministrative”.
Ambiente, pianificazione territoriale e mobilità
Nel 2023 il passaggio alla tassa puntuale per i rifiuti
Nel 2023 Aosta passerà alla tassa puntuale per la raccolta dei rifiuti. L’ha spiegato, durante i lavori delle Commissioni consiliari che analizzano il bilancio ed il Documento unico di programmazione, l’assessore cittadino all’ambiente, alla pianificazione territoriale e alla mobilità Loris Sartore.
“Con il nuovo contratto del servizio di raccolta rifiuti – ha detto – sono in corso di avvio differenti modalità di gestione. Si arriverà all’applicazione della tassa puntuale. Sarà quindi necessaria una revisione del regolamento comunale dei rifiuti. L’appalto stesso era stato confezionato per arrivare al miglioramento della qualità e della quantità della raccolta differenziata. Il passaggio alla tassa puntale sarà molto importante”.
“Si tratta di una diversa tariffazione e un diverso pagamento, anche in funzione dei quantitativi di indifferenziata che si producono – ha aggiunto Sartore –. I bidoni avranno una calotta che leggerà la quantità di rifiuti conferiti da ogni famiglia ed il numero di conferimenti”.
I permessi ztl gestiti dai cittadini
Tra le novità del Dup anche un nuovo sistema per le zone a traffico limitato delle città. Sartore spiega: “Nel corso del 2021 abbiamo affidato un incarico a In.Va per individuare una società che proponesse un sistema di gestione nuovo, con un software specifico, per le ztl. La società è stata individuata, nel corso del prossimo anno saremo dotati di questo software sia per gli aspetti di gestione dei varchi d’accesso e conseguente delle sanzioni per i trasgressori, ma anche per il rilascio dei permessi. La flessibilità di questi mezzi permetterà ai cittadini di gestire direttamente le richieste. È un grande passo avanti verso la digitalizzazione e la semplificazione”.
Politiche sociali, abitative e pari opportunità
Il 2023 sarà l’anno del nuovo “bando anziani”
Intanto, il 2023 sarà l’anno del nuovo appalto sui servizi agli anziani del Comune di Aosta, che prende il posto del discusso – e controverso – bando avviato nella scorsa consiliatura. A dirlo, durante i lavori delle Commissioni consiliari congiunte per l’esame del bilancio previsionale del capoluogo e del Documento unico di programmazione che lo accompagna, l’assessora alle Politiche sociali Clotilde Forcellati.
Con un obiettivo dichiarato: fare un “bando anziani” diverso dal precedente. “Arriviamo alla rivisitazione dell’appalto – ha detto Forcellati in aula –. Con gli Uffici, da tempo, stiamo facendo una riflessione anche sulla base di nostre importanti richieste per aumentare la qualità e la presenza ed il minutaggio degli operatori. Rivedere questo appalto è un grosso sacrificio che l’Amministrazione mette in atto. Rivedere l’appalto vuol dire mettere più denaro ma non solo, vuol dire chiedere più cose”.
E ancora: “Abbiamo parlato del numero di operatori, di aumentare il minutaggio di assistenza che oggi è sufficiente ma, a nostro parere, ancora basso – ha proseguito l’assessora –. Vogliamo aggiungere anche l’animazione, la parte cioè che aiuta a cogliere ancora le capacità cognitive importanti nell’anziano. Si può e si deve fare. Abbiamo pensato, per il 2023, di rivedere non solo l’appalto, quindi lo strumento, ma anche i suoi contenuti. E questo ha rappresentato e rappresenta un grosso sforzo e investimento economico. Eravamo ancora nel ‘2+2’. Potevamo andare in proroga di altri due anni. Invece abbiamo deciso, ed è una scelta coraggiosa, di rifare il bando per migliorare”.
Brocherel: qualcosa si muove?
Altro tema annoso, dopo l’avviso di gestione approvato ad aprile, qualcosa si muove sul fronte “Brocherel”, il centro di corso Ivrea che da tempo aspetta di conoscere il proprio destino. In Commissione, Forcellati ha spiegato: “Il Partenariato pubblico privato continua. Le interlocuzioni ci sono. Un operatore ha presentato un progetto. Ora siamo nella fase importante di rivisitazione con i tecnici ed i legali per un progetto che deve prevedere quelle migliorie di cui l’Amministrazione ha proprio bisogno. Quando ci sarà, a breve, il progetto verrà messo a gara”.
“Potranno partecipare sia il proponente attuale sia tutte le imprese – ha detto ancora –. Sarà un bando gestito dalla Centrale unica di committenza perché gli importi relativi ai lavori sono decisamente inferiori rispetto a quelli dei servizi. Parliamo di un appalto attorno ai 40 o 50 milioni di euro, per una concessione per vent’anni. Andiamo avanti ma non è facilissimo. È una grande grande sfida per il Comune”.
Il Giacosa riaprirà la sua stagione culturale nell’autunno 2023
La prima giornata di riunioni ha portato qualche risposta sull’apertura per il Teatro “Giacosa” per il quale nel frattempo sono stati approvati i lavori di efficientamento energetico e del Café du Théâtre. La stagione teatrale/culturale della struttura cittadina, nei piani dell’Amministrazione, prenderà il via in autunno.
Come ha spiegato il sindaco Gianni Nuti: “È nostra intenzione concludere l’iter della coprogrettazione entro il primo semestre del prossimo anno, contando che dobbiamo rendicontare il nuovo quadro normativo di riferimento e l’assetto gestionale scelto, molto innovativo. Con ogni probabilità ci sarà, per snellire le procedure, un affidamento dei lavori necessari per la riapertura del Café du Théâtre che riguardano il rifacimento dell’impianto elettrico. Al suo interno ci sarà una parte con le spese di manutenzione straordinaria. L’obiettivo è quello di arrivare ad aprire con questa nuova governance gli spazi e dare il via in autunno alla stagione teatrale, culturale e musicale 2023/24 appannaggio di tutti gli enti del territorio”.
Istruzione, cultura e politiche giovanili
Il quartiere Cogne non avrà la sua biblioteca, si lavora per un nuovo campo da basket
L’idea era spuntata fuori tre anni fa, nella scorsa consiliatura. La sperimentazione di una biblioteca nel quartiere Cogne, rilanciata a inizio 2021, non partirà mai. A spiegarlo l’assessore all’Istruzione, cultura e politiche giovanili Samuele Tedesco: “Non sarà possibile avere una biblioteca come previsto, ma sarà un polo culturale in cui all’interno inseriremo personale bibliotecario per 15 ore per entrare così nel Sistema bibliotecario valdostano”.
Il problema è presto detto: “Si parla del carico d’incendio – proseguito Tedesco –. Nn possiamo mettere più di 4.456 chili di carta all’interno della struttura, che equivalgono circa a 2.000 libri. Ma questo luogo comune sta nascendo grazie ai patti di collaborazione con la Sfom per mettere in piedi attività culturali e formative per i residenti”.
Intanto, mentre è fresco di presentazione il programma di interventi di riqualificazione del quartiere, l’assessore aggiunge qualche dettaglio legato alle sue deleghe: “Il campetto da basket di via Vuillerminaz è un luogo molto vissuto ma a volte un po’ abbandonato a causa dello stato in cui versa della struttura. Per questo già stati stanziati i fondi per il rifacimento completo del manto e dei canestri cui si legheranno anche una serie di eventi”.
L’intervento, si legge in una determina dirigenziale, prevede anche la “successiva realizzazione di decorazione pavimentale” per un importo stimato complessivo, onnicomprensivo, di 32mila 550 euro che – sulla scia di quanto fatto di fronte alla scuola “Lexert” – assume i contorni di “un intervento di cosiddetta ‘urbanistica tattica’ volto al recupero e alla riqualificazione di spazi urbani anche attraverso interventi di ‘Street art’”.
Nasce “Coincidenze d’artista”, quando le pensiline dei bus diventano arte
Tra le riconferme, come quelle di Enfathéâtre e del suo spin off Fun Théâtre – nel Documento unico di programmazione del Comune spunta “Concidenze d’artista”. Tedesco ha spiegato: “Uno dei nostri obiettivi era far sì che Aosta avesse eventi di carattere originale, che non ci fossero in altre parti d’Italia. Abbiamo previsto la programmazione di questa iniziativa che abbellirà le pensiline degli autobus grazie agli interventi di artisti locali e non”.
Leggere anche nelle frazioni e un obiettivo: destagionalizzare gli eventi
Non solo: “Abbiamo in programma un festival di cinema, uno musicale per i giovani e uno per favorire la lettura – dice ancora l’assessore –, attraverso un modello nuovo che parte dal Bilbiobus per aiutare le frazioni alte con questo servizio. Gli eventi riconfermati dopo una valutazione del gradimento del pubblico, invece, vedranno un obiettivo preciso: la loro destagionalizzazione, fatta ragionando sui dati”.
Finanze, polizia locale e servizi demografici
Le Arcate del Plot saranno parte della nuova Università
Tema annoso – sulla struttura insiste da tempo un’idea di project financing pubblico-privato mai andato davvero in porto –, le Arcate del Plot, poste appena all’ingresso del Centro storico, proprio all’imbocco di via Aubert e da tempo abbandonate a sé, faranno parte del nuovo polo universitario.
“Stiamo discutendo con l’Università per uno spazio che affiancherà lo studentato – ha spiegato in aula la vicesindaca, e assessora alle Finanze, Josette Borre. Si sta lavorando in quella direzione, per dare alla struttura una sua connotazione, seppur distante da quella immaginata in passato. È però importante recuperare quella parte, alle porte del Centro storico, abbandonata”.
L’implementazione della videosorveglianza
“L’anno scorso – sempre Borre – abbiamo parlato dell’ampliamento della videosorveglianza al quartiere Cogne, e stiamo tentando di portare a casa la conclusione dei lavori. Sul 2023 vogliamo proseguire dando la precedenza a tutta l’area dell’autostazione e la zona limitrofa (già oggetto di uno studio di fine 2021, ndr.). Avevamo anche tentato di presentare un progetto ministeriale che però non ha ottenuto il finanziamento”.
“Nel 2023 finanzieremo questa porzione – ha aggiunto –. Nel 2024 abbiamo immaginato il prosieguo della linea sul Centro città: piazza Chanoux e le Porte Pretorie. Anche in virtù di quanto avvenuto appena prima del Marché Vert Noël faremo delle riflessioni anche sulle tre piazze che potrebbero diventare un luogo per allestimenti importanti e potrebbe essere strategico avere un presidio delle telecamere”.
Sviluppo economico, promozione turistica e sport
Raddoppiati i fondi in bilancio già a fine anno
La mattinata di oggi si è aperta con l’audizione dell’assessora allo Sviluppo economico, alla Promozione turistica e allo Sport Alina Sapinet. Per lei, il nuovo documento finanziario del capoluogo prevede – in questa fase di preventivo – un investimento libero che ammonta a circa 400mila euro, il doppio rispetto a quelli destinati a fine 2021.
“Avere i fondi già destinati a fini dicembre per organizzare le attività – ha spiegato Sapinet – è una cosa molto positiva. La carenza di organico e la mancanza di risorse mette da sempre in crisi il settore di cui mi occupo, e generalmente si deve aspettare la variazione di bilancio. Sicuramente la manifestazione principale è il Marché Vert Noël, e questo permette di impostare già una serie di manifestazioni in anticipo. Avere i fondi già a dicembre è un vantaggio”.
Sapinet non fornisce molti dettagli, se non che si sta proseguendo nell’interlocuzione sul comprensorio Aosta-Pila – un primo passo è stato deliberato da Aosta, Gressan e Charvensod a fine ottobre –, in attesa di una modifica dello statuto per partecipare al consorzio. A questo si aggiunge la conferma dell’adesione alla Via Francigena e l’attesa di offerte private per mettere mano alla struttura del mercato coperto.
“In questo momento – spiega Sapinet passando poi alle deleghe sullo sport – parte l’iter di co-progettazione per il PalaIndoor, e mi preme trovare una soluzione per il tennis così come per il Palaghiaccio. Avendo deciso di farne uno nuovo cerchiamo di mandare avanti il leasing in costruendo sul tavolo”.
Le critiche dell’opposizione
È proprio Sapinet a finire maggiormente tra le critiche che piovono dai banchi dell’opposizione. Dai lidi de La Renaissance, Eleonora Baccini, sugli eventi, lamenta “un copia/incolla dello scorso anno. Pensavo che oggi ci venissero date indicazioni più approfondite, una scelta politica sulla direzione da prendere. Ora bollono in pentola 400mila euro, le cose si possono fare se c’è volontà una concreta”.
Linea sposata anche dal consigliere. In quota Lega, Bruno Giordano: “Fa piacere ci sia un equilibrio di massima tra i vari assessorati, che pare dimostrare una visione più panoramica dell’amministrazione. L’assessora non può dire che tutto è importante. Fare politica vuol dire fare delle scelte, partire con un investimento libero di 400mila non è stessa cosa che partire da 120mila. Regge poco il discorso del copia/incolla. Quest’anno, ci voleva di più: nelle scelte politiche e nell’investire quando si crede in qualcosa”.
Giordano si è concentrato anche sulla Cittadella dei Giovani: “Bisogna ripensarla, così è una ‘idrovora’ di risorse”. Questione sulla quale converge l’assessore Tedesco che parla della necessità di rivederne il modello gestionale puntando su un assetto co-progettuale, magari tra pubblico e privato, come avvenuto per il “Giacosa”.