Coronavirus, cronaca della seconda e terza ondata in Valle d’Aosta
7 novembre – Focolaio in un centro anziani
Un focolaio scoppia nel centro polivalente di Via Saint-Martin-de-Corléans di Aosta, con 12 dei 13 ospiti positivi al Covid 19. Tutti in buone condizioni sono stati trasferiti in 5 presso l’Ospedale Parini di Aosta e gli altri 7 presso la struttura di Variney riattivata di recente per accogliere i pazienti inviati dall’ospedale sono soggetti Covid positivi non autosufficienti, in condizioni cliniche stabilizzate.
15 ottobre – Micro focolaio al Père Laurent: tre anziani positivi
Tre anziani ultraottantenni sono stati ricoverati, per precauzione, nel reparto di malattie infettive dell’Ospedale Parini di Aosta dopo esser risultati positivi al Covid. Tutti negativi gli altri ospiti della struttura, sottoposti prima a tampone rapido e poi molecolare.
12 ottobre – La Valle d’Aosta è la regione Ue con il maggior numero di morti Covid in rapporto agli abitanti
Con 377 morti ogni 100mila abitanti da inizio Pandemia a giugno 2021 la Valle d’Aosta è la regione Ue con il maggior numero di morti Covid in rapporto agli abitanti. Il dato emerge dal nuovo barometro del Comitato delle Regioni Ue, che segnala però come il dato risenta delle diverse modalità di conteggio dei decessi Covid-19 degli Stati dell’Unione. Guardando alla “mortalità in eccesso” (quindi tutti i decessi per qualsiasi motivo) la Valle è settima con un +28% nel 2020.
6 ottobre – Firmata l’ordinanza per evitare le quarantene nelle scuole
Mentre, dalla fine della prima settimana di riapertura delle scuole, si susseguono le quarantene, il Presidente della Regione firma un’ordinanza apposita. A venir adottato è un Protocollo sperimentale per evitare di mettere in isolamento le classi intere. Studenti e docenti verranno sottoposti a tre test: al primo giorno, a cinque e a dieci giorni dalla rilevazione del primo caso di positività. Chi non aderirà ai test molecolari su saliva osserverà il periodo di quarantena previsto dalle indicazioni ufficiali.
21 settembre – Dopo due mesi la Valle d’Aosta registra un nuovo decesso
La Valle d’Aosta dopo tre mesi torna a registrare un nuovo decesso per Coronavirus. Si tratta della 93enne lombarda, in vacanza a Courmayeur, che da qualche giorno era ricoverata nel reparto di rianimazione dell’Ospedale Parini di Aosta.
3 settembre – Valle d’Aosta regione a basso rischio
Si è abbassata la classificazione di rischio della Valle d’Aosta per il contagio da Covid-19, che ora è indicata come “bassa” assieme a Sardegna, Toscana e Umbria. La Sardegna, che presenta alti indicatori ospedalieri (15% per l’area medica e intensive sopra il limite con il 13,2%), vede invece i nuovi casi Covid segnalati in settimana con trend in discesa (totale 1483), anche se i focolai sono in aumento. Questo è il quadro contenuto nel documento del monitoraggio settimanale all’esame della Cabina di regia, dati al primo settembre relativi alla settimana 23-29 agosto.
Secondo il report settimanale del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, sale invece a 1,13 l’indice Rt puntuale sulla trasmissibilità del Covid-19 in Valle d’Aosta: la scorsa settimana era 0,92. Il tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri e quello in terapia intensiva è 0%. La percentuale di tamponi risultati positivi è al 3%.
29 agosto – Torna Covid free l’Ospedale regionale Parini di Aosta
I due ricoverati nel reparto di malattie infettive sono stati infatti dimessi. L’ultima volta era stato a inizio luglio, quando per circa tre settimane l’ospedale non aveva avuto ricoveri di pazienti positivi al coronavirus. Dal 19 maggio scorso resta covid free la rianimazione.
3 agosto – 28 nuovi positivi
Impennata di nuovi positivi, 28 nelle ultime 24 ore. Per risalire ad un dato simile bisogna ritornare a fine maggio del 2021. Dei 28 nuovi positivi undici appartengono a due focolai che hanno avuto origine in due locali, uno al Colle del Gran San Bernardo e l’altro a Gressoney-Saint-Jean.
Dei quattro ricoverati: uno non è vaccinato, un altro, proveniente dall’Africa, è vaccinato con il siero cinese “di cui ci si aspettava una minore efficacia”, un altro, proveniente dal Marocco “ha il Green Pass, ma non è chiaro se abbia completato il ciclo vaccinale con il siero Astrazeneca”, mentre un’altra signora anziana, con patologie pregresse, ha completato il ciclo vaccinale a marzo. “Ha un’infezione che richiede l’ospedalizzazione – racconta il primario di Malattie Infettive Silvia Magnani – ma senza gli anticorpi del vaccino verosimilmente avremmo dovuto metterle il casco”.
25 luglio – l’Ospedale Parini non è più Covid free
Salgono a 46 i positivi al Covid-19 in Valle d’Aosta. Ma, soprattutto, torna ad esserci un ricoverato, dopo che i reparti sono stati vuoti da tempo.Gli atri 45 positivi attuali, invece, sono tutti in isolamento domiciliare.
16 luglio – Focolaio fra turisti spagnoli a Valtournenche
Quattro turisti spagnoli trovati positivi in un albergo di Valtournenche. In isolamento l’intera comitiva di 30 persone.
16 luglio – Accertati i primi quattro casi di variante Delta
La positività, riscontrata dal Laboratorio di analisi cliniche, è stata confermata con il sequenziamento effettuato dall’Istituto Zooprofilattico di Torino. I pazienti, quattro uomini maggiorenni, residenti in Valle d’Aosta, sono sottoposti a sorveglianza sanitaria a domicilio e sono in buone condizioni cliniche.
5 luglio – L’ospedale Parini torna ad essere “Covid-free”
L’ospedale Parini di Aosta è Covid-free. Lunedì 5 luglio 2021 è stata infatti dimessa l’ultima paziente ricoverata con positività al virus Sars-Cov2, una donna ultraottantenne, residente in Valle. Le sue condizioni cliniche, come comunicato dall’Usl, erano buone.
11 giugno – Chiude il reparto Covid del Parini
È stato chiuso il reparto Covid dell’Ospedale “Parini”. Tre tra i pazienti positivi rimasti sono stati attualmente trasferiti nel reparto di Malattie infettive, mentre gli altri due, in condizione più stabile, verranno spostati alla microcomunità di Variney. Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati in Valle d’Aosta 4 nuovi positivi, dopo aver testato 143 persone. Con 8 guariti, il numero degli attuali positivi scende a 112 (-4). Nella settimana dal 4 all’11 giugno i nuovi positivi al Covid-19 sono stati 31 ogni 100mila abitanti.
Si allontana ancora la zona bianca. La Valle d’Aosta sarà l’ultima regione a diventarlo
Ultima regione italiana a diventare gialla, ultima regione italiana a diventare bianca. Il “liberi tutti” in Valle d’Aosta non arriverà prima del 28 giugno. Dal 28 maggio al 3 giugno la nostra regione, infatti, ha registrato 56 casi ogni 100mila abitanti, ma per varcare la zona bianca serve un’incidenza dei contagi inferiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive.
Con il passaggio in zona bianca decade il coprifuoco, oggi fissato alle 23, destinato a slittare alle 24 dal 7 giugno, per essere poi tolto dal 21 giugno. Inoltre tutte le attività posso riaprire i battenti, ad eccezione delle discoteche. Naturalmente resta l’obbligo di mascherina, anche all’aperto, e il divieto di assembramenti
Per i colori delle regioni nuovo sistema basato su incidenza dei contagi e ricoveri
Il nuovo decreto legge entrato in vigore il 18 maggio ha ridisegnato i parametri che definiscono il rischio delle regioni. Per capire in quale zona si collocherà una singola regione si dovrà tenere conto di due parametri: l’incidenza settimanale dei contagi rapportata a 100mila abitanti e il tasso di occupazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva per pazienti Covid.
Per la zona bianca è richiesta un’incidenza settimanale dei contagi è “inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti per tre settimane consecutive”. Difficile immaginare, quindi, per la Valle d’Aosta un “liberi tutti” prima di metà giugno.
Per la zona gialla “l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 50 e inferiore a 150 casi ogni 100.000 abitanti” oppure “l’incidenza settimanale dei casi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti”, ma si verifica una delle due seguenti condizioni: o “il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid-19 è uguale o inferiore al 30%“, oppure “il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid-19 è uguale o inferiore al 20%”.
Per la zona arancione l’incidenza settimanale dei contagi “è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti” e il tasso di occupazione dei pazienti Covid è compreso tra il 30 e il 40% in area medica, e il 20 e il 30% nelle terapie intensive.
Per le zona rossa le regioni l’incidenza settimanale dei contagi è” pari o superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti “oppure “l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 e inferiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti” e “il tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti Covid-19 è superiore al 40% e il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti Covid-19 è superiore al 30%”.
L’indice di diffusione del contagio, l’Rt, continuerà a pesare sul monitoraggio settimanale fino al 16 giugno, ma in caso di discordanza delle valutazioni con i nuovi criteri, le Regioni verranno collocate nella fascia di colore inferiore
25 maggio – Chiude il reparto Covid 2
Dopo due mesi di attività chiude il il reparto Covid-2 dell’ospedale Parini di Aosta. Era stato riaperto a metà del marzo scorso, nel pieno della terza ondata di contagi. I pazienti positivi, una quindicina in tutto, sono ricoverati in malattie infettive e nel reparto Covid-1 (ex neurologia).
24 maggio – Anche la Valle, come il resto d’Italia, entra in “zona gialla”
La Valle d’Aosta da lunedì 24 maggio si è tinta di giallo. La conferma è arrivata qualche giorno prima, il 21, dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, che dalla sua pagina Facebook anticipa l’ordinanza che assegna alla nostra regione, l’ultima rimasta arancione, la nuova fascia. Il giorno stesso il Presidente Lavevaz firma l’ordinanza regionale: dal 24 maggio, con il coprifuoco che si sposta alle 23, si può ricominciare a cenare nei locali anche al chiuso.
19 maggio – Si svuota il reparto di rianimazione dell’Ospedale Parini di Aosta
A seguito di due decessi e del trasferimento di un altro paziente, negativizzatosi, nella rianimazione “pulita”, si svuota la terapia intensiva Covid dell’Ospedale Parini di Aosta. Nei reparti Covid ordinari risultano ricoverati 23 pazienti.
14 maggio – Piccolo focolaio alla struttura riabilitativa Dahu
Desta preoccupazione un nuovo focolaio, sviluppatosi a Brusson, all’interno della struttura residenziale riabilitativa Dahu. Sono sei i pazienti ricoverati al Parini, nessuno dei quali in Terapia intensiva. Dalla Cooperativa che gestisce il servizio fanno sapere che al momento in struttura sono presenti 51 ospiti, 13 positivi di cui 6 ricoverati in ospedale in buone condizioni, prossimi al rientro in comunità.
Degli operatori, due sono risultati positivi ma attualmente non prestano servizio a Dahu. Gli altri risultano vaccinati all’80% e non sono stati riscontrati operatori contrari alla vaccinazione. La residenza si trova in isolamento e sta adottando tutte le strategie utili per contenere la diffusione della pandemia.
Le attività riabilitative proseguono comunque con regolarità – spiegano ancora da Brusson -, avendo particolare attenzione alle norme di sicurezza, come prosegue la DAD per i pazienti minorenni ospitati. Inoltre, sono garantiti i contatti con i familiari tramite videochiamata o chiamata semplice.
4 maggio – La Valle chiede di eliminare l’automatismo dei 250 casi per la zona rossa
Il governo regionale riesce a farsi approvare dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome due proposte di modifica al Decreto riaperture. Il primo emendamento prevede che possa venir meno l’automatismo dell’introduzione della zona rossa legata al solo valore numerico dei 250 casi per 100.000 abitanti, nei casi in cui gli altri indicatori di monitoraggio siano compatibili, invece, con uno scenario di tipo 1 (basso rischio). Il secondo chiede invece di prolungare la validità del certificato verde Covid-19 a far data dal completamento del ciclo vaccinale a 12 mesi (in sostituzione dei 6 mesi attualmente previsti), coerentemente con quanto approvato dal Parlamento europeo per il Certificato EU Covid-19 “Green Pass”.
30 aprile – Dopo una sola settimana è di nuovo “zona rossa”
Una sola settimana. Tanto è durata la “zona arancione” in Valle d’Aosta, condannata dai dati, 265 casi ogni 100mila abitanti nei sette giorni, 15 sopra il limite dei 250, a tornare – unica regione d’Italia – in “area rossa”. Il Presidente Erik Lavevaz, attraverso un’ordinanza regionale, contestualizza la “zona rossa” alla specificità del territorio valdostano e della sua situazione epidemica, consentendo l’apertura delle attività commerciali di dettaglio e dei servizi alla persona.
23 aprile – La Valle torna in “zona arancione” e riapre ai proprietari delle seconde case
Dopo un mese in “area” rossa la Valle torna a colorarsi di arancione. A stabilirlo le nuove ordinanze del Ministro della Salute Speranza. Da lunedì 26 aprile hanno riaperto i servizi alla persona ed i negozi, e sono venuti meno i limiti nella mobilità all’interno della regione. L’ordinanza firmata da Lavevaz, invece, riapre le porte della Valle ai proprietari di seconde case.
21 aprile – Varato il decreto sulle riaperture, gli studenti delle superiori tornano in classe dal 26 aprile
Il Governo Draghi ha varato il decreto che ripristina la “zona gialla” in Italia, dopo aver anticipato il tutto illustrando la “road map” delle riaperture. La Valle d’Aosta, ancora in “rosso”, può sperare solo nella zona arancione ma può però garantire l’attività in presenza ad almeno il 70 per cento degli studenti delle scuole superiori, fino al 100 per cento.
10 aprile – Superati i 10mila contagiati in Valle d’Aosta dall’inizio della Pandemia
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 78 nuovi contagi in Valle d’Aosta, numero che porta i contagi dall’inizio della Pandemia a 10.013.
09 aprile – Raggiunti i duecento decessi nella seconda e terza ondata
Con la morte sul territorio di due uomini di 90 e 96 anni le vittime dall’inizio della Pandemia salgono a 436, di cui 200 relative alla seconda e terza ondata. Si tratta di 216 uomini e 220 donne deceduti nell’ultimo anno, con un’età media di 83,5 anni.
I positivi attuali con 64 nuovi positivi salgono a 1.127 (+15), a fronte di 48 guariti.
30 marzo – Vengono rivisti i dati trasmessi nel 2020
A seguito dell’analisi storica dei dati relativi alla pandemia Covid-19, la Regione informa in una nota come sono state rilevate alcune incongruenze numeriche relativamente ai dati trasmessi al Ministero della Salute nel corso dell’anno 2020. A seguito del controllo, è stato effettuato un riconteggio dei casi, dal quale sono emersi 55 casi guariti e 3 decessi non ancora inseriti nel bollettino.
Pertanto i casi positivi totali in Valle d’Aosta diventano 9236, mentre i decessi registrati dall’inizio della Pandemia 424 di cui 209 maschi e 215 femmine con un’età media di 83,5 anni.
La Regione “evidenza che la problematica interessa esclusivamente il flusso aggregato del Ministero della Salute, mentre per quanto riguarda l’ISS i dati sono stati correttamente comunicati: pertanto questa integrazione non influisce sull’attuale valutazione della Regione”.
25 marzo – Individuato il primo caso di variante nigeriana in Valle d’Aosta
La scoperta è avvenuta nell’ambito di uno dei due focolai sviluppatisi ad Ayas. La variante “nigeriana” non è considerata preoccupante come quella “inglese”, ma è sorvegliata speciale per verificarne l’aumentata trasmissibilità e/o per valutare eventuali interferenze con la copertura vaccinale.
17 marzo – Riaperto il reparto “Covid 2” dell’ospedale regionale
Dopo un mese di tregua, l’Ospedale Parini di Aosta torna a concentrarsi sull’emergenza Coronavirus, riaprendo il reparto Covid-2 da 18 posti letto. Nelle ultime 24 ore infatti è salito il numero dei ricoverati: da 17 a 24, di cui due sempre in terapia intensiva.
I dati della Fondazione Gimbe, relativi però alla settimana dal 10 al 16 marzo – il monitoraggio che decide la zona prende invece a riferimento i dati della settimana precedente – segnalano un aumento del 18,5% di nuovi casi positivi al Covid-19 nella nostra regione. I casi attualmente positivi per 100.000 abitanti passano da 156 a 276. L’occupazione dei posti letto al Parini da parte di pazienti Covid è del 6% in area medica e del 15% in terapia intensiva.
15 marzo – La Valle torna in “zona arancione”
Ad un passo dalla “zona bianca” – mai concretizzatasi – quasi un mese prima, la Valle si risveglia lunedì 15 marzo nuovamente in “Zona arancione“. Le nuove misure restrittive, accompagnate nel frattempo da una nuova ordinanza del Presidente Lavevaz, sono in vigore fino al 6 aprile. In Valle, a differenza delle disposizioni previste sul resto del territorio nazionale, sono consentiti gli spostamenti su tutto il territorio regionale, tra le ore 5 e le 22. Deciso però lo “stop” agli spostamenti da fuori dai confini regionali verso le seconde case.
8 marzo – Parte la campagna di vaccinazione di massa ad Aosta
Lunedì 8 marzo, dopo l’inizio a Châtillon, parte anche ad Aosta la campagna di vaccino anti Covid rivolta alla popolazione. Campagna che, con l’apertura delle sedi individuate a Morgex (venerdì 12 marzo) e a Donnas (domenica 14 marzo), ha completato il quadro dei quattro poli vaccinali in Valle d’Aosta. Qui, lo storico con tutta la ricostruzione del percorso sui vaccini anti Covid in regione.
5 marzo – L’Rt sale a 1.21
Dall’ultimo monitoraggio regionale dell’Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute – i dati sono del 3 marzo e si riferiscono alla settimana 22-28 febbraio -, la Valle d’Aosta ha un Rt puntuale di 1.21. La settimana scorsa era a 0.94.
28 febbraio – 33 nuovi positivi in Valle d’Aosta
Un piccolo focolaio è stato rilevato domenica scorsa nella Comunità riabilitativa e terapeutica Dahu di Brusson: sei ospiti positivi, su un totale di 52, e due operatori, su 80 dipendenti.
In una nota la Comunità Dahu spiega di essersi dotata fin dal mese di marzo 2020 di procedure formali per il contenimento dell’infezione da Covid19 e “sino al mese scorso questo ha garantito la totale assenza di casi positivi”. Tamponi molecolari e antigenini sono stati eseguiti a intervalli regolari. Proprio grazie a queste indagini, prosegue la Comunità, “abbiamo individuato la presenza di alcuni pazienti positivi che sono stati subito messi in isolamento e costantemente monitorati. Ciò ha consentito un contenimento significativo della diffusione del virus”. I pazienti stanno bene, non presentano sintomatologia importante e sono monitorati regolarmente anche dall’Usca. “Anche alcuni operatori sono risultati positivi e sono stati rimandati al domicilio per le necessità del caso e nel rispetto del protocollo. Alcuni operatori sono stati regolarmente vaccinati e sono preposti al contatto con i pazienti positivi”.
22 febbraio – Primo caso di variante inglese individuato in Valle d’Aosta
La variante inglese è arrivata anche in Valle d’Aosta. A certificare il primo caso è stato l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Da quanto si apprende la variante inglese è stata riscontrata in una persona che aveva avuto contatti con un soggetto proveniente da una zona a rischio e faceva parte di un piccolo focolaio, fra soli adulti e senza casi gravi. Da qui la segnalazione dell’Usl e l’invio a Torino del campione.
13 febbraio – Si svuota l’Ospedale da Campo
Prosegue lentamente il calo dei positivi in Valle d’Aosta (141) e i numeri relativi agli ospedalizzati. Dopo due mesi dalla sua apertura, avvenuta il 3 dicembre scorso, si svuota l’Ospedale da campo allestito dall’esercito nell’Espace Aosta. Rimangono tredici i ricoverati, tutti nei reparti Covid del Parini e 2 in terapia intensiva.
4 febbraio – Fondazione Gimbe: dati valdostani in netto miglioramento
Il report della Fondazione Gimbe, che prende in considerazione il lasso di tempo dal 20 al 26 gennaio, parla di una situazione in netto miglioramento per quel che riguarda la nostra regione rispetto alla settimana scorsa. Miglioramento che riguarda gli indicatori sui casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, l’incremento in percentuale dei casi, i casi testati per 100.000 abitanti ed il rapporto positivi/casi testati. Sotto soglia di saturazione, inoltre, i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati.
Sono infatti 160 i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, contro una media nazionale di 725, mentre l’incremento dei casi è dello 0,7% (3,4% in Italia). I casi testati per 100.000 abitanti sono stati invece 447 (930 il dato nazionale), mentre il rapporto tra positivi e casi testati si attesta al 10,1% contro il 15,1% di media italiana. I posti letto occupati da pazienti Covid in area medica sono l’11% (contro 32%) e quelli in terapia intensiva il 15% (26% in Italia). Riguardo le vaccinazioni, la percentuale di valdostani che hanno completato il ciclo vaccinale è pari al 1,75%, dato che pone la Valle al secondo posto tra le regioni italiane. Le dosi somministrate al personale non sanitario, invece, è del 30%.
30 gennaio – Il Ministero ufficializza, dal 1° febbraio la Valle torna in “zona gialla”
La Valle d’Aosta, da lunedì 1° febbraio, è collocata nella cosiddetta “zona gialla”, la fascia di rischio moderato. A darne conferma è la Presidenza della Regione, in base alla comunicazione formale ricevuta dal Ministero della Salute.
29 gennaio – Secondo l’Inail il 16,7% degli infortuni sul lavoro in Valle sono stati causati dal Covid-19
La Valle d’Aosta, il Piemonte e la provincia autonoma di Trento sono le uniche regioni che nel 2020 hanno presentato, rispetto all’anno precedente, un incremento delle denunce di infortuni sul lavoro, causate dal Covid-19. A scriverlo, in una nota, è l’Inail. L’incremento rispetto all’anno precedente, in Valle, è stato del 16,7%. Riguardo solamente l’ultimo trimestre del 2020 l’incremento nella nostra regione si attesta al +85,6%. Nel periodo preso in esame per le denunce di infortunio sul lavoro – da gennaio al 30 novembre 2020 –, sono state 609 quelle in Valle d’Aosta, che hanno coinvolto 472 donne (77,5%) e 137 uomini (22,5%) colpendo, per il 43,7% la fascia d’età dai 50 ai 64 anni, con 266 casi.
22 gennaio – Nessun caso nelle Rsa valdostane. Il virus, però, corre tra il personale
Le “micro” e le Rsa valdostane non fanno segnare ospiti positivi, ma sono 59 (su 1189 totali) invece quelli tra il personale, prontamente isolati. Prosegue, intanto, la vaccinazione nelle strutture. Ad essere vaccinato è stato il 28% degli anziani ed il 36% degli operatori.
21 gennaio – Raggiunta quota 400 morti in Valle d’Aosta
Ha raggiunto quota 400 il numero di morti in Valle d’Aosta a causa del Covid-19. Nella seconda ondata della pandemia le vittime sono state 254. L’età media dei deceduti è di 83,5 anni.
13 gennaio – Nel 90% dei decessi c’erano patologie pregresse
Il dato è stato fornito in Consiglio Valle dall’Assessore regionale alla Sanità Barmasse. Dei 373 decessi analizzati al 6 gennaio 2021 emerge come solo in 15 casi, pari al 4%, non c’erano patologie pregresse note, mentre per 336 casi, pari al 90%, c’era la coesistenza di patologie pregresse. Per altri 22 casi, pari al 6%, i dati sono ancora in fase di compilazione.
Dei 336 casi con patologie pregresse, in 85 pari al 25% avevano una sola patologia cronica, in 122 pari al 36,3% 2 patologie, in 93 pari al 27,7%, tre patologie pregresse, in 28, pari all’8,3% quattro patologie e in 8 casi pari al 2,4% 5 o più patologie.
7 gennaio – torna a salire il numero dei contagi
Una persona su tre testata nelle ultime 24 ore in Valle d’Aosta è risultata positiva al coronavirus. Il dato è contenuto nell’ultimo bollettino sull’emergenza Covid-19 diffuso dalla Regione con dati Usl. Il tasso di positività sale, infatti, al 33%. Delle 90 persone testate 33 sono risultate positive al virus. Nelle ultime 24 ore sono state dichiarate guarite 6 persone. Il dato sui positivi attuali torna, quindi, a salire arrivando a 434 (+27). I tamponi eseguiti nelle ultime ore sono stati 300.
31 dicembre – Sale l’Rt. L’Isav chiude ai ricoveri Covid. Parte in Valle la campagna di vaccinazione
Sale – i dati sono forniti dal Report di monitoraggio settimanale della Cabina di regia ministeriale – è però l’indice Rt della Valle d’Aosta. La settimana prima – era il 24 dicembre – l’indice di contagio era a 0.68, salito ora a 0.84. L’indice a livello nazionale si attesta invece a 0,93. Secondo la classificazione di rischio la regione è “moderata ad alto rischio di progressione a rischio alto”.
L’Isav, la clinica di Saint-Pierre – fanno sapere l’Assessorato alla Sanità e l’Usl -, garantirà l’assistenza sanitaria ai 33 pazienti Covid ricoverati presso la sua struttura fino alle dimissioni, ma dal 1° gennaio non ne accoglierà di nuovi. L’accordo tra Isav e Usl aveva il termine fissato per il 31 dicembre 2020. “La struttura rimane comunque a disposizione per un’eventuale e futura valutazione volta a riattivare il Reparto Covid 35 posti letto – si legge in una nota Usl –, in un periodo ipotizzato 1° febbraio 2021-15 marzo 2021, qualora l’Rt in Valle d’Aosta dovesse risalire attestandosi oltre la soglia di 1,3”.
Un po’ a sorpresa, in conferenza stampa il Direttore sanitario dell’Usl Maurizio Castelli annuncia l’avvio della campagna vaccinale contro il Covid-19, prevista inizialmente per metà gennaio. “Oggi sono arrivati altri vaccini – ha comunicato –, 195 fiale per 975 dosi complessive. È stata recapitata una nota dell’Aifa che spiega che da una fiala si possono ricavare 6 vaccinazioni, quindi abbiamo di fatto 1170 dosi”.
Intanto, l’Usl annuncia che partirà sabato 2 gennaio dalla microcomunità di Gressan la campagna vaccinale contro il Covid-19, rivolta agli ospiti delle strutture residenziali per anziani. Appuntamento per programmare l’attività per tutte le altre Rsa, che prenderà invece il via dall’11 gennaio.
28 dicembre – Il guasto al sistema ed il “boom” di falsi positivi
Un bollettino “monco”, ancora in attesa di certezze riguardo i guariti. O, come scritto nel documento emanato “il dato odierno è in attesa di conferma, quindi provvisorio”, dal momento che il numero dei guariti scende di tre unità rispetto alle scorse 24 ore, assestandosi a 6.372 (ieri 6.375). Alla base un potrebbe esserci un problema tecnico, che ha reso necessaria una nuova verifica: “Stiamo ricontrollando i dati ma è solo una seduta del 27, e sono quasi tutti esterni – ha spiegato Massimo Di Benedetto, direttore della struttura complessa Analisi cliniche -. Il blackout è stato sul software, abbiamo solo ricontrollato i test della seduta, non tutti gli esami”.
I sospetti sui dati vengono poi sciolti il giorno dopo, quando una nota dell’Usl conferma una notizia già uscita: A causa di un errore tecnico del software del laboratorio analisi dell’Ospedale Parini di Aosta si è verificata un’alterazione dei parametri di analisi, inducendo il riscontro di false positività. “I pazienti ricoverati, risultati inizialmente positivi, sono stati trasferiti nei reparti Covid – spiega l’Azienda -. Tutti i dati delle sedute coinvolte sono stati opportunamente rianalizzati in data 28/12. Sono stati riscontrati 61 casi falsi positivi: 45 pazienti esterni a domicilio e 16 pazienti interni”.
27 dicembre – Arrivate al “Parini” le prime 20 dosi del vaccino per il “VaccineDay”
La campagna di vaccinazione contro il Covid19 è partita, seppur simbolicamente, anche in Valle d’Aosta dove dalle 14 del 27 dicembre sono state somministrate a medici, infermieri, operatori socio-sanitari le prime 20 dosi del vaccino Pfizer-BioNTech, arrivate in mattinata all’aeroporto Malpensa da Roma.
24 dicembre – Sulle riaperture la Regione si costituisce in giudizio. Ma cresce l’indice Rt
Continua il “braccio di ferro” tra Roma e Aosta. Se dalla Capitale il Governo ha deciso di impugnare la legge sulle riaperture, la contromossa di Piazza Deffeyes è la decisione di costituirsi nel giudizio di legittimità costituzionale promosso alla Corte Costituzionale dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
In base al monitoraggio settimanale dell’istituto superiore di Sanità l’Rt della nostra regione sale da 0.57 a 0.68. La Valle rimane classificata in uno scenario di rischio moderato, ma ha una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese nel caso si mantenga invariata l’attuale trasmissibilità.
23 dicembre – Nessun limite agli spostamenti in zona arancione
Con una nuova ordinanza valida dal 24 dicembre al 6 gennaio, il Presidente della Regione Erik Lavevaz allarga le maglie per le giornate di zona arancione. Il 28, 29 e 30 dicembre 2020 ed il 4 gennaio 2021 saranno consentiti gli spostamenti sull’intero territorio regionale. In zona rossa l’attività sportiva sarà permessa ma solo nel proprio comune.
22 dicembre – Il 50% degli operatori sanitari dà il suo assenso al vaccino
Solo un operatore su due dell’Azienda Usl ha aderito alla prima fase della campagna di vaccinazione anti-Covid. Si tratta di 1000 operatori circa che hanno dato l’assenso preventivo alla somministrazione dei vaccini. L’Usl confida sul fatto che l’adesione possa crescere nel corso delle prossime settimane.
18 dicembre – In Valle ci si prepara per il vaccino. Annunciata una nuova “stretta” per Natale
Il “Parini” saluta le tende per il Triage, da oggi è operativa la struttura a moduli prefabbricati per l’accesso al Pronto Soccorso dei pazienti sospetti e positivi Covid. Intanto, in Valle ci si prepara per il vaccino. Le dosi per la regione saranno 3.334nella prima tranche, per una campagna di vaccinazione che dovrebbe prendere il via con l’anno nuovo.
Mentre le riaperture di bar e ristoranti dei giorni precedenti hanno fatto ben sperare, nonostante il clima di incertezza, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte annuncia una nuova stretta per le festività: il 24, 25, 26 e 31 dicembre ed il 1°, 2, 3, 5 e 6 gennaio tutta l’Italia sarà nuovamente zona rossa.
Il giorno dopo, il Presidente della Regione Lavevaz firma una nuova ordinanza, valida fino al 23 dicembre, che regola l’ingresso in zona gialla della Valle d’Aosta.
15 dicembre – Record decessi in Valle d’Aosta
Secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni dell’Università Cattolica, campus di Roma, basata sull’andamento dei decessi, registrati nell’arco di 2 settimane, in relazione ai contagi nelle 2 precedenti pongono la Valle d’Aosta come la regione con il tasso più alto di mortalità: 3,11 per 10.000 abitanti a fronte di un tasso di nuovi contagi pari a 150,4 per 10.000 abitanti.
“Il dato sui decessi è particolarmente elevato se lo si confronta con quello della Provincia autonoma di Bolzano la quale per un numero analogo di contagi, 151,7 per 10.000 abitanti, ha una incidenza di decessi pari all’1,94 ogni 10.000 abitanti. – si legge nel report – L’elevato livello della mortalità si registra anche in Friuli Venezia Giulia dove, a fronte di una incidenza dell’82,0 ogni 10.000 abitanti, si osserva un tasso di decessi pari a 2,82 per 10.000.”
12 dicembre – Scende a 0,67 l’indice di trasmissibilità Rt
Scende da 0,81 a 0,67 l’indice di trasmissibilità Rt del Covid-19 in Valle d’Aosta. A dirlo sono i dati forniti dal Monitoraggio Fase 2 elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità per conto del Ministero della Salute, relativi alla settimana che va dal 30 novembre al 6 dicembre 2020, aggiornati al 9 dicembre 2020, e calcolati su una media di 14 giorni. Si tratta del secondo valore più basso tra le regioni d’Italia, secondo solo alla Basilicata (0,66). L’indice Rt del Piemonte è 0,68, mentre quello della Lombardia è 0,85. Soltanto Molise (1,48) e Veneto (1,01) hanno un valore maggiore a 1.
Nella sintesi fornita dall’ISS si legge che l’incidenza delle diagnosi di Covid-19 è “solo leggermente in diminuzione a livello nazionale, ancora elevata e molto lontana da livelli che permettano il ripristino della fase di contenimento e soprattutto con una forte variabilità tra le regioni”. Si osserva una lieve diminuzione nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva ma ancora con un forte impatto sui servizi ospedalieri. “Questo quadro nazionale sottende un quadro diversificato a livello Regionale e sub-regionale, dove a volte ci sono segnali di instabilità, se non di una ulteriore crescita del numero dei casi”.
L’elevata incidenza e l’attuale forte impatto sui servizi sanitari richiedono quindi “di attendere una riduzione significativa prima di considerare un rilassamento delle misure di mitigazione, ivi comprese quelle della mobilità, oltre alla necessità di mantenere elevata l’attenzione nei comportamenti”.
24 novembre – Raggiunto il numero di decessi della prima ondata
Con gli ultimi due decessi delle ultime 24 ore, la seconda ondata eguaglia la prima per numero delle vittime. In un mese circa, dal 22 ottobre scorso, quando si contarono i primi tre decessi, sono scomparse 146 persone, risultate positive al Covid-19. Lo stesso numero di decessi avvenuti in quattro mesi nella prima fase. In totale dall’inizio della pandemia sono morte in Valle d’Aosta 292 persone con un’età media di 83,5 anni.
22 novembre – Positivi in costante diminuzione, ma si conta la vittima più giovane
Mentre i decessi della seconda ondata di pandemia si apprestano a superare quelli registrati nella prima fase, qualche segnale di speranza arriva dai positivi totali, in costante diminuzione. Il bilancio delle vittime sale però a 285, di cui 139 legati alla seconda fase. Fra i quattro decessi delle ultime 24 ore si conta anche la più giovane vittima del Covid in Valle d’Aosta, un 38enne, poi risultato positivo, è stato colpito da una encefalite.
19 novembre – I guariti superano i nuovi positivi. Ma i morti non si fermano
Per il quarto giorno consecutivo il numero dei guariti risulta essere superiore a quello dei nuovi casi. Si riduce ancora il numero dei positivi attuali, 58 in meno nelle ultime 24 ore. A pesare sono però i dodici i decessi in 24 ore in Valle d’Aosta. Il totale delle persone che hanno perso la vita dall’inizio della Pandemia sale a 271.
Secondo il report settimanale della Fondazione Gimbe la Valle d’Aosta “registra una performance in miglioramento nella settimana 11-17 novembre”. Il miglioramento riguarda l’incremento in percentuale dei casi positivi, il numero dei casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, il numero dei casi testati per 100.000 abitanti e il rapporto tra positivi e casi testati. La nostra regione resta sopra la soglia del 30% per quanto riguarda i posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19 (è al 73%) e sopra la soglia del 40% per quanto riguarda i posti letto in area medica occupati da pazienti COVID-19 (è al 46%). In Valle d’Aosta i casi attualmente positivi (ogni 100.000 abitanti) sono 1.721 (la media nazionale è 1.216), l’incremento dei casi è del 23,2% (media nazionale 24,4%) e il rapporto tra contagiati e casi testati è del 45,6% (media nazionale 28,4%).
18 novembre – La Valle d’Aosta al primo posto nell’esecuzione tamponi molecolari
Rispetto alla popolazione la Valle d’Aosta si colloca, nella settimana dall’11 al 17 novembre, al primo posto nell’esecuzione di tamponi molecolari. In particolare, in questo periodo, sono stati effettuati 4 mila 37 tamponi, pari al 3,21% della popolazione.
17 novembre – Diminuisce la pressione sul Parini, chiuso il reparto Covid-6
Liberato il reparto Covid 6 che potrà ora essere riconvertito all’attività ordinaria. Attualmente sono ricoverate 117 persone, 17 in rianimazione (+1). Nelle altre strutture convenzionate – Isav di Saint-Pierre e JB Festaz – si trovano invece 45 persone. In isolamento domiciliare 1994 persone (ieri erano 2.099).
15 novembre – Superati i 100 decessi nella seconda ondata
Superati i cento decessi nella seconda ondata. Otto le persone, risultate positive al virus, decedute nelle ultime 24 ore.
10 novembre – Il giorno “nero” della seconda ondata, 11 i decessi in 24 ore. L’Isav mette a disposizione tutti i posti letto per l’emergenza
Sono undici i decessi di persone risultate positive al Covid, registrati nelle ultime 24 ore in Valle d’Aosta. Mai così tanti dal 4 aprile scorso. Si tratta di due uomini e nove donne (fra i 59 e i 95 anni), di cui sette morti in ospedale e quattro sul territorio. Il totale delle vittime sale, quindi, a 218 (72 nella seconda ondata della pandemia), con un’età media di 83,3 anni.
Il numero dei positivi attuali diventa di 2.299, di cui 127 rilevati nelle ultime 24 ore. Il giorno prima era stato registrato il numero record di 201 nuovi positivi. L’incidenza fra testati e positivi scende al 53,81%. Nell’ultimo giorno si contano, inoltre 86 nuovi guariti. “Abbiamo abbastanza un equilibrio fra ricoverati e dimessi” ha spiegato oggi nella conferenza stampa di Giunta l’Assessore regionale alla Sanità Roberto Barmasse. “I posti liberi in rianimazione sono ancora quindici. L’Ospedale è ancora in sofferenza, anche se tutti coloro che hanno bisogno di assistenza vengono curati”.
6 novembre – Arriva l’ordinanza regionale
Il Presidente Lavevaz presenta in conferenza stampa i contenuti dell’ordinanza regionale che recepisce il nuovo Dpcm “calandolo” nella realtà valdostana. Rispetto alle altre zone rosse è consentito lo spostamento nei Comuni vicini per raggiungere tutte le attività aperte, l’attività motoria e sportiva può essere svolta non soltanto nei dintorni della propria abitazione ma in qualsiasi posto all’interno del proprio comune di residenza e su sentieri e strade secondarie sotto i 2mila metri ed è permesso raggiungere piccoli appezzamenti e seconde case, per manutenzioni varie, in comuni diversi da quello di residenza. Nella stessa conferenza stampa Lavevaz cerca di fare chiarezza su quanto dichiarato il giorno prima da Brusaferro e spiega: “Se non avessero indetto la zona a livello statale, probabilmente nell’ordinanza di oggi l’avremmo istituita noi, come ha fatto Bolzano”. Come il suo predecessore Fulvio Centoz, anche il nuovo Sindaco di Aosta Gianni Nuti risulta positivo al Covid-19.
5 novembre – Brusaferro parla di “difficoltà a raccogliere i dati in Valle d’Aosta”
Il mattino, in Consiglio Valle, il Presidente Lavevaz annuncia un’ordinanza per “chiarire alcuni aspetti del nuovo decreto”. Nel pomeriggio, in conferenza stampa, il Presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro parla delle zone rosse e spiega: “La Valle d’Aosta, per un motivo di difficoltà a raccogliere i dati dovuta anche al numero di casi significativi che si sono verificati in queste settimane, per un periodo consistente fa fatica a presentare i dati, e questo ovviamente è un marker di grande difficoltà del sistema e secondo gli algoritmi di rischio definito porta ad un rischio alto”.
4 novembre – La Valle d’Aosta è “zona rossa” dal 6 novembre
Il premier Giuseppe Conte, in conferenza stampa, annuncia un nuovo Dpcm con ulteriori misure restrittive. A questo si legherà un’ordinanza del Ministro della Salute Speranza che divide l’Italia in aree di diverso colore, dipendentemente dal fattore di rischio riguardo il nuovo Coronavirus. La Valle d’Aosta – assieme a Calabria, Lombardia e Piemonte – fa parte della “zona rossa”, considerata ad alto rischio.
2 novembre – Attivato il servizio di tamponi rapidi “drive in” ad Aosta
È partita nel pomeriggio l’attività di “tamponi drive in” – attraverso i test rapidi antigenici –, nell’area della Pépinière d’Entreprises di Aosta.
“È un servizio che prevede che l’utente venga in questa zona ad effettuare i tamponi rapidi che danno una risposta in 15/20 minuti – spiega il responsabile del 118, dottor Luca Cavoretto–. Non un servizio è aperto a tutti, gli utenti arrivano su prenotazione fatta dall’Igiene pubblica”.
Chiude, fino a nuove disposizioni, l’Ufficio Relazioni con il Pubblico (URP) in via Guido Rey. L’attività dell’Urp sarà garantita attraverso l’utilizzo del telefono e della posta elettronica, nei consueti orari di servizio, ovvero il lunedì, martedì e giovedì dalle 8 alle 13 e dalle 14 alle 16; il mercoledì ed il venerdì dalle 8 alle 13. Anche l’istituto del “Bonum-Malum” rimane sospeso fino a nuova comunicazione.
30 ottobre – Dichiarato il coprifuoco in Valle dalle 21 alle 5
In serata il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato un’ordinanza che istituisce – da sabato 31 ottobre – un “coprifuoco” dalle ore 21 alle 5 del mattino. Il provvedimento è stato illustrato in una conferenza stampa.
Nelle ultime 24 ore in Valle il bollettino dell’Unità di crisi segnala155 nuovi casi positivi a fronte di 475 persone testate. Quattro, invece, i decessi – due donne e due uomini -, tutti registrati in ospedale che portano il totale a 166.
Secondo l’Istituto Superiore della Sanità la Valle d’Aosta – assieme ad altre dieci regioni – è a rischio elevato di una trasmissione non controllata di Covid-19. Quattro regioni sono già nello scenario 4. Oltre alla Valle d’Aosta le regioni a rischio alto sono l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Liguria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Toscana e il Veneto.
Secondo il monitoraggio settimanale del Ministero della Salute-Iss, relativo alla settimana 19-25 ottobre 2020, l’Rt, ovvero l’indice di contagio, della nostra regione è dell’1.89.
29 ottobre – Si alzano i numeri. Cinque decessi e 178 nuovi positivi in un giorno
Nuovo record di positivi al Covid-19 in Valle d’Aosta. Nelle ultime 24 ore sono stati scoperti 178 casi a fronte di 300 persone testate. La giornata purtroppo registra anche il più alto numero di morti dall’inizio della seconda ondata: cinque nelle ultime 24 ore (dato più alto dal 12 aprile), di cui tre decessi registrati sul territorio e due in ospedale. Dei cinque deceduti tre sono uomini e due donne, il più anziano aveva 104 anni, il più giovane 72 anni.
Sul fronte dell’analisi dei dati, anche oggi arriva una conferma dei primati negativi della nostra regione. Il report settimanale della Fondazione Gimbe rileva, infatti, come i casi positivi ogni 100.000 abitanti sono saliti a 1.088 nella regione alpina (423 media nazionale, peggior risultato in Italia); l’incremento dei casi positivi è stato del 34,9% (media nazionale 30%); i casi testati ogni 100.000 abitanti sono stati 1.098 (media nazionale 1.197); il rapporto tra positivi e casi testati è del 51,1% (media nazionale 18%, peggior risultato in Italia); i ricoverati con sintomi ogni 100.000 abitanti sono 78,8 (media nazionale 23,1%, peggior risultato in Italia); i ricoverati in terapia intensiva ogni 100.000 abitanti sono 5,6 (media nazionale 2,3, peggior risultato in Italia).
27 ottobre – Cominciano i trasferimenti dei primi pazienti dal “Parini” alla clinica di Saint-Pierre. L’ospedale apre il reparto Covid-4
Chiuso l’accordo ad inizio mese, i primi pazienti del “Parini” vengono trasferiti all’Isav di Saint-Pierre. Si tratta di 12 degenti, mentre entro giovedì 29 ottobre si arriverà a completare i 35 posti letto messi a disposizione dalla clinica. Il giorno prima, in conferenza stampa, il neo Assessore alla Sanità Roberto Barmasse aveva spiegato che l’accordo permette sì di sgravare i reparti dell’ospedale, ma che la Regione è alla ricerca di altre strutture, possibilmente già con personale sanitario all’interno: “Questo non è sufficiente, stiamo cercando delle alternative come le microcomunità ad altre strutture per questi pazienti”.
Intanto il “Parini” apre il reparto Covid-4, che dal Piano di riorganizzazione coincide con la Fase 4 (il Livello Rosso ++). Vengono quindi chiusi tutti gli spogliatoi, gli studi medici e le segreterie dell’emiciclo, che vengono trasferiti negli ambulatori ospedalieri. Il reparto di Ortopedia diventa Covid-4 (utilizzato fino a saturazione del Covid-3), e si predispone la chiusura di strutture ancora aperte con trasferimento dei pazienti nei reparti chirurgici.
L’Usl annuncia l’acquisto di 30.000 tamponi rapidi antigenici e di aver ampliato la dotazione dei macchinari per la refertazione e attivato accordi con enti esterni. È in fase di allestimento, inoltre, una tenda per i tamponi Drive In nella zona della Pépinière d’Entreprises di Aosta.
26 ottobre – Saltano i primi eventi. Intanto le autorità ammettono: “La macchina dei tracciamenti è saltata”
Cominciano intanto a venir annullate le prime manifestazione previste per l’autunno in Valle. La Saison Culturelle viene nuovamente sospesa fino al 24 novembre, mentre salta il Marché Vert Noël. Qualche giorno prima a alzare “bandiera bianca” era stata “Art & Ciocc”. Intanto si avvita su se stessa la macchina del “contact tracing”. Montagnani spiega che il sistema “è andato in estrema difficoltà per l’alto numero dei pazienti che abbiamo registrato in questo periodo”.
24 ottobre – Un nuovo Dpcm, bar e ristoranti chiudono alle 18 e la polemica per la riapertura di Cervinia
La sera del 24 ottobre il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte firma un nuovo Dpcm. Nel provvedimento, una delle decisioni che fa più discutere è quella delle chiusure imposte a bar e ristoranti a partire dalle 18, che fa preoccupare – per la tenuta dei comparti – in primis l’Associazione degli albergatori e Confcommercio, che qualche giorno più tardi organizzerà in piazza Chanoux la manifestazione #siamoaterra cui aderirà una sessantina di esercenti.
Fa discutere la notizia, rimbalzata su tutti i social, delle file a Cervinia. Per lo stesso 24 ottobre, infatti, era stata annunciata la riapertura degli impianti da sci.
23 ottobre – La Valle d’Aosta torna a far registrare dei decessi
La Valle d’Aosta torna a registrare decessi legati al Covid-19. Negli ultimi due giorni sono deceduti tre anziani, risultati positivi al coronavirus. Il dato sui decessi dall’inizio della pandemia sale quindi a 149. Le tre persone decedute sono una 92enne, una 94enne e un 83enne. Quest’ultimo era stato trasferito in ospedale dalla struttura Domus Paci di Donnas. Non succedeva dal 19 giugno.
La nostra regione, anche nell’ultima rilevazione indipendente della Fondazione GIMBE relativa alla settimana dal 14 al 20 ottobre, mostra record negativi per quanto riguarda il rapporto fra positivi/casi testati: 0ltre un caso testato su 3 è positivo in Valle d’Aosta.La brusca impennata del rapporto positivi/casi testati in tutta Italia dal 7% al 10,9%, secondo la Fondazione Gimbe “certifica il fallimento del sistema di testing & tracing per arginare la diffusione dei contagi”.
20 ottobre – Il “Parini” entra nel Livello rosso
L’ospedale “Parini” è entrato nel “Livello rosso”, la Fase 3 dell’emergenza prevista dal Piano operativo, che prevede la sospensione completa dell’attività elettiva medica e chirurgica, la conversione degli ambulatori in studi medici e uffici, la riorganizzazione degli ambienti amministrativi e gli studi nel settore di collegamento tra il corpo B e il corpo C, il trasferimento dei pazienti di Chirurgia generale in altri reparti l’allestito del reparto – che ha 30 posti letto – in reparto Covid-3 da utilizzare solo a completa saturazione del Covid-2.
L’operazione è praticamente pronta, come spiega Rodolfo Riva, primario di Pneumologia e direttore dei reparti Covid del “Parini”: “Siamo già arrivati al Livello rosso, chiudiamo Chirurgia entro stasera o al massimo domani mattina. In due giorni abbiamo quasi riempito Gastro-pneumologia”.
Decisione dettata dai numeri dell’emergenza: “Abbiamo bisogno di posti perché abbiamo 45 ricoverati – prosegua Riva –, 40 in reparto e 5 in Terapia intensiva, e che possono da un momento all’altro aumentare. Speriamo che entro sabato o domenica ci siano a disposizione i posti alla clinica di Saint-Pierre, per trasferire lì i casi più leggeri”.
Isav che sta effettivamente cominciando a prepararsi: nel weekend verrà allestito il primo piano con 35 posti dedicati ai pazienti Covid – la convenzione è già stata firmata per l’ultimo trimestre del 2020, con limite al 31 dicembre –, che entro una decina di giorni dovrebbero essere pienamente operativi.
L’appello all’utilizzo del Pronto soccorso solo per reali emergenze
Intanto l’Azienda Usl comunica che, tra il 10 e il 20 ottobre 2020, si sono registrati 973 accessi in Pronto soccorso. Di questi, 258 sono stati codici bianchi, 605 codici verdi, 103 codici gialli e 7 codici rossi. Nelle ultime 24 ore, gli accessi sono 145 – quindi in aumento –, di cui 41 codici bianchi, 86 verdi, 17 gialli e 1 codice rosso.
“Questi numeri, che in situazioni di ‘ordinaria emergenza’ sono assimilabili allo stesso periodo dell’anno scorso, possono creare problemi alla struttura in periodo di emergenza sanitaria – spiega Stefano Podio, direttore della Sc medicina e Chirurgia di Accettazione e urgenza e emergenza territoriale/118 – e quindi, in considerazione dell’elevato afflusso di utenti al Pronto soccorso, dell’aumentare di casi di positività da Covid-19 e del presunto numero di pazienti che potrebbero essere positivi asintomatici, mi sembra opportuno fare appello alla popolazione affinché i servizi dell’emergenza-urgenza vengano utilizzati in maniera quanto più appropriata possibile”.
18 ottobre – Superati i 20 ricoverati, si allestisce il reparto Covid a Saint-Pierre
Il superamento dei venti ricoverati fa scattare il riallestimento di un reparto Covid da 35 posti presso la clinica di Saint-Pierre, secondo gli accordi in essere con l’Azienda USL. I pazienti saranno poi effettivamente spostati dal Parini di Aosta alla clinica al raggiungimento del trentesimo ricovero.
15 ottobre – Saint-Denis, Chambave e Verrayes diventano “zona rossa”
Saint-Denis, Chambave e Verrayes sono “zone rosse”. A deciderlo un’ordinanza del Presidente della Regione Testolin firmata in serata, legata alle preoccupazioni sul focolaio sviluppatosi a seguito di una festa dei coscritti di fine settembre. L’indice R(t), pari a 2 in queste zone, ha superato la soglia di allerta.
13 ottobre – 35 alunni e 12 docenti positivi
33 nuovi positivi nella nostra regione, che porta i casi attuali a 258. Il dato è presente nel Bollettino del Ministero della Salute. Crescono anche i ricoverati: 14 (ieri erano 12) di cui 3 in terapia intensiva e gli altri in reparto. In isolamento domiciliare si trovano 244 persone. I casi positivi nelle scuole valdostane sono 47: 35 alunni e 12 docenti. In isolamento fiduciario si trovano 614 studenti e 134 insegnanti.
10 ottobre – Impennata dei casi: + 44 contagiati in 24 ore
I casi positivi salgono di 44 unità arrivando a quota 180 (ieri erano 139, 3 sono guariti). Alto anche il numero dei tamponi effettuati pari a 229. Nel numero non sono compresi i tamponi fatti, tra ieri e oggi, ad un’ottantina di insegnanti delle scuole valdostane in isolamento fiduciario. I ricoverati con sintomi sono sei e tre quelli in terapia intensiva. I guariti dall’inizio dell’epidemia sono 1.120.
Focolaio tra Verrayes e Saint-Denis
Un piccolo focolaio è stato rilevato nella zona fra Saint-Denis e Verrayes: si tratta di una decina di casi positivi, per lo più giovani, riscontrati solo negli ultimi due giorni. E’ molto probabile che il contagio si sia diffuso tra i partecipanti alla festa dei coscritti dei neodiciottenni di Verrayes, Chambave e Saint-Denis. “Per l’età dei contagiati pensiamo che il problema sia sorto durante i festeggiamenti dei coscritti” conferma Wanda Chapellu, sindaca di Verrayes. “Pensiamo si siano riuniti informalmente, spostandosi sui tre territori, anche perché non c’erano, proprio per il Covid, né a Verrayes, né a Chambave o a Saint-Denis feste o eventi in cui potevano assembrarsi”. La sindaca rassicura però sull’operatività degli uffici comunali, nonostante alcune misure di isolamento.
Salgono ancora le classi in quarantena. Fra oggi e domani verranno “tamponati” gli oltre 80 docenti delle scuole valdostane in isolamento fiduciario. Rispetto a ieri, sono ancora aumentate le classi in quarantena, diventate: 6 allo Iar, 9 al Corrado Gex, 1 all’artistico, 1 al musicale, 2 all’Isiltep di Verrès, 1 al Don Bosco, 3 al Maria Adelaide, 1 al Berard, una classe elementare di Aosta e una classe alle medie Prosper Duc di Chatillon.
9 ottobre – Un piccolo focolaio in media Valle. Tamponi a un’ottantina di docenti
Nuovo balzo avanti in soli due giorni dei positivi in Valle d’Aosta. I casi attuali sono 139, con due ricoverati in terapia intensiva e quattro nel reparto di malattie infettive. In isolamento si trovano 133 persone. Secondo l’ultimo report di monitoraggio del rischio riferito alla settimana 28 settembre/4 ottobre, la classificazione di rischio della nostra Regione è moderata – Rt 1,09
26 settembre – 11 nuovi casi
Balzo significativo in avanti dei casi di coronavirus in Valle d’Aosta. Nelle ultime 24 ore sono stati individuati undici nuovi positivi. Sale, quindi, a 66 il numero di positivi attuali nella nostra regione. Il dato è contenuto nel bollettino odierno diffuso dal Ministero della Salute. Rimangono tre i ricoverati all’Ospedale Parini di Aosta, mentre 63 persone si trovano in isolamento domiciliare. Nelle ultime 24 ore sono stati eseguiti 152 tamponi.
13 settembre – Torna un paziente in rianimazione
Dopo quattro mesi – era il 12 maggio – il reparto di Rianimazione del “Parini” torna domenica 13 settembre ad avere un ricoverato Covid. Il paziente è un 72enne, con un quadro clinico già complicato da patologie pregresse, tornato nei giorni scorsi dalla Calabria.
“Il paziente – spiega il dottor Luca Montagnani, coordinatore dell’emergenza – è un Covid sintomatico un po’ più complicato degli altri ospedalizzati. Le sue condizioni sono però in miglioramento, e quindi già nel pomeriggio potrebbe essere trasferito nel reparto Covid”, ovvero in Malattie infettive, dove sono già degenti altre tre persone, una in più di venerdì scorso. Le persone in isolamento domiciliare, 31 alla fine della scorsa settimana, sono attualmente 35. I complessivi attuali sono quindi 39, sei in più rispetto a venerdì scorso. Sei anche i guariti clinicamente in più rispetto allo scorso bollettino. Da inizio pandemia i casi totali sono invece 1.263.
31 agosto – Focolaio a seguito di una grigliata a Courmayeur, 8 contagi
In tre giorni raddoppiano i positivi in Valle d’Aosta, passando a 31. L’incremento è dovuto in buona parte a un focolaio – 8 in tutto i contagi – sviluppatosi a Courmayeur a seguito di una grigliata alla quale erano presenti numerose persone. Due le persone ricoverate all’Ospedale Parini di Aosta fra cui una donna, trovata nuovamente positiva al coronavirus dopo quattro mesi, dalla dichiarata guarigione il 24 aprile scorso. La paziente, che ha patologie respiratorie pregresse, si è nuovamente presentata domenica in ospedale per un aggravarsi delle sue condizioni cliniche e dal tampone effettuato all’ingresso della struttura sanitaria è emersa la sua positività.
26 agosto – L’Ospedale Parini torna ad essere Covid free
L’ospedale “Parini” torna ad essere “Covid free”. Nella mattinata di oggi – mercoledì 26 agosto -, infatti, il secondo tampone consecutivo ha confermato la negatività dell’ultimo ricoverato, un 81enne che risultava malato dalla metà dello scorso aprile e che nei mesi scorsi era stato anche in Terapia intensiva. Affetto anche da altri problemi di salute, l’uomo sarà ora trasferito in un’altra struttura. Il bollettino del Ministero della Sanità, che ieri segnalava due nuovi casi in Valle d’Aosta, torna a far segnare “zero” nelle ultime 24 ore, con il numero dei positivi attuali – che restano dodici in totale –, tutti in isolamento domiciliare.